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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Gennaio 2007
 
   
  JOSÉ MANUEL BARROSO: LAUREA HONORIS CAUSA IN ECONOMIA ALLA SAPIENZA IL DISCORSO DEL PRESIDENTE ALLA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE

 
   
  Roma, 16 gennaio 2007 - Di seguito pubblichiamo un estratto del discorso pronunciato dal Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2006/2007 all’Università La Sapienza. Nel corso della cerimonia il Rettore Renato Guarini ha conferito al Presidente Barroso la laurea honoris causa in Economia. “So che oggi mi rivolgo a degli economisti, e che vi aspettate soprattutto che vi parli della mia visione dell´Europa economica. Ma l´Europa del mercato interno, della concorrenza e della competitività, della ricerca e dell´innovazione non può concepirsi senza l´Europa politica. L´europa è in primo luogo una volontà politica. E il 2007 sarà un anno politico importante per l´Unione europea. La questione istituzionale a cui deve trovare una risposta non può ridursi a una sterile disquisizione giuridica. È per costruire l´Europa di domani che dobbiamo riformare le istituzioni e i meccanismi decisionali. È per rafforzare la sua competitività e la sua potenza economica nella nuova era della globalizzazione che l´Europa deve dotarsi dei mezzi istituzionali all´altezza della sua ambizione. Usando un´immagine, possiamo dire che l´Europa è nata da una piccola impresa familiare a sei. Oggi il suo consiglio d´amministrazione conta 27 membri. Ha uno scopo sociale molto ambizioso e molti progetti da realizzare. Le occorre quindi uno statuto adatto per poter prendere decisioni e investire nel futuro. Il 2007 segnerà i cinquant´anni dei trattati di Roma. Cinquant´anni di riconciliazione, in Europa, fra popoli fratelli che hanno tuttavia conosciuto tante guerre e tanti momenti bui. Cinquant´anni di un progetto democratico senza precedenti nella storia. Cinquant´anni di vita comune che non sempre sono stati un lungo fiume tranquillo. Cinquant´anni di un percorso a immagine e somiglianza di ciò che siamo, noi Europei. Qualcosa che potrebbe ricordare il titolo di quel film, "C’eravamo tanto amati"! Abbiamo le nostre crisi. Non sempre condividiamo le stesse idee; siamo gelosi delle nostre differenze. Ma finiamo sempre per ritrovarci uniti intorno al nostro ideale superiore: i nostri valori e il destino comune che ci siamo volontariamente creati. È qui a Roma che è stato firmato il trattato di cui celebreremo quest´anno il cinquantenario. La "città eterna" organizzerà in quest´occasione numerose manifestazioni, alcune delle quali in collaborazione con la Commissione europea. A Berlino, luogo simbolico della riconciliazione storica dell´Europa, i capi di Stato e di governo, la Commissione europea e il Parlamento europeo firmeranno una dichiarazione solenne per dire di nuovo "sì" all´Europa e per dare un nuovo futuro all´Unione. Giunta l´età della maturità, è il momento di riaffermare cosa vogliamo costruire insieme, sulla base di quei valori di libertà, democrazia e solidarietà che tutti condividiamo. L´europa deve confermare la sua ambizione: quella di essere dinamica e aperta, un´Europa che progredisce e che vince. Il trattato costituzionale non è potuto entrare in vigore, per le ragioni che conosciamo. Il periodo di riflessione dopo l´insuccesso del voto francese e olandese ci ha già permesso di concentrarci di nuovo su un´Europa dei risultati, per rispondere alle preoccupazioni degli Europei. Quell´europa, l´Europa dei vantaggi concreti per i cittadini, resta una delle nostre priorità”. .  
   
 

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