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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Settembre 2011
 
   
  VENETO: SCUOLE INFANZIA PARITARIE

 
   
  Venezia, 7 settembre 2011 - “Il pluralismo e la libertà di scelta saranno assolutamente valorizzati dalla proposta da me solo schematicamente, avanzata alla stampa sulla questione delle scuole per l’infanzia paritarie per i bambini dai 3-6 anni nel Veneto. Il problema è un altro, lo dico a chi ha avanzato critiche. L’ingiustizia vera, la discriminazione insopportabile, è che i bambini veneti che vanno alle scuole d’infanzia statali ci vanno gratis mentre quelli che vanno nelle paritarie (il 70% nel Veneto) devono pagare la retta. Si tratta di migliaia e migliaia di famiglie per cui nella nostra regione abbiamo, su questo versante, famiglie di serie A e di serie B”. Lo afferma Remo Sernagiotto, assessore regionale alle politiche sociali, in risposta ad alcune prese di posizione critiche in merito alla sua proposta di progetto pilota che presenterà prossimamente al Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini. “Con la mia proposta invece potremmo avere le scuole per i bambini 3-6 anni gratuite per tutti, tutti trattati allo stesso modo, tutti cittadini di serie A, con una pluralità d’offerta effettiva e la scelta educativa libera perché qualsiasi famiglia o ente, sia cattolico che laico o misto, potrà organizzare questi servizi sia che si chiami Ipab Fiamma o Falce e Martello o Nostro Signore Misericordioso. Rassicuro tutti – sottolinea l’assessore - non ho alcuna intenzione di chiudere le scuole d’infanzia statali, anche perché non ne avrei il potere. Voglio solo che si faccia strada e diventi azione il ragionamento che dobbiamo avere come parametro il ‘costo standard’ di 2800 euro annui a bambino realizzato da quelle paritarie. E’ scandaloso che nelle scuole statali il costo sia invece di 6500 euro! Lo stesso discorso vale per le scuole per l’infanzia comunali: che restino pure ma attuando un costo di gestione di 2800 euro annuo e non di 5.100 euro! Abbiamo il dovere di batterci per rivedere tale assurdo stato di cose, e questo significa fare riforme vere, lo dico al riformista Laroni”. Secondo Sernagiotto, pluralità non significa che lo Stato si organizza da una parte e la società dall’altra in modo diviso ma che ci sia integrazione dello Stato con una società capace di organizzarsi autonomamente. “Nel caso dei servizi per l’infanzia, perché – chiarisce - di servizi educativi e didattici si tratta e non di scuola dell’obbligo, essi dovrebbero costare meno della metà di quelli attuali del sistema statale e garantire a tutti i nostri bambini 3-6 anni il diritto di andare a scuola gratuitamente. In questo modo inoltre risparmierebbe un miliardo di euro in tutt’Italia. Questa è politica delle riforme, e politica del tutto laica”.  
   
 

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