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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Settembre 2011
 
   
  MILANO - TELEFONIA E INTERNET: QUASI DIECIMILA LE IMPRESE ITALIANE

 
   
  Milano, 8 settembre 2011 - Sono quasi 10 mila le imprese attive in Italia nel settore delle telecomunicazioni, in crescita del 3,8% rispetto al 2009. Nel 2010 il settore ha prodotto un volume di scambi con l’estero di 8,2 miliardi di euro (+17,2% confronto al 2009), frutto di un import di 5,3 miliardi di euro e un export pari a 2,8 miliardi. Tra le regioni, la Lombardia concentra da sola più della metà (54,4%) del business italiano del comparto con 4,4 miliardi di interscambio e oltre 1,5 miliardi di export (+31,3% rispetto al 2009) seguita dal Lazio (quasi 1,1 miliardo di interscambio, 13,4% del totale italiano) e dall’Emilia Romagna (571 milioni, 7%). Quarto il Piemonte con quasi 556 milioni e un peso del 6,8%. Ed in un anno tra le regioni che crescono di più il Trentino-alto Adige (+116,7%), la Valle d’Aosta (+61,9%) e l’Emilia Romagna (+53,1%). Per quanto riguarda le sedi di impresa, la Lombardia guida la classifica con 1.785 attività (18% nazionale), davanti a Lazio (1.619 imprese, 16,3%) e Campania (1.100, 11,1%). Tra le province è Roma a vantare la maggior concentrazione di operatori del settore, ben 1.462: in pratica, più di un’impresa su sei (14,7%). Seguono Milano (884, 8,9%) e Napoli (711, 7,2%). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat e registro imprese al quarto trimestre 2009 e 2010 relativo alle sedi d’impresa. “Milano e la Lombardia – ha commentato Giorgio Rapari consigliere della Camera di Commercio di Milano – mantengono posizioni di primo piano a livello nazionale nel settore delle telecomunicazioni. In un mondo sempre più interconnesso, e quindi più concorrenziale, occorre continuare a investire. Servono in particolare iniziative per favorire la nascita delle idee innovative, per ampliare l’apertura verso nuove tecnologie, per investire nella ricerca e nello sviluppo. Una strategia di “fare sistema” che deve coinvolgere anche le istituzioni, a partire da quelle più vicine alle esigenze del territorio”.  
   
 

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