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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Luglio 2003
 
   
  MILANO RIPROGETTA IL TRAFFICO ATTRAVERSO 87 ISOLE AMBIENTALI

 
   
  Milano, 15 luglio 2003 - Milano riprogetta il traffico urbano attraverso 87 isole ambientali, piccoli ambiti territoriali, chiusi tra strade di scorrimento, con una viabilità interna protetta. E´ questo l´obiettivo principale del Piano Generale del Traffico Urbano 2003, adottato il 10 luglio dal Comitato Attuatori, presieduto dal Sindaco Gabriele Albertini, che giovedì prossimo, 16 luglio, sarà presentato in Commissione Trasporti dall´assessore Giorgio Goggi. Tra le grandi città italiane, Milano è la prima a deliberare questa scelta. Le isole ambientali non sono isole pedonali, aree totalmente chiuse al traffico privato. Ognuna ha le sue specificità. Previste dal governo sin dal 1995, tra le norme emanate per i Piani Urbani del Traffico, le isole ambientali individuano parti di territorio che hanno ai margini strade di attraversamento e all´interno una rete di vie locali, residenziali. Dieci su 87 sono già progettate, obiettivo principale la moderazione del traffico. "Moderazione che significa più sicurezza, meno incidenti, meno rumore, meno inquinamento", sottolinea l´assessore ai Trasporti, Goggi. La circolazione locale viene protetta con interventi di arredo urbano, misure viabilistiche e strutturali (dossi, rotatorie, marciapiedi allargati, nuova segnaletica). Non lavori isolati, per poche zone privilegiate, ma interventi previsti nel quadro di un progetto organico che coinvolge tutto il territorio urbano. Più sicura quindi la viabilità interna, più protette le utenze deboli (pedoni, ciclisti, ciclomotoristi). Su alcune strade interne la velocità massima potrà essere abbassata a 30 km all´ora. L´operazione è partita dopo che il Comune ha provveduto a riclassificare tutte le 4500 strade urbane in grande rete (o di scorrimento) e rete locale, di quartiere. Le 87 isole ambientali sono le zone comprese entro la grande rete. Documento di breve periodo (un biennio), a differenza del Piano della Mobilità, che ha cadenza decennale, il Piano del Traffico individua priorità e strategie del Comune. Per il traffico, la giunta Albertini punta a fare di Milano, a differenza di Roma, una città non chiusa, complessivamente accessibile, ma con traffico moderato, separando non solo le vie di scorrimento da quelle locali, ma anche il trasporto pubblico da quello privato. Le isole ambientali sono la scommessa principale. Secondo priorità: completare la regolamentazione della sosta tra i Bastioni e la cerchia filoviaria, soprattutto a favore dei residenti e degli operatori economici. No, comunque, a una politica dei trasporti basata solo sui divieti. Alti livelli di accessibilità, ma anche regole precise. Via, dunque, a partire dalla fine 2003, alla canalizzazione del traffico entro la cerchia dei Bastioni, con le auto che dovranno seguire percorsi obbligati e dirigersi a un parcheggio. Terza priorità, non meno importante, il potenziamento del trasporto pubblico, nuove metrotranvie, nuove linee sotterranee, nuovi parcheggi per pendolari, per residenti (oltre 20 mila posti auto in un triennio) e per il traffico operativo (9500 posti auto), questi ultimi col concorso dei privati tramite il project financing. Milano sta cambiando, sono cambiate col decentramento industriale e la terziarizzazione le dinamiche del traffico. A partire dal 2002, dopo l´entrata in vigore della nuova disciplina della sosta entro i Bastioni, è calato il flusso di veicoli diretti in centro. Non solo: la flessione negli ingressi, a confronto con gli ultimi rilevamenti risalenti al 1996, oggi emerge anche ai confini della città. Il Piano traffico 2003 - come detto - prefigura una città sostanzialmente aperta. Le azioni "repressive" sulla circolazione dovrebbero limitarsi alla protezione delle corsie riservate, controllate dalle telecamere, e delle Zone a traffico limitato. Ma per migliorare il transito e l´accessibilità, a parte l´incremento dei parcheggi, l´incentivazione dell´uso delle autorimesse private, viene ipotizzato per il futuro anche un altro obiettivo: la rimozione graduale, dalle circonvallazioni e dalle strade radiali di penetrazione, delle auto in sosta parassitaria che occupano la carreggiata di marcia. Operazione, questa, che dovrebbe mitigare anche il conflitto esistente tra trasporto pubblico e privato. Oggi in alcune vie come Coni Zugna, piazzale Xxiv Maggio, Col di Lana, corso Genova la velocità commerciale dei mezzi Atm scende a volte sotto i 10 km all´ora anche per gli incagli delle auto in seconda fila parcheggiate sui binari. Sempre in primo piano infine lo sviluppo delle piste ciclabili (66 km ad oggi realizzati). "La rete è abbastanza estesa - documenta il Piano Traffico - ma alcune aree necessitano di interventi, peraltro già programmati". Tra gli itinerari prioritari, il collegamento dei poli universitari su alcune tratte intermedie e il percorso dal Parco delle Cave al parco Sud, in parte realizzabile su via Parri e viale Faenza.  
   
 

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