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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Settembre 2011
 
   
  ARTI PRESENTA IN FIERA DI BARI BANDO "INNOVAZIONE PER L´OCCUPABILITÀ"

 
   
  Bari, 15 settembre 2011 - Si chiama “Innovazione per l’Occupabilità” ed è la nuova grande sfida lanciata dal Piano Straordinario per il Lavoro: una misura disegnata per fornire nuove occasioni di lavoro qualificato per 10mila giovani pugliesi laureati o diplomati e/o aspiranti imprenditori. Presentata ieri mattina nel giardino del padiglione n. 152 della Regione Puglia dal presidente della Regione, Nichi Vendola, dagli assessori che governano il Piano - Loredana Capone, vice presidente e assessore regionale allo Sviluppo Economico, Nicola Fratoianni (Politiche giovanili), Elena Gentile (Welfare) e Alba Sasso (Diritto allo studio e Formazione) - “Innovazione per l’occupabilità” verrà gestita dall’Arti, l’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione. Tra le finalità principali dell’azione, illustrate dalla presidente dell’Agenzia, Giuliana Trisorio Liuzzi, vi è la promozione dell’inserimento di giovani diplomati e laureati nel mercato del lavoro e il potenziamento delle capacità di raccordo tra i Distretti Tecnologici, i Distretti Produttivi, gli enti di ricerca e gli altri attori socioeconomici regionali. Di particolare interesse è il fatto che l’azione nasca da un approccio integrato tra politiche di sviluppo, dell’innovazione, della formazione, e politiche attive per i giovani: l’intervento sarà, infatti, gestito dall’Arti in stretto collegamento con le attività del Programma Bollenti Spiriti della Regione Puglia. “Innovazione per l’occupazione” è finanziata dal Po Fse 2007-2013, Asse Vii “Capacità istituzionale”, con uno stanziamento di € 3.750.000,00. L’azione Ma c’è di più. L’azione è di quelle complesse, costruite in più fasi, ognuna preparatoria delle seguenti. Innanzi tutto, verrà realizzata una rilevazione dei fabbisogni formativi e lavorativi, legati ai processi di innovazione, espressi delle imprese pugliesi. Quest’attività fornirà i dati e le indicazioni necessarie a disposizione dei decisori politici, degli enti di formazione e delle stesse imprese e a supporto della progettazione di attività formative ad hoc e di investimenti in competenze specifiche (attraverso assunzioni di personale qualificato) da parte delle imprese. Una particolare attenzione, dunque, è rivolta dall’azione al sistema delle imprese: non solo quelle singole, ma soprattutto le realtà dei Distretti Produttivi e Tecnologici. Però, l’azione mira anche a potenziare l’autoimpiego da parte dei giovani diplomati e laureati, stimolando l’attitudine all’autoimprenditorialità e costruendo percorsi formativi specifici. A tale proposito, “Innovazione per l’occupabilità” prevede la progettazione e l’erogazione di un programma complesso di orientamento, formazione e mentoring per l’imprenditorialità, che risponda ai diversi bisogni formativi e di accompagnamento allo start-up d´impresa, dal momento del concepimento dell´idea fino alla prima gestione imprenditoriale. La formazione di competenze adeguate a rispondere alla richieste del mercato si avvarrà di una pluralità di strumenti, tra cui la Start-up school, la formazione a distanza, sessioni personalizzate di mentoring e tutoraggio. Un ulteriore elemento che qualifica l’azione “Innovazione per l’occupabilità” è l’attività di analisi di prospettiva tecnologica regionale per l’inserimento lavorativo: cioè lo studio dei cosiddetti trend tecnologici, dei settori che nel medio e lungo periodo si affermeranno più promettenti per l’economia territoriale e verso cui ha senso orientare la formazione di competenze specialistiche. Dunque, l’azione non risponde solo alla necessità di dare risposte “qui e adesso” alla crisi particolarmente severa dell’economia e del mercato del lavoro; ma si configura, soprattutto, come un intervento strutturale, in grado di orientare i decisori politici, il sistema delle imprese e quello della formazione in una prospettiva di lungo termine, consentendo costanti aggiustamenti in risposta all’evoluzione continua dei settori, dei mercati, dei conseguenti fabbisogni di competenze specialistiche. Le dichiarazioni. “Il punto da cui partiamo quest’anno – ha esordito Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia – è trovare una maniera più semplice per far incontrare domanda ed offerta di lavoro. Noi vogliamo fare di più: aiutiamo domanda e offerta a qualificarsi in senso specialistico e sosteniamo le imprese nelle sfide del futuro, puntando sui giovani e il loro talento cercando di far comprendere che spesso talento equivale anche a migliore qualità. Il tema di questo incontro è ‘Innovazione per l’Occupabilità’: l’innovazione è l’unica soluzione per cambiare la cultura e la mentalità delle amministrazioni, del sistema impresa, dei giovani e degli apparati formativi. Ma la parola ‘innovazione’ non deve essere come l’abracadabra, come un mantra. Deve essere guardata come un salvagente, una bussola e l’orizzonte: l’Arti prende per mano ragazzi e imprese e li fa incontrare sul filo della competenza tecnologica. Questo programma è il cuore di tutte le politiche pubbliche delle innovazioni’. La presidente dell’Arti, Giuliana Trisorio Liuzzi, ha presentato l’incontro soffermandosi sulle finalità delle azioni e sulla volontà di collaborazione stretta tra più soggetti, proprio per dare all’iniziativa spessore professionale da tutti i punti di vista. “L’azione ‘Innovazione per l’Occupabilità’ - ha detto - è strategica perché cammina su un doppio binario: su una metodologia rigorosa di analisi dei fabbisogni attuali e futuri di formazione e innovazione da parte delle imprese e sul coordinamento reale tra gli attori regionali delle imprese, della ricerca e dell’innovazione e della formazione, con l’obiettivo di incrementare l’efficienza complessiva del sistema economico regionale. Allineare le qualità professionali a cui le imprese possono attingere. Questo è il nostro intento”. Anche la vicepresidente della Regione e assessore allo Sviluppo Economico Loredana Capone ha valorizzato questo intervento della Amministrazione a favore della occupazione dei giovani, uno dei tanti strumenti per aiutare le fasce più deboli dei lavoratori. “I dati ci dicono che l’impegno del privato è meno rilevante rispetto a quello pubblico – ha sottolineato – ma la Puglia è un passo avanti: siamo la prima regione del Sud per investimento pubblico nella ricerca e non lo diciamo noi, ma l’Istat e le ricerche della Banca d’Italia. Diamo anche una continuità ai nostri progetti perché generiamo nuove organizzazioni imprenditoriali pensate dai giovani e con i giovani. Questa è una sfida. L’opportunità che noi diamo ai ragazzi diventa una sfida, un rischio. Noi vogliamo rischiare pur non sostituendoci ai canali tradizionali per la ricerca del lavoro. Offriamo opportunità e vogliamo osare”. L’ intervento dell’assessore alle Politiche Giovanili Nicola Fratoianni punta a sottolineare l’impegno della Puglia nelle azioni di sostegno alle idee imprenditoriali dei talenti pugliesi, fiore all’occhiello del programma per il Piano per il Lavoro. “Questa è una piattaforma di lancio – ha sostenuto Fratoianni -, è un volano per la ‘buona occupazione’, è il tassello di una rete di politiche capaci di produrre nuovi circuiti lavorativi”. L’assessore al Welfare Elena Gentile si sofferma sulla richiesta sempre costante da parte dei ragazzi di avere una opportunità reale di esprimere la creatività imprenditoriale. “I settori legati alla innovazione – ha detto l’assessore – e il mercato che si evolve richiedono sempre più specializzazioni: è una esigenza che si incontra a metà strada tra aziende e ragazzi e raccontalo stato di salute del tessuto lavorativo giovanile pugliese”. “Poniamo l’accento su una filiera di qualità – ha aggiunto l’assessore al Diritto allo Studio e alla Formazione Alba Sasso -: da una parte abbiamo le aziende, dall’altra la formazione specifica. Questo vuol fare la Regione: capire le esigenze del territorio e dare un sostegno per formare tecnici di alta specializzazione tanto che la Regione presto valuterà l’esigenza di avviare tre nuovi istituti ad alta tecnologia che implementeranno le attività lavorative della realtà locale”.  
   
 

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