Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Luglio 2003
 
   
  E-GOVERNMENT: IL PUNTO DEI GARANTI EUROPEI

 
   
  Dalla Newsletter n. 174 del 9 - 15 giugno 2003 del Garante Privacy abbiamo appreso che secondo i Garanti europei, che hanno analizzato la situazione corrente e le prospettive di sviluppo in tema di e-government, i problemi più importanti sono rappresentati dalle implicazioni in chiave di protezione dei dati personali. Essi hanno ritenuto opportuno richiamare l´attenzione sui possibili rischi del mancato coordinamento fra governi nazionali e autorità di protezione dati. Il documento dei Garanti prende spunto dalle indicazioni del piano di azione "e-Europe" approvato nel giugno 2000 durante il Consiglio europeo di Feira, in Portogallo. In esso lo sviluppo di forme di e-government era citato fra le priorità di intervento dei governi europei, e si forniva anche una lista di 20 procedure che nei prossimi anni dovranno essere disponibili on line. Fra di esse comparivano in particolare quelle relative alla creazione di portali unificati di accesso alla pubblica amministrazione, alla possibilità di effettuare pagamenti online o ottenere certificati e copie di documenti ufficiali, all´introduzione di veri e propri documenti di identità elettronici. Attraverso un questionario diffuso fra tutte le autorità nazionali di protezione dati, i Garanti hanno cercato di capire quale fosse lo stato dell´arte in Europa, quali di queste iniziative fossero già state realizzate o fossero in via di realizzazione, e quali fossero i principali problemi evidenziati dalle autorità nazionali. In primo luogo essi hanno ritenuto opportuno sottolineare l´attenzione non sempre elevata che i governi dei 15 prestano al tema della protezione dei dati in questo contesto. Per quanto l´obbligo di consultare l´autorità competente sia previsto per legge nella quasi totalità dei Paesi Ue (in Italia dall´art. 31 della Legge n. 675/96), la consultazione non appare sistematica. In vari Paesi essi hanno verificato che alcune iniziative di e-government sono state attuate senza avere sentito l´autorità nazionale per la protezione dei dati. Tuttavia, il bilancio tratto è sostanzialmente positivo: attraverso consultazioni pubbliche (come in Francia o nel Regno Unito), procedimenti formali (a livello parlamentare, come in Italia), lettere aperte o altro, su molti temi connessi all´e-government i Garanti europei hanno potuto far sentire la propria voce. Un altro punto fermo è l´esistenza di un grande numero di progetti in via di realizzazione in tutti i Paesi Ue, molti dei quali hanno implicazioni significative sui trattamenti di dati personali dei cittadini: citiamo, in particolare, la possibilità di presentare dichiarazioni dei redditi online e di effettuare pagamenti specifici (Iva), notificare cambiamenti di residenza, consultare offerte di lavoro, e tutta una serie di servizi (prestiti bibliotecari, rilascio di permessi edilizi o certificati anagrafici, esami universitari, rimborsi di spese sanitarie, ecc.). In questi casi le autorità consultate hanno sottolineato l´esigenza di specifiche misure di sicurezza (identificazione e autenticazione, cifratura dei dati trasmessi) e di un´adeguata informazione dei cittadini, in particolare, rispetto all´accesso, alla rettifica ed alla cancellazione dei dati.  
   
 

<<BACK