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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Luglio 2003
 
   
  ANCORA SORPRESE DALL´ASPIRINA: PREZIOSA ANCHE PER PREVENIRE CEFALEA E MALATTIE DA RAFFREDDAMENTO

 
   
  Malattie da raffreddamento e mal di testa sono i motivi più frequenti per cui milioni di persone Italia, e centinaia di milioni in tutto il mondo, ricorrono con fiducia all´Aspirina, farmaco capostipite degli antinfiammmatori da oltre cento anni a disposizione dietro i banchi delle farmacie. Ma dopo un secolo di storia l´Aspirina riserva ancora novità, anche per questi utilizzi così ampiamente collaudati. La ricerca scientifica mette ora in luce interessanti possibilità di usare con successo l´Aspirina non solo per la cura dei sintomi, ma anche in un´ottica di profilassi. La prevenzione di alcune forme di cefalea con l´uso di Aspirina è infatti una possibilità ormai sostenuta da dati scientifici solidi; sul fronte delle malattie da raffreddamento e dell´influenza in particolare, il farmaco si propone inoltre come terapia coadiuvante capace di potenziare l´effetto del vaccino. È quanto è emerso in una tavola rotonda tutta dedicata al farmaco analgesico più noto e utilizzato al mondo - oltre che con la più lunga storia alle spalle. Ad illustrare i promettenti usi futuri dell´Aspirina in campo neurologico e in quello delle malattie infettive sono stati Virgilio Gallai, direttore del dipartimento di neuroscienze dell´Università di Perugia, e Fabrizio Pregliasco, direttore dell´istituto di virologia dell´Università degli Studi di Milano. Neurologia: tre nuove possibilità di prevenzione "In oltre cento anni la molecola è rimasta la stessa - ha osservato Virgilio Gallai - ma il modo in cui svolge le sue attività riserva sempre delle sorprese". Proprio nell´ambito della neurologia, e nello studio delle cefalee in particolare, dati nuovi sembrano aprire all´Aspirina la possibilità di diventare, oltre che rimedio per il sintomo doloroso, anche strumento efficace per la prevenzione. "Ci sono tre novità importanti in questo campo - ha anticipato Gallai, che saranno discusse anche al prossimo congresso mondiale della Società Internazionale delle cefalee in settembre, a Roma". Evitare la cronicità La prima riguarda la possibilità di usare l´Aspirina per evitare che i mal di testa episodici si trasformino in forme croniche di cefalea. L´uso tempestivo di un medicamento efficace, rapido e di facile uso come l´Aspirina (senza rischi di assuefazione o di effetti collaterali importanti) assume non solo un significato di cura, ma anche di prevenzione della cronicità. Prevenire l´emicrania mestruale Un secondo fronte di intervento preventivo riguarda l´emicrania mestruale, con l´assunzione di una dose (500 mg) il giorno del ciclo mestruale che precede solitamente la comparsa del mal di testa, continuando poi nei due-tre giorni successivi. "In questo modo il mal di testa tende a non comparire, oppure compare in forma più leggera". Resta possibile, ha precisato infine, l´associazione con altri farmaci antiemicranici, che solitamente dopo la profilassi con l´Aspirina hanno un effetto maggiore e certo Cefalea cronica e ictus: un ruolo per l´Aspirina La terza novità di grande interesse, anche nel lungo termine, riguarda i legami tra cefalea cronica e ictus, dove ancora una volta l´Aspirina può riservare sorprese. Chi soffre cronicamente di mal di testa (almeno tre attacchi al mese) ha una maggiore probabilità di avere un ictus per la ripetuta vasocostrizione e vasodilatazione tipica degli attacchi emicranici che favoriscono la formazione di coaguli di sangue nei vasi cerebrali. L´aspirina è un antiaggregante: una profilassi con basse dosi, 100 mg, potrebbe consentire di raggiungere più obiettivi: prevenire gli attacchi di mal testa, prevenire le ischemie e garantire un migliore invecchiamento cerebrale. Infettivologia: un´arma a fianco del vaccino antinfluenzale Anche sul fronte delle malattie da raffreddamento l´Aspirina ha ancora molto di nuovo da dire. In attesa dell´autunno e della prossima epidemia di influenza, il virologo milanese Fabrizio Pregliasco ha comunicato un incoraggiante dato, frutto di una sperimentazione conclusa presso l´Università degli Studi di Milano. "L´aspirina somministrata nel momento della vaccinazione antinfluenzale - ha affermato - aumenta la risposta immunitaria dell´organismo". Per ora la ricerca ha coinvolto 200 persone anziane, che hanno assunto quotidianamente 300 mg di Aspirina nei 5 giorni prima della vaccinazione: l´organismo ha risposto producendo più anticorpi, quindi preparando una migliore difesa contro il virus. L´acido acetilsalicilico è quindi da considerare una terapia coadiuvante del vaccino, il mezzo di prevenzione per eccellenza dell´influenza, in grado di potenziarne l´effetto. Il dato è di grande interesse per l´intera popolazione, e in particolare per i soggetti più fragili come anziani e malati cronici che ogni anno si sottopongono a profilassi vaccinale. Probabilmente la sperimentazione dell´Università di Milano proseguirà anche con la prossima campagna vaccinale antinfluenzale, fino a coinvolgere 300-400 persone.  
   
 

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