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Notiziario Marketpress di
Venerdì 05 Settembre 2003 |
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DAL 26 OTTOBRE AL 6 GENNAIO AL SERRONE DELLA VILLA REALE DI MONZA LA MOSTRA ANTOLOGICA "GUIDO PAJETTA FRA IL PRIMO E IL SECONDO NOVECENTO"
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L´amministrazione Comunale di Monza, in collaborazione con la Fondazione Panizzutti, dedicherà una mostra antologica e storica al pittore monzese Guido Pajetta (Monza, 1898 - Milano, 1987) nella sede del Serrone della Villa Reale dal 26 ottobre 2003 al 6 gennaio 2004. La mostra "Guido Pajetta fra primo e secondo Novecento" è presentata e concepita come un variegato e completo spaccato del panorama della pittura italiana del secolo appena trascorso, in particolare lombarda, osservato attraverso l´avventura creativa di Pajetta. Il filo conduttore dell´esposizione è dunque costituito da un originale quanto interessante itinerario che procede, mediante una "lettura a raggio", dalla vasta produzione di Pajetta in mostra a quella dei suoi contemporanei, siano essi nomi di primissimo piano quali Sironi, Fontana, Lilloni, compagni d´accademia e d´avventura, come Ghiringhelli, Del Bon, o autori più distanti, come Cassinari e Birolli. In particolare, il percorso antologico della mostra muove dal 1915 - anno in cui Guido Pajetta si iscrive alla Regia Accademia di Brera insieme ad altri aspiranti pittori di significativo futuro - e attraversa quasi tutto il secolo fino alla scomparsa dell´artista, nel 1987, presentando il lavoro di Pajetta sempre teso alla sperimentazione e alla ricerca pittorica, insaziabile e onnivoro di nuove forme espressive. Tutte, o quasi le correnti del Novecento sono rappresentate nell´esposizione. Si parte dal Mario Sironi, fondatore, sotto l´auspicio di Margherita Sarfatti, del classicista e severo movimento "Novecento", e qui presente con "Contadino" (1928) e "Il nudo e l´albero" (1932). Con lui, altri autori che esposero nella neonata galleria Il Milione di Milano e che parteciparono al Manifesto della pittura murale: Anselmo Bucci ("Ritratto della signora Rapuzzi Guelfa", 1928; "Autoritratto", 1931) e Contardo Barbieri ("Il racconto del legionario", 1936). Lucio Fontana è rappresentato da "L´atleta azzurro" (1930) e da "Testa di ragazza" (1931), due opere pre-spazialiste, mentre il chiarismo lombardo è tutto nel nudo "Il risveglio" di Umberto Lilloni e nel contemporaneo "Lo schermidore" di Angelo Del Bon (1934). Si riparte, quindi, dall´astrattismo di Virginio Ghiringhelli ("Composizione diagonale" del 1934) e di Mario Radice ("Composizione" del 1935) passando poi al postcubismo rappresentato dalle opere di Renato Birolli e Bruno Cassinari: bellissima la sua "Enrica in giallo" (1949). Si giunge, poi, alle soglie dell´espressionismo esistenziale interpretato dal milanese Franco Rognoni, scomparso di recente, che alla curiosità per la corrente tedesca aggiunse di suo l´internazionalismo di cui era imbevuta la cultura pittorica milanese. In questo lungo itinerario attraverso le vicende maggiori dell´Arte italiana di buona parte del primo e secondo Novecento, la mostra documenta le comuni radici culturali della giovane leva di Brera a metà degli anni Dieci, ancorate alla pittura tardo-ottocentesca dei maestri Cesare Tallone e Ambrogio Alciati, quindi la loro successiva adesione ai modelli del "Novecento Italiano", e infine la diaspora verso forme ed esperienze pittoriche diverse, dal "Chiarismo" all´"Arte Astratta". Con questi compagni e amici pittori, Pajetta si confronta dapprima liberamente nelle Sindacali lombarde e nazionali, e nelle Biennali dei primi anni Trenta. Ma da essi in seguito si stacca incrociando a Parigi, dal ´34 al ´38, le grandi lezioni dei protagonisti delle avanguardie europee, sviluppando una figurazione inquieta e briosa. Per raggiungere infine, dagli anni del secondo dopoguerra, l´autentica vena narrativa della piena maturità, nei termini di un espressionismo assai personale. Il particolare aspetto metodologico messo in atto dalla mostra consiste dunque in una lettura dei risultati del lungo lavoro sviluppato da Guido Pajetta fra primo e secondo Novecento - per niente celebrativa o verticistica, ma fondata su un´analisi di confronto contestuale ed ambientale che dà conto anche di tutte le condizioni umane con le quali ha interagito la ricerca dell´artista. Orari della Mostra: tutti i giorni, lunedì escluso, dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, lunedì chiuso. Ingresso: euro 5,00; ridotto: euro 2,00. Catalogo a cura di Paolo Biscottini, Enrico Crispolti, Antonello Negri. Visite guidate, sezioni didattiche, guida informatica interattiva. Per informazioni: eventiespositivi@comune.Monza.mi.it |
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