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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Maggio 2006
 
   
  SE LA CONGIUNTURA ECONOMICA LANGUE LA COOPERATIVA CRESCE RAPPORTO LEGACOOP PIEMONTE 2006

 
   
  Torino, 29 maggio 2006 - Nel 2004 un piemontese su 6 è un cooperatore Legacoop: un valore in crescita rispetto all’anno precedente (664. 161 soci nel 2003 contro i 731. 000 del 2004) e che dimostra che il Piemonte, pur non essendo una regione forte a vocazione cooperativa, sta puntando su questo sistema di fare impresa. Questa è la fotografia dell’Ufficio Studi Legaccop piemontese che ha lavorato per oltre 6 mesi raccogliendo, classificando e rielaborando i dati provenienti dalle 608 imprese cooperative presenti nel 2004 sul territorio, per redigere l’annuale rapporto. Quello che emerge è un quadro positivo sia per fatturato e che per l’occupazione. Le imprese con sede legale in Piemonte sono 501 e hanno sviluppato un valore di produzione di 1. 356 milioni di euro, ad esse si aggiungono le 50 con una presenza operativa e che hanno fatturato 1. 400 milioni di euro, dando lavoro a 2. 700 addetti. A queste vanno sommate le 57 Società di Mutuo Soccorso ancora fortemente radicate sul territorio piemontese. Sono cresciuti, rispetto al 2003, sia il numero dei soci, +5,2% che il valore della produzione: che registra un balzo del 7,8%. Ciò non solo per “l’effetto anticiclico, comportamento spesso riconosciuto alle imprese cooperative, che sembrano aumentare solo quando le attività imprenditoriali tradizionali vivono momenti di stagnazione, ma soprattutto, per la caratterizzazione strutturale e la vocazione ad operare in certi settori dove il mercato ha una domanda forte come quelli dei servizi alle persone e alle imprese. Settori in cui le nostre imprese offrono prestazioni d’eccellenza” afferma il Presidente di Legacoop Piemonte Giuseppe Nicolo. Ne è riprova il fatto che la maggiore crescita l’hanno avuta le cooperative Sociali. Se l’occupazione risulta stabile nelle micro imprese, cresce invece in quelle medie: +4% nel biennio 2002-2004, importante traguardo se confrontato alla media regionale dello 0,17%. Trainanti sono state, per l’appunto, le cooperative Sociali e le grandi realtà di Consumo: Novacoop da sola registra un +16%. Mantengono la posizione le cooperative di Abitazione. E, in epoca di flessibilità, emerge che il 70% degli occupati ha un lavoro a tempo indeterminato. “Ho notato con dispiacere – precisa Nicolo – che le cooperative di costruzioni da cui ci si aspettava un incremento accentuato quale ricaduta olimpica, hanno mantenuto le posizioni, ma non hanno avuto un exploit”. La dimensione, spesso ancora troppo piccola, delle imprese piemontesi, non aiuta a porsi sul mercato da protagoniste. D’altra parte le cooperative di costruzioni nazionali, che avevano le carte in regola per vincere gli appalti e distribuire sulle più piccole cooperative locali parte del lavoro, non hanno agito in tal senso. Nonostante venga ribadito, anche in questo studio, che il sistema imprenditoriale italiano è costituto prevalentemente da piccole società: emerge che le imprese cooperative, seppur tendenzialmente piccole, hanno una media di 31 addetti, 39 se si esaminano le sole cooperative di lavoro, superiore alla media nazionale e regionale di 4,4 addetti (secondo Istat e Infocamere). E la tendenza degli ultimi anni segnala una progressiva crescita dimensionale. Ma ciò non basta: è importante pensare ad un futuro in cui si agisca maggiormente in termini consortili per ottimizzare i costi, essere più competitivi e dedicare più forze e risorse al proprio core business. E a questo Legacoop Piemonte sta lavorando. Sempre in contro tendenza con il sistema delle imprese altre, è una maggiore capitalizzazione dovuta certamente a ragioni intrinseche al modello cooperativo, ma anche ad un sistema in prevalenza composto da aziende sane. Un capitolo degno di nota e poi quello riguardante le donne socie e l’imprenditorialità femminile. Più della metà, il 52%, dei soci è donna. Percentuale che aumenta se vengono prese in considerazione le sole cooperative di lavoro: in tal caso si raggiunge il 58%. Il dato diventa ancora più interessante se confrontato con il tasso di occupazione femminile piemontese registrato nello stesso anno pari al 53,7%, e ancor di più se si fa il raffronto con quello nazionale del 45,2%. Le cooperative di lavoro femminili, quelle costituite cioè da almeno il 60% dei soci, sono il 17%: un tasso di imprenditorialità rosa quindi di tutto rispetto. Tasso che raggiunge addirittura il 45% nelle cooperative Sociali di tipo A. Un dato territoriale poi sottolinea che la voglia di fare impresa delle donne è soprattutto concentrata in Torino e provincia dove risiedono il 40% delle cooperative rosa. Dati interessanti su cui Legacoop intende riflettere ulteriormente per promuovere e agevolare questa propensione. .  
   
 

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