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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Gennaio 2007
 
   
  BORSALINO AUTUNNO-INVERNO 2007/ 08. 1857 - 2007: UNA STORIA DI STILE LUNGA 150 ANNI!

 
   
   Una storia di stile lunga 150 anni. Quando Giuseppe Borsalino fonda nel 1857, ad Alessandria, l’omonima impresa di cappelli, già la dimensione “artigianale” del suo lavoro si fonde con una dimensione “artistica”, che si conferma ancor oggi non solo nelle collezioni di copricapo, ma anche in quelle di abbigliamento e accessori. Questa dimensione culturale dell’azienda in poco tempo l’ha portata ad essere protagonista dello scenario mondiale dell’eleganza e della classe e rappresenta qualcosa di unico, originale e autentico nel Made in Italy. In uno sviluppo della propria dimensione artistica, che vede il cappello sempre più come opera d´arte, manufatto prezioso e frutto di una sapiente e centenaria artigianalità, l’azienda ha saputo mantenere una sua centralità nella moda internazionale e stagione dopo stagione rinnova un lusso che è armonia, sobrietà, ricerca di perfezione ma anche culto della tradizione, che viene riletta, aggiornata. E mai dimenticata. Il progetto di abbigliamento Borsalino elabora e trae felice ispirazione dalla storia dei cappelli più importanti della Casa: per l’anniversario di quest’anno, il motore creativo è rappresentato dal “Virgilio Dorsé”, nato proprio nel 1857 e che, reinterpretato oggi, ripropone la sua bellezza in un mélange esclusivo e unico al mondo, che per la prima volta riesce a sposare pelo di lepre e fibre di seta. Dal suo attento studio nasce poi una collezione nella collezione: pezzi numerati e a tiratura limitata, come preziose opere d’arte. Solo 1857 esemplari verranno infatti realizzati per ognuna delle quattro tipologie di prodotto prescelte: il cappello - proposto in versione arrotolabile - con l’ala bordata in cannetè di seta il berretto, una classica coppola in tessuto gessato grigio e antracite l’abito, un classico monopetto due bottoni dalle proporzioni svelte e sottili, ispirato all´intramontabile Cary Grant, icona esemplare dell´eleganza Borsalino e infine il casco da moto, dai nuovi colori ardesia e blu, la tonalità più amata dal fondatore dell’azienda. Particolare attenzione è rivolta non solo alle rifiniture sartoriali, ma anche a un’etichetta personalizzata che riporta in esclusiva il logo aziendale dell´epoca solo sulla produzione in edizione limitata di quest´anno. Nel resto della collezione più devota ai precetti della sartoria ci sono altre proposte, dedicate volta per volta a modelli storici di cappello: il “Supreme” (il più tradizionale, rivisitato con ala sportiva), l’ “Icaro” (un intramontabile declinato in nuove sfumature) e il “Gran-prix” (in tessuto ad ala minuta, destrutturato, dalla funzionalità e dalla personalità estremamente marcate). I colori percorrono un sobrio arcobaleno di tinte unite dominati dal grigio in ogni sua possibile declinazione, fino al blu, ai verdi lacustri e ai marroni boschivi, interrotti solo da fantasie classiche d’atelier: il gessato, appunto, o il Principe di Galles, spesso fusi in giochi impercettibili di ton sur ton. Tra lo snello perimetro del cappotto e lo slanciato design del completo l’uomo di classe gioca con la dimensione “sottozero” della leggerezza, con maglieria dalla mano sottile in cashmere e lana spesso in mix con la seta. “Zenit”, l’intramontabile coppola Borsalino: morbida, tascabile, interpretata in tessuti pregiati. Gli stessi che compongono un guardaroba più décontracté, rilassato, che si rifrange nelle proposte evergreen del trench in pura linea con le radici storiche del marchio. Del trench si ritrovano tracce e motivi in giacche asciutte che ne riportano alcuni particolari o in giacconi che ne possiedono le rifiniture. Segni distintivi di un uomo che ama il viaggio non come percorso per andare da una destinazione a un’altra, ma soprattutto come esperienza di vita. A quest’uomo che accetta la dimensione dell’altrove come quotidianità è dedicata una linea più facile per vestibilità e spirito, non solo nelle forme, ma anche nei colori: accenti di toni dei rossi cupi del vino, giacche in lussuose tonalità tabacco, coppole in cuoio nei cromatismi caldi del bordeaux e del cognac. Alte gradazioni di chic: nei gilet, che tornano come elemento fondamentale dell’abbigliamento, nelle cravatte in seta jacquard dai microdisegni raffinati, nelle camicie candide o avorio. Anche qui, oltre allo “Zenit”, altri capi derivano dallo studio di cappelli Borsalino ormai entrati nell’immaginario collettivo: l’ “Atlantic”, comodo e dalla forte personalità, impermeabile e dall’ala avvolgente il “Bréton”, coppola rivisitata dai tessuti idrorepellenti e dal carattere disinvolto, anche un po’ sfrontato. Dalle loro architetture discendono blouson e pantaloni asciutti, abiti che possono essere considerati sportivi senza sfigurare in nessuna situazione di estrema raffinatezza. Solo Borsalino poteva pensare di unire l’innato gusto per i dettagli che fanno la differenza a un lieve sense of humour: da questo connubio nasce il casco da sera nero, foderato in raso di seta e con il logo Borsalino stampato sul cannetè come sul nastro del cappello. O la nuova bicicletta, tutta nera con sellino e freni in cuoio tabacco, nuovo status symbol di un uomo che non usa l’automobile costosa come appendice della propria virilità. Infine, oltre a cravatte e papillon, un felice ritorno: il cache-col di seta da indossare sotto il pullover di cashmere a V. Elementi di una collezione che permette di esprimersi con eleganza, di vestire con personalità, facendosi notare senza farsi vedere. .  
   
 

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