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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Settembre 2003
 
   
  LA SISTINA E MICHELANGELO STORIA E FORTUNA DI UN CAPOLAVORO RIMINI, CASTEL SISMONDO, 24 AGOSTO -16 NOVEMBRE 2003

 
   
  Rimini, 8 settembre 2003 - La Sistina, capolavoro di Michelangelo, vista così come nessuno l’ha mai potuta ammirare. E’ questo l’obiettivo della mostra “La Sistina e Michelangelo. Storia e fortuna di un capolavoro” che il Meeting per l’amicizia tra i popoli di Rimini e i Musei Vaticani propongono dal 24 agosto (data concomitante con l’avvio dei lavori del Meeting di Rimini) al 16 novembre a Castel Sismondo, la rocca malatestiana del capoluogo romagnolo. La Mostra, che verrà poi riproposta a Savona presso il Palazzo del Commissario dal 30 novembre 2003 al 12 aprile 2004, è frutto del lavoro di una equipe scientifica che riunisce tutti i massimi esperti su Michelangelo e la Sistina. Coordinato da Francesco Buranelli, direttore generale dei Musei Vaticani, Anna Maria De Strobel, ispettore del Reparto di Arte bizantina, medievale e moderna, Musei Vaticani, Guido Cornini, assistente della Direzione dei Musei Vaticani e Giovanni Gentili, coordinatore scientifico dell’Ufficio Mostre, Meeting Rimini, il comitato scientifico dell’esposizione è composto da Gianluigi Colalucci, consulente per il restauro delle pitture dei Musei Vaticani; Maurizio De Luca, capo-restauratore del Laboratorio Restauro Pitture, Musei Vaticani Raffele Farina, prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana; Giovanni Morello, direttore dell’Ufficio Mostre della Biblioteca Apostolica Vaticana; Arnold Nesselrath, direttore del Reparto di Arte bizantina, medievale e moderna, Musei Vaticani; Anna Maria Petrioli Tofani, direttore delle Gallerie degli Uffizi, Firenze; Pina Ragionieri, direttore della Fondazione Casa Buonarroti, Firenze Il celebre ciclo pittorico della Sistina, il più noto e il più dibattuto del Rinascimento, viene indagato nella mostra alla luce dei nuovi studi che hanno accompagnato il lungo e impegnativo restauro, conclusosi in occasione del Giubileo del 2000 con la pulitura degli affreschi del Quattrocento. Si intende così mettere a disposizione del grande pubblico una documentazione iconografica di straordinata suggestione, scientificamente accurata, in grado di far comprendere il messaggio che questo grandioso edificio ha significato nella storia religiosa, culturale e artistica del nostro Rinascimento e dei secoli successivi. Cinque le sezioni in cui si articola la mostra. La prima è dedicata a “Mito e fortuna della Sistina” ed è esemplificativa del fascino e delle influenze che la Sistina ha esercitato nei secoli in tutti i campi dell’arte e anche del costume. A partire da oggi, 2003, e a ritroso nel tempo, si incontrano in mostra documenti di ogni genere – manifesti e spezzoni cinematografici, abiti di scena, ceramiche antiche e moderne, dipinti del Novecento e Ottocento, mosaici, stampe e disegni rinascimentali, fino ai francobolli, alle medaglie, alle carte telefoniche e alle…cravatte! – che riportano per lo più immagini degli affreschi di Michelangelo, comprese, ovvio, le famosissime “Mani”. Di qui, da questa immagine notissima e diffusissima ovunque, la seconda sezione, dedicata alle “Origini della Cappella e sua destinazione” guida il visitatore alla comprensione del monumento, chiarendone la storia, derivata dalla precedente “Cappella Magna”, la committenza e la sua importanza nell’ambito delle Cappelle Palatine; fino al suo uso nel cerimoniale pontificio (vedi, oggi, il conclave). “La Cappella di Sisto Iv” è l’argomento della terza sezione, interamente dedicata ad illustrare la nuova costruzione voluta da Sisto Iv della Rovere, che coinvolse per la sua decorazione alcuni tra i maggiori artisti del tempo: Pietro Perugino, Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio e Cosimo Rosselli, cui venne affidato, per contratto del 27 ottobre 1481, il grandioso ciclo delle Storie di Mosè e di Cristo. Il recente restauro – documentato in mostra per la prima volta - ha permesso di approfondire lo studio delle tecniche esecutive adottate dai vari pittori e di meglio comprendere l’organizzazione del cantiere, che vide lavorare fianco a fianco maestranze provenienti da botteghe diverse. L’osservazione ravvicinata degli affreschi durante le fasi di pulitura ha anche consentito di individuare con maggiore puntualità gli interventi di altri pittori coinvolti nell’impresa ma non citati nel contratto. Cuore della mostra è la quarta sezione dedicata a “Michelangelo e la Sistina”. Nel primo dei due settori in cui si articola questa sezione, vengono indagate le motivazioni che portarono il pontefice Giulio Ii a programmare il rifacimento integrale della volta della Cappella e ad affidare al Buonarroti l’incarico di eseguire la nuova decorazione. In questo contesto sono illustrati l’organizzazione del lavoro, il suo procedere e le tecniche esecutive adottate dal grande maestro. Uno spazio è poi riservato all’analisi del programma iconografico rappresentato. Il secondo settore è incentrato sul Giudizio Universale, affrescato da Michelangelo sulla parete dell’altare tra il 1536 e il 1541 su incarico di Paolo Iii Farnese, anche se il progetto e i primi accordi con l’artista si debbono far risalire già al suo predecessore Clemente Vii Medici. Si analizzano le ragioni che portarono alla distruzione della decorazione già esistente per rappresentare un soggetto così inusuale per una parete d’altare. Si esaminano inoltre le varie fasi della sua realizzazione, gli aspetti iconografici e le reazioni che tale opera suscitò fin dal suo scoprimento nel 1541. Sono anche messe a confronto le tecniche esecutive adottate dall’artista nel Giudizio rispetto a quelle della Volta. Una ampia sezione è poi dedicata a “I restauri” e comprende un panorama dei più significativi restauri che hanno interessato la Cappella Sistina, a partire dall’intervento di Daniele da Volterra, incaricato di apporre le famose “brache” a certe figure, a seguito della decisione del Concilio di Trento del 21 gennaio del 1564. Il resto del settore è interamente dedicato ad illustrare le metodologie adottate nell’ultimo recente restauro, che hanno permesso il recupero in tutta la sua forza espressiva dell’intera decorazione della Cappella. Ciò ha reso possibile agli studiosi l’approfondimento delle conoscenze sul programma iconografico e teologico nonché sulle tecniche esecutive dei pittori coinvolti nell’impresa. Accanto ad uno spettacolare apparato iconografico, anche multimediale, proposto in modo estremamente scenografico, la mostra riunisce una ampia documentazione storica, con prestiti concessi di diversi musei e istituzioni. Tra i documenti originali concessi, più disegni e schizzi autografi di Michelangelo, alcuni scritti del medesimo riferibili ai lavori in Sistina, oltre a bronzi, medaglie, tele rinascimentali, ecc. E perché no?, la musica: quella “sistina”, composta appositamente nel Cinquecento per la cappella, a far da sfondo a proiezioni video che permetteranno di vedere, a un palmo di naso, quel che dal vivo, ahinoi, resta troppo alto e lontano. Per informazioni e prenotazioni: Meeting Rimini, tel 0541 788077, fax 0541 786422; Email:sistina@meetingrimini.org  
   
 

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