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Notiziario Marketpress di Venerdì 16 Settembre 2011
 
   
  FRANGI A VILLA MANIN, "STRAZIANTE, MERAVIGLIOSA BELLEZZA DEL CREATO"

 
   
  La citazione proposta dal titolo è pasoliniana. E perfettamente si presta alla mostra che, a cura di Giovanni Agosti, Giovanni Frangi ha ideato per le undici stanze dell´esedra orientale di Villa Manin a Passariano (dal 30 settembre al 6 novembre 2011). Qui si da conto delle predilezioni espressive più recenti di Frangi, uno dei più significativi artisti dell´Italia di oggi. Si ha così modo di ripercorrere - in un ordine che carica di nuovo senso anche le (poche) opere già viste in pubblico - il passaggio da raffigurazioni della realtà tramite la pittura ad altre che hanno come punto di partenza l´immagine fotografica. Senza che questo ingeneri banali contrapposizioni. E allora. Si osservano gli esperimenti di restituzione tridimensionale di approssimazioni della natura: e qui è il Fondo del mare. Ci si solleva l´anima con sculture in gesso e in gommapiuma, distese su un prato finto. Si allarga il cuore osservando i cieli dipinti, in gara con quelli veri che bucano le finestre, quasi a porgere omaggio a quelli felici di Paolo Veronese e a quelli strappati di Giovan Battista Tiepolo. Si ammirano, come in un museo vero, i Giardini pubblici, che erano l´altra estate al Mart di Rovereto. Si rende visita agli orti botanici con una serie di incisioni al carborundum, messe in carta da Corrado Albicocco: è un´occasione per chi ha perduto la prima presentazione di questi fogli alla Galleria d´Arte Moderna di Udine nel 2008. Si osservano nel cantiere interrotto dell´esedra i brandelli d´argento che si arrampicano su soffitti, pavimenti, scale e controscale. Ci si appaga davanti alle grandi tele viola, intitolate Vallemosso, con l´acqua tremolante delle risaie della Valpadana. Si scoprono nuovi esperimenti, accessibili, umani, come capita quasi sempre con le opere di Giovanni Frangi: stavolta è il turno delle Tele Nere, supporti insoliti per immagini consuete. E si approda, in un passaggio che fa epoca nella storia dell´artista, a vedere di nuovo - nei suoi quadri dell´ultima stanza - figure umane: su una spiaggia, tra le rocce. Verrà da dire, lo si può scommettere, non solo ai visitatori appassionati: "Ah, straziante, meravigliosa bellezza del creato". Proprio come facevano Totò e Ninetto alla fine di Che cosa sono le nuvole? di Pier Paolo Pasolini. Info: www.Villamanin-eventi.it    
   
 

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