Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Gennaio 2007
 
   
  PRATO - MONITORAGGIO SUI PRODOTTI TESSILI MESSI IN VENDITA REALIZZATO A PRATO

 
   
  Sono stati presentati l´11 gennaio scorso, da Luca Rinfreschi - Presidente della Camera di Commercio di Prato e da Giuseppe Bartolini del laboratorio dell´istituto Buzzi - i risultati dell´indagine sui capi di abbigliamento acquistati a Prato. Il monitoraggio, realizzato dalla Camera di Commercio di Prato ha come scopo prioritario quello di valutare la rispondenza tra le informazioni date al consumatore tramite l´etichetta relativamente a modalità di manutenzione, indicazione d´origine ecc. , e le reali caratteristiche del capo. Una situazione di irregolarità diffusa: è quanto emerge dall´indagine realizzata dalla Camera di commercio di Prato su un campione di 122 capi di abbigliamento messi in vendita in negozi tradizionali, grande distribuzione e mercato. Infatti il 59% dei capi analizzati dal Laboratorio dell´Istituto Buzzi è accompagnato da un´etichetta di composizione errata e fornisce quindi informazioni sbagliate al consumatore. Dei capi oggetto di indagine il 34% era marcato Made in Italy, il 40% dichiarato come importato e solo il 26% non dichiarava l´origine, a dimostrazione, quindi che "la marchiatura "Made in" è già di fatto presente sulla maggioranza dei capi posti in commercio e che una regolamentazione più attenta a livello europeo su questo tema sarebbe utile per evitare che ci sia un utilizzo erroneo dell´indicazione, teso solo a mettere in confusione il consumatore", ha commentato Luca Rinfreschi - Presidente della Camera di Commercio di Prato. Anche la rispondenza ai requisiti eco-tossicologici mette in evidenza qualche difficoltà: il 17% dei capi, infatti, presenta delle sostanze proibite dalla normativa vigente o in ogni caso richiamate come dannose per la salute dai principali marchi di qualità. Si tratta in particolare di sostanze allergizzanti, come i metalli pesanti (presenti nell´8,2% dei capi) o un ph dannoso per la pelle (presente nell´8,2% dei casi). In questo ambito sollevano qualche preoccupazione le forti irregolarità rilevate nell´abbigliamento per bambini, nel quale dovrebbe essere prestata maggiore attenzione alla qualità dei materiali utilizzati. L´indagine realizzata a Prato, a differenza delle altre già realizzate in Europa e in Italia, prende in considerazione anche la correttezza dell´etichetta di manutenzione, diventata indispensabile in seguito all´emanazione del Codice del Consumo. In questo campo l´irregolarità è del 13%. "Il monitoraggio mette in luce le difficoltà che il consumatore incontra, quando fa i propri acquisti sul mercato, per la mancata rispondenza dell´etichetta alle caratteristiche del capo. - ha aggiunto Rinfreschi - E´ quindi necessario fornire alle Camere di Commercio gli strumenti necessari per poter intervenire con decisione in quest´ambito". . .  
   
 

<<BACK