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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Settembre 2011
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO, EUROZONA: UNA RISPOSTA COLLETTIVA PER USCIRE DALLA CRISI

 
   
  Strasburgo, 15 settembre 2011 - Per uscire dalla crisi economica che colpisce l´Eurozona, i deputati hanno sottolineato l´importanza di una forte coesione all´interno dell´Unione europea. L´adozione del pacchetto legislativo sulla governance economica sarebbe il primo passo da fare. Ecco il dibattito parlamentare di mercoledì 14 settembre in qualche punto. Il ministro delle Finanze polacco Jan Vincent-rostowski ha illustrato la situazione inquietante in cui si torva l´Unione europea al momento. "Non ci sono dubbi, l´Europa è in pericolo". A nome del Consiglio dell´Unione europea (l´organo rappresentante degli Stati membri, ndr), ha sottolineato il ruolo centrale della Banca centrale europea nel processo di stabilizzazione dei mercati. "Se l´euro crolla, l´Ue non sopravviverà a lungo" ha dichiarato il ministro polacco incoraggiando il Parlamento a adottare il pacchetto di leggi sulla governance economica - attualmente in discussione con il Consiglio - il più velocemente possibile. Secondo uno studio della banca svizzera Ubs citato da Jan Vincent-rostowski, l´uscita dalla zona euro costerebbe il primo anno tra il 40 e il 50% del Prodotto interno lordo (Pil) ai paesi più fragili, e dal 10 al 20% il secondo anno. I paesi più ricchi potrebbero raggiungere una percentuale compresa tra il 10 e il 25%. Le priorità del presidente della Commissione José Manuel Barroso sono: - continuare il programma di riforme in Grecia - l´adozione del pacchetto legislativo sulla governance economica. Alcune riflessioni dei gruppi politici del Parlamento europeo Il capogruppo del Partito popolare europeo, il deputato francese Joseph Daul, ha spiegato che i cittadini europei sono preoccupati a causa dei sacrifici che gli vengono imposti in un momento in cui la classe politica non riesce a trovare una soluzione efficace alla crisi. L´adozione del pacchetto di leggi sulla governance economica sarebbe un modo per dimostrare ai cittadini che l´Unione europea è capace di lavorare sul lungo termine. Il deputato francese ha inoltre chiesto ai governi degli Stati membri di favorire l´integrazione europea e quindi sostenere l´euro, la base stessa dell´Unione. Per il capo-gruppo dei Socialisti e Democratici, il tedesco Martin Schulz, la crisi mette a dura prova l´unità europea. Tutti pensavano che le misure prese dai capi di Stato e dai governi - clicca sul link in fondo alla pagina - il 21 luglio scorso sarebbero state sufficienti ad arginare la crisi, ma di fatto i governi hanno tentato di difendere in primis gli interessi nazionali. "Ci troviamo di fronte a un bivio" ha dichiarato il deputato tedesco, "e non saremo in grado di salvare l´euro se non agiremo uniti". "La politica budgetaria deve essere giusta e non può semplicemente chiedere di far pagare tutto ai cittadini". "Non ci sbagliamo se chiamiamo la crisi, la crisi greca. La Grecia è stata senza dubbio l´elemento scatenante ma c´è una crisi più profonda all´interno dell´Eurozona stessa" ha affermato il deputato belga Guy Verhofstadt (Liberali e democratici). Secondo lui, sono stati commessi due errori molto gravi: l´unione monetaria non è stata accompagnata da un´unione economica e budgetaria, e non è stata creata una vera politica economica. Ha anche richiesto l´adozione degli eurobonds, di un patto di crescita e lavoro, e il rinforzamento della Commissione europea in materia di politica economica (in opposizione agli Stati membri). La deputata tedesca Rebecca Harms (Verdi) ha criticato la crescita delle disuguaglianze accusando di far pagare il conto alle classi più povere. Ha inoltre richiesto il rilancio della coesione europea per evitare che i mercati approfittino di questo momento di crisi. A nome dei liberali, il belga Derk Jan Eppink (Ecr) ha sostenuto che la Grecia non sarà più capace di riprendersi dalla crisi senza passare per la svalutazione. Secondo lui, l´insolvibilità della Grecia è solamente una questione di tempo. Alcuni vogliono gli eurobonds? Questo significa più semplicemente far pagare il conto alla Germania, ha spiegato il deputato belga Eppink facendo notare che se i liberali tedeschi sono contro, il presidente del gruppo dei liberali Guy Verhofstadt è invece a favore. Il deputato tedesco Lothar Bisky (Sinistra unita) ha stilato una lunga lista dei problemi da risolvere: la speculazione selvaggia, gli aiuti pubblici alle banche, la coesione sociale in pericolo, l´assenza di regole su scala mondiale dei mercati finanziari, la mancanza di credibilità dei governi europei e dell´Unione europea... Inoltre, secondo lui, il budget per la coesione, l´educazione, la cultura e gli altri settori che rappresentano il plus valore dell´Unione europea non devono assolutamente essere toccati. Infine, il deputato inglese Nigel Farage (Europa della libertà e della democrazia) ritiene che l´insolvenza della Grecia arriverà molto presto e che si rischierebbe la rivoluzione se non le fosse data l´autorizzazione di uscire dalla zona euro. Ha inoltre invitato il presidente Barroso a sostenere la Grecia ritornando alla dracma e estinguendo il debito.  
   
 

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