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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Gennaio 2007
 
   
  FORMIGONI E CE´: RICORSO A CONSULTA CONTRO IL TICKET +RPT+ "FALSO CHE IL TICKET LOMBARDO SIA IL PIU´ ALTO IN ITALIA" "PENALIZZATI ANCHE NEL 2007: ORA IL VERO FEDERALISMO FISCALE"

 
   
  Milano, 11 gennaio 2007 -  Un ricorso alla Corte Costituzionale per eliminare l´articolo della Finanziaria che ha introdotto il ticket di 10 euro è in questi giorni allo studio della Regione Lombardia, che intende anche chiedere allo Stato la piena attuazione del federalismo fiscale e la conseguente competenza integrale in materia di Sanità. Lo hanno annunciato oggi nel corso di una conferenza stampa il presidente lombardo, Roberto Formigoni, e l´assessore regionale alla Sanità, Alessandro Cè, che hanno innanzitutto voluto replicare alle "falsità e alle imprecisioni" ascoltate in questi giorni sulla sanità lombarda. "Non è vero che i cittadini lombardi pagano il ticket più alto d´Italia - ha spiegato Formigoni - è vero invece che vi sono Regioni come Toscana, Emilia-romagna e Veneto dove le prestazioni sanitarie sono più care che da noi". La Lombardia infatti, secondo i dati del Ministero della Salute, ricava dai ticket il 4,86% delle risorse totali utilizzate in sanità, posizionandosi al quarto posto dietro a Emilia-romagna (5,88% del totale), Veneto (5,52%) e Toscana (5,28%). "A questo si deve aggiungere che la nostra quota pro capite - ha proseguito il presidente lombardo - i soldi cioè che lo Stato trasferisce alle Regioni per ogni abitante, è tra le più basse che ci siano: 1. 583 euro per abitante per il 2007, contro i 1. 778 della Liguria, i 1. 664 della Toscana e dell´Umbria, i 1. 655 dell´Emilia-romagna. Si tratta di 500 milioni di euro in meno ogni anno rispetto alla media nazionale, 660 milioni in meno ad esempio dell´Emilia-romagna, che oltretutto riceve più trasferimenti pro capite. E´ una penalizzazione che, solo negli ultimi 11 anni, è costata alla Lombardia qualcosa come 11. 000 miliardi delle vecchie lire. Si tratta di una situazione discriminatoria che deve cessare". Quanto all´introduzione del ticket, Formigoni e Cè hanno spiegato come il ricorso alla Corte Costituzionale sia l´unica strada per poterlo eliminare: "Non è in nostro potere farlo perché il ticket ci è stato imputato dal Governo come una sorta di cambiale per coprire due dei tre miliardi in meno rispetto al fabbisogno previsto, stanziati dalla Finanziaria - hanno dichiarato - anche se alla fine gli incassi per le Regioni saranno decisamente inferiori ai due miliardi. Per questo motivo siamo intenzionati a ricorrere alla Corte Costituzionale perché elimini l´articolo della Finanziaria che l´ha introdotto". Formigoni ha quindi ribadito la richiesta allo Stato di dare piena applicazione del federalismo fiscale: "Chiediamo che alle Regioni che sono in grado di farlo, e che lo chiedono, venga attribuita la piena competenza della gestione economica e finanziaria della sanità. Naturalmente continuiamo a essere disponibili ad aiutare le Regioni bisognose in modo che possano garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) ai loro cittadini, ma in maniera trasparente, così che sia chiaro a tutti in che misura ogni Regione contribuisce al Fondo di Solidarietà. Oggi invece lo Stato decide la ripartizione degli aiuti in maniera completamente discrezionale e discriminatoria". L´assessore alla Sanità ha poi ricordato come la Lombardia rischia di venire penalizzata dalla Finanziaria anche sul fronte della spesa farmaceutica, per circa 80 milioni di euro, a causa della decisione governativa di ripianare caso per caso le Regioni che sforano il tetto massimo di spesa. "Fino ad oggi, quando il tetto nazionale di spesa veniva superato - ha detto Cè - le aziende farmaceutiche dovevano concorrere a ripianarlo in parte scontando i medicinali. Di questi sconti usufruivano quindi tutte le Regioni, a maggior ragione quelle virtuose come la Lombardia. Da oggi non sarà più così". "La sanità lombarda è comunque in ottimo stato - ha concluso Cè - come hanno dimostrato anche i controlli dei Nas. Da parte mia ho invitato il ministro Turco, che ho incontrato ieri, a ispezioni più mirate. Le condizioni dell´Umberto I di Roma si conoscevano da anni. Già nel 1998 il Parlamento stanziò oltre 1. 000 miliardi di lire per il nosocomio romano, ma senza alcun risultato. Ora non vorremmo che si decidesse un nuovo intervento straordinario". .  
   
 

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