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Notiziario Marketpress di
Lunedì 05 Settembre 2011 |
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FONDO GLOBALIZZAZIONE UE: NEL 2010 TRIPLICATI GLI AIUTI AI LAVORATORI GLI AIUTI AI LAVORATORI FORNITI DAL FONDO DI ADEGUAMENTO ALLA GLOBALIZZAZIONE DELLA UE SONO TRIPLICATI NEL 2010 E SUPERANO GLI 83 MILIONI DI EURO.
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Bruxelles, 5 settembre 2011 - Secondo una relazione approvata dalla Commissione europea, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) ha aiutato l’anno scorso circa 23 700 lavoratori, licenziati a causa della crisi economica e dei profondi mutamenti strutturali verificatisi nel commercio mondiale: un numero più che doppio rispetto a quello dei lavoratori assistiti dal Fondo nel 2009. Gli 83,5 milioni di euro erogati dal Fondo di globalizzazione dell’Ue a 9 Stati membri sono destinati ad aiutare le autorità nazionali a sostenere i lavoratori licenziati nella ricerca di nuove opportunità di lavoro. In occasione della pubblicazione della relazione annuale, László Andor, commissario Ue per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, ha affermato: “Fin dalla sua istituzione nel 2007, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, in quanto strumento che esprime la solidarietà dell’Ue, è intervenuto a sostegno di chi ha perso il posto di lavoro. Il Fondo ha formato e assistito migliaia di lavoratori europei nella ricerca di un lavoro e continuerà a svolgere un ruolo cruciale nella lotta alla disoccupazione e nella prevenzione di quest’ultima.” Ed ha aggiunto: “Il Feg rispecchia la necessità di concentrarsi sulle sfide di questo decennio e di mantenere forti investimenti nel campo della formazione, dell’innovazione e delle infrastrutture in Europa.” Dalla 4a relazione annuale sulle attività del Feg emerge che nel 2010 i contributi Feg versati agli Stati membri sono triplicati. Nel 2010, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea, in quanto autorità di bilancio della Ue, hanno approvato 31 decisioni per mobilizzare le risorse del Feg: 13 di esse rispondevano a domande inoltrate nel 2010 e 18 a domande inoltrate nella seconda metà del 2009. Questa impennata rispecchia l’improvviso avventarsi della crisi economica e finanziaria mondiale che ha portato a un drammatico incremento delle domande nel 2009. Nel 2010 è stato approvato un numero di casi pari al triplo rispetto al 2009 e il cofinanziamento del Feg versato agli Stati membri è aumentato del 60%. I contributi Feg hanno riguardato 23 688 lavoratori licenziati in 9 Stati membri (Danimarca, Germania, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna), per un totale di 83 554 141 di euro. L’aiuto è stato concesso per cofinanziare la stimolazione del mercato del lavoro attraverso misure proposte e organizzate per i lavoratori dagli Stati membri, nei 24 mesi successivi alla richiesta. Il Feg ha cofinanziato il 65% delle misure; il restante 35% è stato fornito da fonti nazionali. Le misure concrete destinate alle persone in cerca di lavoro comprendono: assistenza intensa e personalizzata nella ricerca del lavoro, vari tipi di formazione e di riqualificazione professionale, incentivi e indennità temporanei per la durata degli interventi e altri tipi di sostegno come la creazione di imprese e regimi pubblici a favore dell’occupazione. Il Feg, iniziativa nata da una proposta del presidente Barroso per aiutare le persone che perdono il posto di lavoro per effetto della globalizzazione, è stato istituito dal Parlamento europeo e dal Consiglio alla fine del 2006. Inserendo il Feg nelle proposte per il prossimo quadro finanziario pluriennale al di là del 2013, la Commissione intende dimostrare che anche in futuro l’Ue continuerà a esprimere attraverso questo Fondo la propria solidarietà con i lavoratori licenziati e le regioni colpite. Contesto generale - Nel 2010, la Commissione ha ricevuto in tutto 31 domande di assistenza del Feg - una in più rispetto al 2009. Esse sono state presentate da 12 Stati membri, per un aiuto totale di 169 994 542 di euro del Feg destinato a 31 995 lavoratori licenziati, appartenenti a 16 settori. Tre Stati membri hanno presentato domanda per la prima volta nel 2010: Repubblica ceca, Polonia e Slovenia. Dall’inizio della sua attività nel gennaio 2007, il Feg ha ricevuto 78 domande d’intervento per un importo totale di 355 milioni di euro a favore di 76 000 lavoratori circa. Il Feg riceve oggi domande provenienti da un numero sempre maggiore di settori economici e di Stati membri. La relazione annuale descrive inoltre i risultati di 4 contributi assegnati dal Feg in anni precedenti a 3 Stati membri (Spagna, Portogallo e Germania) e al modo in cui il Feg ha aiutato i lavoratori licenziati a trovare un nuovo posto di lavoro. Da essa emerge che 629 lavoratori licenziati dal settore automobilistico, tessile e della telefonia mobile hanno trovato nuovi posti di lavoro o attività lavorative autonome entro la fine del periodo di sostegno Feg di 12 mesi (il 20% dei 3 146 beneficiari del sostegno). Come diretta conseguenza della crisi, il reinserimento professionale dei lavoratori è stato ostacolato da mercati di lavoro caratterizzati da difficoltà locali e regionali e incapaci di offrire opportunità di lavoro. 3 Stati membri hanno raccolto una serie di indicatori interessanti secondo i quali la situazione personale, la fiducia in se stessi e l’occupabilità dei lavoratori interessati sarebbero nettamente migliorate grazie all’assistenza e ai servizi del Feg, anche se non sempre essi hanno trovato rapidamente una nuova occupazione. Nelle regioni colpite da esuberi, il Feg ha dato agli Stati membri l’opportunità di agire in modo più incisivo di quanto sarebbe stato possibile senza i suoi finanziamenti, sia sul piano del numero di persone assistite che su quello della durata e della qualità dell’aiuto. Il contributo dell’Ue ha inoltre permesso ai paesi risposte più flessibili, iniziative più mirate e innovative e una maggior attenzione ai lavoratori meno qualificati. L’assistenza cofinanziata dal Feg rafforza quindi l’investimento nello sviluppo di competenze, che ha già dimostrato di avere effetti positivi sui tassi di reimpiego dei lavoratori aiutati, anche a medio e a lungo termine dopo la fine degli interventi del Feg. Il Feg è stato inoltre un utile strumento nei periodi di disavanzi di bilancio e di tagli nel settore pubblico, quando le risorse nazionali scarseggiano e gli Stati membri si riprendono a fatica dalla crisi mondiale. Questi aspetti sottolineano una volta di più che il Feg fornisce un aiuto prezioso ai lavoratori licenziati ed evidenziano la solidarietà dell’Ue di fronte al cambiamento. |
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