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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Settembre 2011
 
   
  SI DEL GOVERNO A DRAGAGGI ACCESSO A PORTO NOGARO

 
   
  Udine, 5 settembre 2011 - Via libera alla ripresa del dragaggio del fiume Corno, per facilitare l´accesso a Porto Nogaro. Dopo due anni di lavoro e progettualità, 26 luglio a Roma si è concluso positivamente l´iter della Conferenza dei servizi decisoria Stato-regione per quanto riguarda il tema dei dragaggi e dell´utilizzo delle vasche per lo stoccaggio dei sedimenti; alla seduta erano presenti i tecnici del Ministero dell´Ambiente e della Salute, e per il Friuli Venezia Giulia della Direzione dell´Ambiente. La Conferenza dei servizi decisoria di oggi ha portato a conclusione un iter considerato strategico per l´economia regionale, chiudendo la fase progettuale e autorizzativa relativa al dragaggio del fiume Corno, e quindi all´ampliamento della profondità del canale di accesso a Porto Nogaro, prerequisito necessario allo sviluppo dei traffici portuali. "Si tratta di un obiettivo che giunge a compimento e dell´ epilogo di un grande lavoro di programmazione e gestione normativa e amministrativa - ha commentato il vicepresidente della Regione e assessore all´Ambiente, Luca Ciriani -; la gestione commissariale relativa ai problemi dell´inquinamento e dei dragaggi ha ottenuto oggi un primo risultato strategico per la Regione". Nel dettaglio, la Conferenza dei servizi ha approvato oggi l´utilizzo di due vasche di stoccaggio temporaneo che permetteranno di raccogliere i sedimenti dragati dal fiume Corno: le vasche, per una capacità di circa 100mila metri cubi di fanghi, dovranno venir modificate e adeguate funzionalmente per questo utilizzo, e i lavori - il cui costo è previsto in circa 5 milioni di euro - inizieranno a breve, tanto che il dragaggio, secondo le previsioni, potrà iniziare già a dicembre per concludersi entro la metà del 2012. Verranno asportati circa 100 mila metri cubi di sedimenti dal fiume Corno, ciò permetterà di potenziare il pescaggio del canale di accesso a Porto Nogaro fino a 7,5 metri di profondità, favorendo una migliore gestione e un maggiore utilizzo delle banchine e lo sviluppo dei traffici. Sono stati invece richiesti ulteriori approfondimenti relativi all´inquinamento della zona ex-Caffaro (macroarea 7), analisi che verranno effettuate a stretto giro dall´Arpa. "Il prossimo obiettivo da raggiungere - ha dichiarato il vicepresidente Ciriani - riguarda l´autorizzazione del Governo al riutilizzo in chiave industriale di 143mila metri quadri nella zona ex-Caffaro, che attendiamo prima della fine dell´estate".  
   
 

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