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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Settembre 2011
 
   
  UE, DANUTA HüBNER: "IL PARLAMENTO PERMETTE DI ESPRIMERSI LIBERAMENTE"

 
   
  Bruxelles, 8 settembre 2011 - Ogni europarlamentare ha una storia diversa. Alcuni lavoravano già in altre istituzioni europee prima di entrare in Parlamento. La deputata popolare Danuta Hübner, precedentemente commissaria per i problemi economici e monetari, ci spiega l´importanza di un simile background. In passato lei ha lavorato per tre diverse istituzioni europee. In che modo l´ha aiutata quest´esperienza? Sono stata davvero fortunata a lavorare per tre istituzioni così importanti: prima come ministro polacco in Consiglio, come commissaria in Commissione europea e ora in Parlamento. Ogni istituzione ha un ruolo ben preciso all´interno dell´Unione e un diverso approccio al lavoro. Conoscere dall´interno le altre istituzioni mi è di grande aiuto. La maggiore differenza riguarda la libertà di esprimersi. Se sei un ministro o un commissario hai delle restrizioni legate alla propria posizione. Qui in Parlamento invece è diverso: i parlamentari si possono mettere in discussione e fare domande spinose. In Commissione o in un governo non hai questo privilegio. In cosa è cambiato il suo lavoro? Per la prima volta sono un vero funzionario. Continuo a occuparmi di Europa e di politiche regionali. Ma in Parlamento posso interessarmi anche ad altro, mentre in Commissione dovevo attenermi al mio settore. E sul piano politico gli incontri con gli elettori sono molto importanti. Anche a livello personale. Avvicinarsi alle persone è di vitale importanza per tutti i politici: chiunque ha il potere di influenzare la vita delle persone dovrebbe farlo. Il suo precedente lavoro le facilita i rapporti con la Commissione e il Consiglio? Sì, non solo grazie alle relazioni che ho mantenuto, ma anche alla consapevolezza del modo di lavorare della Commissione (l´organo esecutivo dell´Ue, ndr). Ora che sono a capo della Commissione parlamentare per lo sviluppo regionale riesco a collaborare facilmente con i miei ex colleghi, perché li conosco di persona. E per rendere il lavoro ancora più efficace ho creato un team per facilitare il dialogo tra le due istituzioni.  
   
 

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