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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Luglio 2003
 
   
  GRANDI VINI E GRANDE CULTURA NEL NUOVO PROGETTO LA FUCINA DI LEONARDO

 
   
  Voluta e creata da Raffaella Simoni Malaguti, figlia del fondatore di Omas, la nota casa di strumenti da scrittura di lusso di cui é stata presidente per molti anni, La Fucina di Leonardo elabora e trasforma in oggetti le intuizioni e i disegni del grande Genio. Questo progetto si sviluppa in collaborazione con il Museo Ideale Leonardo Da Vinci, che ne garantisce ulteriormente la serietà e l´impegno culturale. L´obbiettivo è quello di far meglio conoscere internazionalmente, nei significati storici e di sorprendente attualità, l´opera dell´uomo-simbolo del secondo millennio (e non solo...), anche in aspetti fondamentali ma noti tutt´al più a pochi addetti ai lavori: si tratta della riscoperta, al di là dei pochi stereotipi, di un patrimonio enorme e poliedrico di idee, studi e progetti. Saranno realizzate originalissime opere d´arte grafica e magnifiche ricostruzioni di macchine, strumenti musicali, gioielli e accessori, pregiati tessuti e oggetti straordinari per la loro modernità. I semplici della natura Nell´ampia gamma di ricette che ne costituiscono le finalità, la Fucina di Leonardo studia, in maniera completa e approfondita, anche i vini, i cibi e la cucina in genere. Questo per creare, tenuto conto dell´evoluzione dei gusti e attraverso accurate selezioni, prodotti e proposte di alta qualità sempre, comunque, riconducibili al grande Genio. Leonardo e il "divino licore dell´uva" di "perfectione del grappolo" e di "exentia in el bullimento´ parla una lettera pubblicata a Londra nel 1828, il cui autore potrebbe sembrare un esperto enologo del Cinquecento. In realtà si tratta di Leonardo Da Vinci e non c´è ragione per dubitare dell´autenticità del documento. Era nato, Leonardo, in una famiglia di notai per tradizione, ma anche di possidenti di fornaci per la ceramica e di poderi in cui si produceva vino in abbondanza, in luoghi divenuti celebri per la sua qualità già in epoca medicea: il Montalbano di Vinci e Carmignano. Durante i suoi viaggi Leonardo studiava ovunque i sistemi di coltivazione e di vendemmia; e, rifacendosi a tecnologie dell´antichità greco-romana, progettava fontane da tavola per il vino, che egli definiva "divino" e "odorifico soave licore dell´uva"e che trasformò persino nel protagonista di favole e trattati scientifici. I vini di cultura: Broncone - Di "substantie" convenienti alla "perfectione del grappolo" e di "exentia in el bullimento" scrive già nel 1515 quel Leonardo Da Vinci che stupisce con le sue competenze anche in viticoltura ed enologia. Ai suoi tempi il "broncone" era un emblema della famiglia de´ Medici, signori di Firenze; Leonardo lo disegna in un manoscritto databile 1494, con la descrizione di "[albero] tagliato che rimette" [cioè rinasce, tornando a germogliare], e con un motto augurale: ancora spero". Nel vocabolario si definisce "broncone" anche il palo che sostiene le viti. Evocando il Rinascimento mediceo, nel nome del "broncone", questo vino straordinario interpreta l´idea di "excellentia" che Leonardo avrebbe voluto conferire al "suave licore dell´uva". E con il "broncone", la Fucina di Leonardo si propone di presentare un "vino di cultura", nel solco della tradizione evidenziata nei secoli da antichi autori come Piero de Crescenzio, Cecco da San Salvi, Ferdinando Paoletti e Ignazio Malenotti, Cosimo Trinci e Ignazio Lomeni (che attualizzavano enologia e tecnica nell"´idea di Leonardo"), per giungere al ´900 del Barone Ricasoli, fino alle sapienti innovazioni ed esperienze odierne. E´ così possibile individuare il "più ottimo vino" che Leonardo ricercava. E in rapporto a Leonardo è studiato persino il contenitore in legno della bottiglia: in un manoscritto del 1487 troviamo infatti un suo progetto del "modo di chassetta" che il Museo Ideale di Leonardo da Vinci e La Fucina di Leonardo hanno ora interpretato e segnalano per la prima volta. I vini del territorio - Agresto é un vino unico che nasce dall´uvaggio di tre vitigni (Sangiovese, Merlot, Syrah) vendemmiati separatamente per rispettare i diversi tempi di maturazione. La vinificazione avviene con frequenti rimontaggi e follature; la macerazione é più breve per Merlot e Syrah. La malotannica viene sviluppata in barrique e anche la maturazione, che ha un tempo medio di 12 mesi, ha luogo nella stessa botte. Prodotto con cura e sapienza in quantità limitata, da gustare in calici da rosso di grande corpo, servito a 18° prestando una cura particolare alla giusta ossigenazione. Agresto è un vino raro, dedicato a intenditori esigenti e dai gusti raffinati. Tiratura limitata annua: 3000 Bottiglie, Bordolese - 750 ml. Annata 2000 Igt cassetta in legno, Prezzo euro 64,00 Iva inclusa. Chianti Montalbano - Un Bando Granducale del 1796, considerato la prima legge di controllo e tutela della produzione e commercio del vino di qualità, includeva il Chianti Montalbano tra le zone Chianti identificate come aree ad alta vocazione vitivinicola: il vino del Territorio di Leonardo entrava ufficialmente nel mito e diveniva sinonimo di produzione di alta qualità. Da vitigno Sangiovese, un ceppo per ciascuna bottiglia, vinificato in acciaio, maturato per dodici mesi in tonneau di rovere, questo particolare Chianti Montalbano, selezionato con cura, ha la struttura e l´armonia di un Grande Toscano ed è perfetto per selvaggina, grigliate e formaggi stagionati. Tiratura limitata annua: 12.000 Bottiglie, Bordolese, 750 ml. Annata 2001 D0cg, cassetta in legno 3 bottiglie Prezzo euro 42,00 Iva inclusa  
   
 

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