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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Luglio 2003
 
   
  IL PROTOCOLLO D´INTESA FIRMATO DA AMBIENTE- INFRASTRUTTURE- FERROVIE DELLO STATO DA IL VIA AD UN PIANO DI AZIONE PER CONTENERE L´INQUINAMENTO ACUSTICO DELL´INFRASTRUTTURA FERROVIARIA E DEL MATERIALE ROTABILE.

 
   
  Roma, 7 luglio 2003 - Al via interventi anti-rumore nel settore ferroviario italiano. Un Protocollo d´intesa firmato dal Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio, dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dal gruppo Ferrovie dello Stato avvia un percorso per abbassare il volume della rete ferroviaria italiana. Scopo del Protocollo è infatti la predisposizione di programmi di attività specificatamente finalizzate, sia alla riduzione delle "emissioni" sonore e cioè al contenimento del rumore direttamente prodotto dalla circolazione ferroviaria, sia alla riduzione della "immissione sonora" cioè al contenimento del livello di disturbo effettivamente percepibile, dalle popolazioni che abitano o lavorano in quelle aree del Paese che sono attraversate dalla rete ferroviaria nazionale. Il Protocollo d´intesa è stato presentato oggi dal Ministro dell´Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli, dal Vice Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Ugo Martinat e dal presidente ed Amministratore delegato del gruppo Ferrovie delle Stato, Giancarlo Cimoli. Per attuare il Protocollo d´intesa verrà istituito un Comitato tecnico operativo congiunto che dovrà valutare gli interventi e le relative priorità, indicare soluzioni ad hoc per i problemi operativi, monitorare e controllare le attività poste in essere. E´ previsto inoltre un piano di azione per abbassare il volume sia della infrastruttura ferroviaria, sia del materiale rotabile attraverso un apposito programma di interventi nel periodo 2003-2006, riguardanti soprattutto le aree a maggiore criticità. Secondo la mappatura acustica inviata da Rfi al Ministero dell´Ambiente, su circa 16.500 chilometri di rete ferroviaria italiana, circa 8.500 superano i limiti di inquinamento acustico. Il Ministero ha avviato da parte sua una campagna di misure, con l´ausilio dell´Apat, nelle aree in cui non vengono dichiarati superamenti dei limiti. Il quadro normativo per quanto riguarda il rumore ferroviario si articola: nella Legge Quadro sull´inquinamento acustico ( Legge 26 ottobre 1995 n. 447 ); nel decreto concernente i valori limite di emissione ed immissione sonora in funzione delle classi di destinazione d´uso del territorio ( D.p.c.m. 14.11.97 ) · nel Regolamento relativo all´inquinamento acustico da traffico ferroviario (D.p.r. N.459 del 18 novembre 1998); nel decreto attuativo del Ministero dell´Ambiente del 29 novembre 2000 relativo alla predisposizione da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto e delle relative infrastrutture, dei piani di intervento per il contenimento ed abbattimento del rumore. Gli obiettivi di risanamento previsti dal piano devono essere conseguiti entro 15 anni. Secondo questo decreto inoltre le società e gli enti gestori, oltre ad indicare tempi e costi degli interventi necessari, devono anche impegnare una quota fissa, non inferiore al 7% dei fondi di bilancio previsti per le attività di manutenzione e di potenziamento delle infrastrutture, per l´ adozione degli interventi anti-rumore. La normativa impone limiti per i decibel di treni e rotaie Questa la tabella di marcia anti-rumore. I convogli superveloci (più di 250 Km/ora) che sono entrati in servizio nel 2002 non possono superare il livello di rumore di 88 decibel; le locomotive per treni passeggeri e merci veloci (fino a 160Km/ora) gli 85 decibel; i locomotori diesel (80Km/h) gli 88 decibel. Ma il provvedimento prende anche in considerazione gli edifici che "affacciano" sulle rotaie, ponendo limiti più restrittivi per gli edifici ´sensibili´ come ospedali, scuole, case di cura. Ecco i limiti:
Fascia di pertinenza Tipo di edificio Limiti in decibel Diurno Limiti in decibel Notturno
Fascia A 0-100 m. Ospedali, case di cura ecc Scuole Edifici residenziali 50 50 70 40 - 60
Fascia B 100-250 Ospedali, case di cura ecc Scuole Edifici residenziali 50 50 65 40 - 55
Il controllo del rispetto dell´attuazione dei piani di risanamento è demandato al Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio. Inoltre le società e gli enti gestori coinvolti devono comunicare ogni anno al Ministero alle Regioni e ai Comuni interessati, sia l´entità dei fondi accantonati annualmente, sia lo stato di avanzamento dei singoli interventi.
 
   
 

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