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Notiziario Marketpress di Venerdì 27 Giugno 2003
 
   
  SOS DAI PARCHI DI PARMA

 
   
  Per informare sul modo migliore di soccorrere la fauna in difficoltà attivato un numero di telefono (tel. 0521.833163) "Sos Animali Selvatici". Un´iniziativa del Parco dei Boschi di Carrega e del Parco Fluviale dello Stirone, con la collaborazione della Provincia di Parma. Cuccioli di capriolo, ma anche rondoni caduti dai nidi, gufi e civette, ricci, cuculi e poiane: sono sempre di più gli animali selvatici che vengono incautamente "soccorsi" dall´uomo che, purtroppo, anche quando è animato dalle migliori intenzioni, rischia di causare un danno irreparabile. Ne sa qualcosa il Centro Recupero Fauna dei Boschi di Carrega a Sala Baganza (12 km da Parma) che attualmente ospita 55 animali, tra cui dieci cuccioli di capriolo; otto di essi sono stati raccolti da persone che, intenerite alla vista di un "bambi" apparentemente lasciato solo, hanno pensato di aiutarlo consegnandolo al personale del Centro. Un errore che a volte si rivela fatale per il piccolo: anche quando un cucciolo sembra abbandonato, la madre in genere non è lontana, pascola nei paraggi e cercare di avvicinarlo e toccarlo significa interferire irrimediabilmente con l´odore naturale di questi animali che costituisce la loro unica difesa dai predatori. In seguito la madre, non riconoscendone più l´odore, finirà davvero con l´abbandonarli rendendo necessario un lungo e problematico periodo di recupero al Centro prima di poter reinserire i caprioli in natura, con esiti a volte drammatici. "Con la campagna ´Se vuoi aiutarmi non toccarmi!´, lanciata nei mesi scorsi proprio per scongiurare questo pericolo - spiega Margherita Corradi, direttrice del Parco regionale Boschi di Carrega - speravamo di avere dato un messaggio chiaro. È evidente che chi raccoglie ingenuamente un cucciolo di capriolo e lo affida alle cure dei veterinari del centro è animato dalle migliori intenzioni, ma anche così si possono fare danni". "Indubbiamente è mutata la sensibilità nei confronti degli animali, guardati sempre più spesso con amore e sollecitudine - aggiunge Sergio Tralongo, direttore del Parco Fluviale dello Stirone dove si è recentemente attivato un Centro Recupero Rapaci - Ma questo non deve fare cadere nell´eccesso opposto "Soccorrere" un animale selvatico perché sembra in difficoltà a volte significa causargli danni gravissimi, infliggergli lo stress di una cattura, di essere rinchiuso dentro una scatola o di venire alimentato nel modo sbagliato. Ecco perché è importante educare alla conoscenza degli animali e al rispetto di quanto avviene in natura spiegando quando è il caso veramente di intervenire, come, ad esempio, in presenza di un animale ferito o che perde sangue, che si trova vicino a una strada e sembra in difficoltà, se in giro si vedono cani e gatti, se non si muove". "Anche il recupero, poi deve avvenire in maniera oculata - sottolinea Gabriella Meo, dirigente del Parco Boschi di Carrega - cercando di interferire il meno possibile con i meccanismi della selezione naturale che all´uomo possono anche sembrare crudeli. A volte certi animali devono essere lasciati al loro destino. La strada della prevenzione e di un´educazione ambientale corretta e rispettosa delle leggi di natura appare davvero come uno degli aspetti fondamentali per cercare di tamponare una situazione che sta assumendo le dimensioni di una vera e propria emergenza". Nascono così sulla scia di un momento problematico per gli animali, due iniziative del Centro Recupero Fauna dei Boschi di Carrega, insieme con il Parco Fluviale dello Stirone e in collaborazione con la Provincia di Parma: un numero di telefono "Sos Animali selvatici" (0521.833163 oppure 0524.581139), attivo da giugno ad agosto, che è possibile chiamare tutti i giorni dalle ore 17 alle 19 per ricevere utili informazioni su come comportarsi quando si avvista un animale apparentemente in difficoltà. E un decalogo che aiuta a conoscere meglio gli "abitanti" del bosco suggerendo quale sia il comportamento più opportuno per non causare danni, o il modo corretto di alimentare un cucciolo per non imporre cure non necessarie. Il decalogo si può ricevere inviando una e-mail a:parco.Carrega@libero.it "Il numero di Sos vuole essere un servizio fornito ai visitatori dei parchi ma anche a tutto il territorio provinciale - commenta Villiam Vernazza, assessore ai Parchi della Provincia di Parma - E´ una risposta che nasce grazie alla passione e amore per gli animali del personale e dei volontari che operano nei Centri Recupero dei due parchi. La Provincia ha voluto sviluppare questo impegno spontaneo e responsabile finanziando, insieme alla regione, un progetto del valore di 67500 Euro per lo sviluppo dei due centri di recupero in coordinamento tra loro. L´obiettivo è offrire un punto di riferimento qualificato al sempre maggiore numero di cittadini che vuole aiutare animali in difficoltà. I centri forniranno inoltre utili strumenti alla popolazione per conoscere sempre meglio e amare nel modo giusto gli animali del proprio territorio". "L´intento è avviare un processo che preveda un aumento degli investimenti messi a disposizione dalla Provincia - aggiunge Ugo Danni, assessore alle risorse naturali, faunistiche e ittiche della Provincia di Parma - incrementando proprio l´aspetto della prevenzione, per estendere progetti di questo tipo ad altri settori specifici all´insegna di una sinergia che veda coinvolti quanti operano in collaborazione con il Centro di Recupero Fauna del Parco. Dal personale del Parco Fluviale dello Stirone ai Guardaparco, dal Veterinario ai tanti volontari ai collaboratori esterni (il Corpo di Polizia Provinciale e le Associazioni Ambientaliste in particolare)". Un progetto con un´importante funzione educativa per essere consapevoli che il benessere di un animale selvatico non è una gabbia o la nostra casa, ma il suo habitat, che è il luogo ideale per vivere, ma anche per morire Per informazioni: Centro Recupero Fauna, Via Capanna (Casa Rossa), Sala Baganza. Tel. 0521.833163. Sito web: www.Regione.emilia-romagna.it/parchi/carrega  E-mail: parco.Carrega@libero.it  
   
 

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