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Notiziario Marketpress di
Giovedì 04 Settembre 2003 |
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I MERCATI DEI PAESI DELL’EST – LA REPUBBLICA CECA DI RICHARD BENKE – GESTORE DEL FONDO UNIEASTERNEUROPE DI UNION INVESTMENT
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Milano, 4 settembre 2003 - Se si esaminano i tre principali mercati emergenti dell’Europa dell’Est - Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca - quest’ultima, con la sua capitalizzazione di 13 miliardi di dollari, sta al pari con l’Ungheria. Nel corso dell’ultimo semestre il volume quotidiano degli scambi commerciali è passato da 20 a 50 milioni di dollari. E il motivo è il seguente: la compagnia telefonica olandese Kpn ha venduto il 6,5 per cento della Cesky Telekom. Inoltre lo stato Ceco ha annunciato la prossima vendita del 17 per cento della società di utilities Cez e tutto questo ha fatto aumentare la liquidità del mercato. Il governo della Repubblica Ceca ha inoltre intenzione di vendere entro il 2005 la propria quota della Cesky Telekom. Così come venderà a un investitore strategico il suo 63 per cento della Unipetrol, una società che opera nel settore della raffineria e dei prodotti chimici. C’è un forte aspettativa per questa vendita a cui sono interessate la polacca Pkn, l’unhgerese Mol e l’austriaca Omv. Tale elevato interesse ha fatto impennare il valore del titolo. Nel primo trimestre del 2003 il Pil è cresciuto del 2,2 per cento. Come Union Investment abbiamo quindi rivisto le prospettive di crescita che avevamo individuato all’inizio dell’anno per la Repubblica Ceca poiché l’economia europea non sta crescendo con la rapidità prevista. Ciò che ci aspettiamo ora è un aumento del Pil del 2,6 per cento (invece dello stimato 3 per cento) per quanto riguarda i prossimi sei mesi. Al momento l’inflazione è praticamente a zero, ma per quanto riguarda i dati annuali è prevedibile che si attesterà sul 2 per cento. Dopo il taglio dei tassi d’interesse di 25 punti base, operato inaspettatamente dalla Banca Centrale Ceca, i tassi ora si sono attestati sul 2,25 per cento, un livello attualmente un po’ più alto di quello dei paesi di Eurolandia, poiché la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di altri 50 punti base, scendendo per il momento al 2 per cento. Se la Bce dovesse attuare un ulteriore taglio dei tassi d’interesse nel corso di quest’anno, è ipotizzabile che la Banca Centrale Ceca seguirà la stessa strada. Nel fondo Unieasterneurope, che investe nei titoli dei mercati dei paesi emergenti dell’Europa dell’Est, il 10 per cento circa del volume d’investimento è impegnato in titoli della Repubblica Ceca. Nei confronti del benchmark ci manteniamo neutrali. Con un Pe medio di 13, il mercato non è più competitivo come in precedenza ed è diventato più costoso per esempio di quello ungherese o di quello russo. La crescita dei profitti intorno al 5 per cento non è infatti molto elevata. Vediamo ancora di buon occhio il settore bancario e la parte del leone nel nostro fondo la fa ancora la Komercni Banka. Con un Pe del 8,6 per il 2003 è molto appetibile ed è guidata da un ottimo staff direttivo. Inoltre la Société Générale è un investitore strategico che detiene una quota consistente della società. Il titolo rappresenta il 6 per cento del volume complessivo d’investimento del nostro fondo ed è sovrappesato rispetto al benchmark. Nella Repubblica Ceca è il settore bancario ad avere il maggior potenziale di crescita rispetto ad altri settori. Il basso livello dei tassi d’interesse fa sì che le banche facciano intravedere un significativo potenziale di crescita nel campo del credito al dettaglio. Al momento il rapporto tra crediti al dettaglio e Pil è piuttosto ridotto se paragonato a quello di altri Paesi europei, ma grazie alla situazione economica relativamente stabile che si registra nella Repubblica Ceca il rapporto tra “Nonperforming Loans” e l’intero volume dei crediti è basso. Questo rende necessari minori deprezzamenti dei crediti di quanto per esempio non si registri in Polonia dove tale rapporto si aggira invece intorno al 20 per cento. Riteniamo invece che ci siano scarse prospettive di crescita per quanto riguarda la società Cesky Telekom, che opera nel settore delle telecomunicazioni, poiché nella Repubblica Ceca la penetrazione della telefonia mobile così come quella di linea fissa è la più alta tra tutti i Paesi dell’Europa dell’Est. Ecco perché abbiamo sottopesato questo titolo rispetto al benchmark. Inoltre per l’inizio del 2004 il governo Ceco ha previsto l’aumento dell’Iva che passerà dal 5 al 22 per cento per il settore delle telecomunicazioni e questo avrà un forte impatto sulle vendite. Il fatto però che la Cesky Telekom possieda il 100 per cento ( mentre prima deteneva solo il 51 per cento) della collegata società di telefonia mobile rappresenta un fattore sicuramente positivo. In questo campo i margini sono decisamente più elevati e le aspettative di crescita del profitti sono più rosee. Un’altra società sottopesata da Union Investment nel settore delle utilities è la Cez. Malgrado questo titolo mantenga per il momento un livello di prezzo interessante, non riteniamo che offra buone prospettive di crescita. |
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