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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Settembre 2011
 
   
  PREVISIONI INTERMEDIE DELL’UE: LA RIPRESA PERDE DI VIGORE IN UN CONTESTO DI CRISI DEI MERCATI FINANZIARI

 
   
  Bruxelles, 19 settembre 2011 – Rallenta la crescita economica nell’Ue. Dopo la forte crescita nel primo trimestre del 2011, il secondo trimestre registra una minore espansione del Pil. La crescita del Pil dovrebbe rimanere debole nel secondo semestre per giungere prossima alla stasi alla fine dell’anno. È ora probabile che il rallentamento previsto nelle previsioni di primavera si aggravi, senza tuttavia che si giunga ad una doppia recessione. Grazie a risultati migliori del previsto nel primo trimestre, la crescita annua è tuttora stimata all’1,6% nell’area dell’euro e all’1,7% nell’Ue. Tuttavia, le previsioni di crescita per il secondo semestre dell’anno sono state riviste notevolmente al ribasso, di circa ½ punto percentuale per l’area dell’euro e per l’Ue rispetto alle previsioni di primavera della Commissione. Inoltre, le prospettive attuali sono incerte e molti sono i rischi che pesano sulle previsioni. Il commissario Ue per gli Affari economici e monetari Olli Rehn ha dichiarato: “Le previsioni per l’economia europea si sono deteriorate. La ripresa che segue una crisi finanziaria è spesso lenta e irta di ostacoli. Inoltre, l’economia dell’Ue risente di un contesto esterno più difficile, mentre la domanda interna rimane debole. La crisi del debito sovrano si è aggravata e le turbolenze sui mercati finanziari sono destinate a frenare l’economia reale. Per avviare la ripresa è fondamentale salvaguardare la stabilità finanziaria e mettere i bilanci su un percorso che non lasci dubbi sulla sua sostenibilità. Ciò richiede costanza nel proseguimento della strategia di un risanamento di bilancio che sia differenziato e favorevole alla crescita e nell’attuazione delle decisioni di sostenere la stabilità finanziaria. Allo stesso tempo le riforme strutturali sono più importanti che mai per creare il futuro potenziale di crescita”. Riviste al ribasso le previsioni di crescita - Le previsioni intermedie contengono proiezioni aggiornate per il 2011 relative alla crescita del Pil e all’inflazione per i sette maggiori Stati membri dell’Ue, l’area dell’euro e l’Ue nel suo complesso. Le prossime previsioni a più lungo termine concernenti tutti gli Stati membri dell’Ue saranno pubblicate a novembre. La crescita complessiva del Pil nel 2011 dovrebbe restare immutata rispetto alle previsioni di primavera 2011 formulate dalla Commissione per l’area dell’euro (1,6%) ed essere leggermente inferiore per l’Ue (1,7%). Ciò è dovuto in gran parte ad una crescita più forte del previsto nel primo trimestre. Tuttavia, il profilo di crescita trimestrale per il secondo semestre dell’anno è stato rivisto fortemente al ribasso. Le previsioni di crescita per l’Ue nel suo complesso sono ora a 0,2% nel terzo e nel quarto trimestre e per l’area dell’euro a 0,2% nel terzo e a 0,1% nel quarto trimestre. Per entrambe le aree i tassi di crescita trimestrali sono stati rivisti al ribasso rispettivamente di ¼ di punto percentuale. Le revisioni al ribasso riguardano tutti gli Stati membri presi in esame, il che indica sia un fattore comune che l’elevato grado di interconnessione delle nostre economie. Tuttavia, la crescita dovrebbe rimanere diseguale da uno Stato membro all’altro. Negli ultimi mesi le prospettive economiche si sono indebolite - Nel corso dell’estate sono emersi segnali di un indebolimento più esteso della domanda mondiale e del commercio mondiale. La ripresa ha perso di vigore negli Usa e gli indicatori del commercio mondiale indicano un ulteriore indebolimento nel terzo trimestre. La produzione mondiale dovrebbe aumentare di circa il 4% nel 2011, il che equivale ad una revisione al ribasso di circa ½ punto percentuale rispetto alle previsioni di primavera. Le condizioni sui mercati finanziari si sono deteriorate a causa del diffondersi delle preoccupazioni relative al debito sovrano nell’area dell’euro e dei timori per le prospettive di crescita e la sostenibilità delle finanze pubbliche negli Stati Uniti. Si prevede ora che la crescita del Pil nell’Ue nel secondo semestre del 2011 rimanga modesta, per giungere a un arresto pressoché totale verso la fine dell’anno. Le esportazioni nette, che sono state nuovamente il motore principale della crescita nel secondo trimestre, dovrebbero risultare meno dinamiche. I dati che emergono dalle inchieste condotte presso le imprese e i consumatori segnalano un netto deterioramento avvenuto a partire dalla primavera, il che indica un indebolimento della domanda interna nel secondo semestre dell’anno e forse oltre l’orizzonte temporale delle previsioni intermedie. L’aggiustamento di bilancio in corso contribuirà probabilmente alla debolezza della domanda interna. Le tensioni sui mercati finanziari sono destinate a intaccare la fiducia e ad aumentare i costi di investimento. L’inflazione dovrebbe ridursi gradualmente - Si prevede ora che l’inflazione nell’Ue si riduca più rapidamente di quanto previsto in primavera. Essa ha registrato un’accelerazione nel primo semestre dell’anno, trainata soprattutto dalla componente energia. Tuttavia, recentemente i prezzi delle materie prime sono leggermente diminuiti. Con prospettive di crescita economica più deboli, l’inflazione Iapc nell’Ue e nell’area dell’euro dovrebbe diminuire gradualmente, raggiungendo rispettivamente il 2,9% e il 2,5% per tutto l’anno, e rimanere al di sopra del 2% fino alla fine del 2011. Valutazione dei rischi - L’incertezza sulle prospettive economiche rimane elevata. Alcuni dei rischi presi in considerazione nelle previsioni di primavera si sono ora concretizzati. In particolare, l’economia mondiale ha registrato un rallentamento e sono state deluse le speranze di un dissiparsi della crisi del debito sovrano. I rischi a carico della crescita permangono. Al contrario, i rischi che pesavano sulle prospettive dell’inflazione si sono in parte ridotti a partire dalla primavera e sono considerati equilibrati.  
   
 

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