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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Settembre 2003
 
   
  ESTATE ANOMALA: IL CALDO E’ FINITO, MA RESTA RISCHIO ALLUVIONI

 
   
  Roma, 8 settembre 2003 - La forte anomalia meteorologica che ha caratterizzato l´Italia e più in generale l´Europa centro-meridionale, il Mediterraneo occidentale e l´Africa nord-occidentale, con temperature decisamente al di sopra della media nel periodo dall´inizio di maggio alla fine di agosto, è stata associata ad un fenomeno persistente di alte pressioni in quota, accompagnato da ripetuti impulsi verso l´Europa di aria molto calda proveniente dall´Africa occidentale. Tuttavia secondo gli esperti dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna (Isac-cnr) questa anomalia, anche se per la sua durata e intensità può essere considerata eccezionale per una determinata regione, non può essere direttamente ricondotta ad una manifestazione del cambiamento climatico globale. “Come conseguenza delle elevate temperature dell´aria, della persistente insolazione e delle precipitazioni inferiori alle medie del periodo – spiega Franco Prodi, direttore dell’Isac-cnr – abbiamo assistito in agosto ad un riscaldamento dell´acqua superficiale del Mediterraneo sino a 5-6 gradi oltre la media del periodo. Tuttavia, il recente afflusso da nord di correnti fredde, associato all´esaurirsi dell´evento anomalo nella circolazione atmosferica, ha già comportato un abbassamento della temperatura del mare di 2-3 gradi, specie nella parte settentrionale del bacino”. I cicloni delle medie latitudini che interessano in autunno l´area Mediterranea possono essere intensificati dall´apporto di calore sensibile e latente (evaporazione) dal mare; inoltre, nel periodo autunnale e invernale il Mediterraneo può essere un area di sviluppo di vortici ciclonici di piccola scala la cui dinamica assomiglia a quella dei cicloni tropicali (uragani), pur non assumendone l´intensità e la potenza distruttiva. “Questi sistemi meteorologici - sottolinea Andrea Buzzi, responsabile della Sezione di Meteorologia Dinamica dell’Isac-cnr - assieme ai sistemi convettivi (temporali) e alle precipitazioni favorite dall´orografia, possono essere intensificati da un elevato apporto di calore alla superficie e sono spesso causa di alluvioni più o meno improvvise sulle regioni costiere e sui versanti montuosi esposti ai venti provenienti dal mare. Ma l´occorrenza di fenomeni intensi e alluvionali richiede il manifestarsi di altre condizioni favorevoli associate all´evoluzione atmosferica di alta frequenza, non prevedibili quindi in maniera deterministica oltre pochi giorni (a volte anche oltre poche ore), e in maniera probabilistica oltre i 6-8 giorni. Non vi sono legami statistici e dinamici così stretti da permettere di formulare allerte utili oltre i suddetti periodi di anticipo previsionale. Le proiezioni meteorologiche stagionali che sono formulate da alcuni centri hanno carattere puramente sperimentale e validità estremamente limitata per le nostre latitudini”.  
   
 

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