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Notiziario Marketpress di
Martedì 20 Settembre 2011 |
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TRENTO: VELOCITA´ E CRESCITA, ECCO IL MANTRA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
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Trento, 20 settembre 2011 - La Giunta provinciale ha dato il via libera alle linee di impostazione della manovra economico-finanziaria 2011. Il 15 settembre, nel corso di un incontro con tutti i dirigenti della Provincia per anticipare i contenuti del documento, il presidente Lorenzo Dellai ha puntato in particolare sulla crescita, quale fattore decisivo per l´autonomia stessa del Trentino. "Il tema della crescita deve diventare - ha detto Dellai ai dirigenti riuniti in Sala Depero - una parola d´ordine, deve essere patrimonio quotidiano - ogni ora, ogni giorno - del lavoro di tutti quelli che operano nella pubblica amministrazione. Deve esserci una attitudine consolidata a pensare alla crescita da parte di tutta la pubblica amministrazione. Quella che si occupa di infrastrutture, di procedure, di aspetti burocratici, quella che si occupa di controlli. Quante volte ci tocca verificare che chi lavora per la crescita deve dedicare metà delle sue energie a difendersi da apparati di controllo che diventano sempre più stupidamente oppressivi... Troppe volte ci capita di vederlo. Faccio questo esempio per ribadire come tutti dobbiamo dedicarci a questo. Ciascuno per la propria, importante, parte di responsabilità. Chiamatelo mantra se volete, ma deve riguardare tutti: dal segretario generale all’usciere, fino a chi da poco è entrato nella pubblica amministrazione, passando ovviamente attraverso tutti gli altri". "E’ certo - ha detto ancora Dellai - che la nuova situazione economica che si sta delineando sotto i nostri occhi, in maniera tumultuosa, porta con sè un registro nuovo e dentro questo registro nuovo c´è anche il Trentino, ci siamo anche noi, con le diversità e gli strumenti peculiari della nostra autonomia. La nostra autonomia, in una fase come questa, non è infatti una barriera che ci possa mettere al riparo da ciò che accade nell’economia o nella società globale. È semmai uno strumento in più per poterci rapportare in maniera "adulta" con ciò che sta accadendo intorno a noi, da ogni punto di vista. Questa coscienza deve esserci: la consapevolezza che questo registro è cambiato e che ciò interessa di conseguenza anche noi. E´ dunque chiaro, per queste ragioni, che noi dobbiamo essere sempre più responsabili nell’esercizio delle nostre funzioni. Quello che ci si chiede oggi non è un approccio ordinario, non basta più. Rispetto alle nostre stesse funzioni di governo non è sufficiente una buona ordinaria attività di governo, di qui alla fine della legislatura. È cambiato il mondo e dunque serve un qualche cosa di più e questo riguarda chi lavora. Non basta più fare bene il proprio lavoro, come si è fatto finora. Certo, questo è importante, ma serve qualcosa di più, in particolare se si hanno responsabilità dirigenziali di coordinamento e di direzione di equipè di lavoro. Questo qualcosa in più può essere sintetizzato in due parole che sono e saranno fondamentali anche per la manovra che vogliamo proporre. Queste due parole sono lì, a caratteri cubitali, devono diventare patrimonio di tutti. Queste due parole sono: accelerare e crescere". "Accelerare le cose che abbiamo messo nei nostri programmi - ha continuato Dellai - e poi puntare alla crescita. Lo ripeto a voi come lo dico a me stesso: queste due parole devono diventare un mantra da recitare ogni mattina, entrando nei nostri uffici. Accelerare le cose, pensare alla crescita. Certo, il tema della crescita non è un tema che si possa appaltare come preoccupazione, come forse si è fatto a lungo nei "dipartimenti economici". Non si può più pensare che questo tema riguardi solo quei settori della pubblica amministrazione che sembrano più a contatto con i temi squisitamente economici: dall´industria al turismo, dall´artigianato all´agricoltura. No, la preoccupazione per la crescita non può più essere riservata solo a queste strutture, è invece cosa di tutti", "L´altra grande parole d´ordine - ha continuato Dellai - è legata alla velocizzazione. Abbiamo individuato abbastanza bene quello che c’è da fare. In questi ultimi anni con il contributo vostro e di tutti, abbiamo fatto cose importanti, perché il campanello d’allarme che qualcosa stava cambiando, in giro per il mondo, l´abbiamo sentito. Non avevamo colto ovviamente la portata di questa rivoluzione generale, della quale ancora i profili completi ci sfuggono, ma si avvertiva che bisognava adottare un ciclo diverso. Da alcuni anni, proprio per questo, stiamo cercando di innovare gli strumenti - gli strumenti finanziari della finanza pubblica -, per renderli operativi proprio nel campo degli interventi a favore della crescita. Abbiamo aperto una fase di riforma autonomistica, cercando di mettere le basi anche per una nuova identità della Provincia dal punto di vista organizzativo. Abbiamo riflettuto ed agito su temi che riguardano la ricerca e l’innovazione, per capire come tirare fuori cose nuove; ci siamo posti il problema di un welfare moderno, europeo, legato al lavoro. Questi sono solo cenni, per ribadire che si è messo in moto un processo e che non partiamo certo da zero. E di questi cenni ce ne sono molti e sono abbondanti. Però il problema fondamentale che oggi abbiamo davanti è quello di accelerare e ancora accelerare; l´orologio del tempo è cambiato. E questo vale anche per noi. Ecco, forse non abbiamo ancora capito che c´è un altro orologio, che c´è un altro tempo davanti a noi. Ed è fondamentale che tutti lo capiscano. Quindi accelerare e agire per la crescita è uno dei punti fondamentali della nostra manovra". "Dobbiamo poi recuperare - ha concluso il presidente Dellai - lo spirito che si era creato dentro la nostra amministrazione quando si è trattato di pensare, costruire, illustrare quella manovra anticrisi che ha dato importanti effetti. Se nel 2009 la flessione è stata contenuta e nel 2010 il Trentino è cresciuto del 2% in un periodo di crisi nera, ciò è dovuto proprio alla manovra che abbiamo messo in campo. Ricordiamo tutti quale è stato l’impulso: c’era l’emergenza e si è agito di conseguenza. Questo deve diventare ordinario e non straordinario. Noi dobbiamo insieme riuscire a capire che questo spirito e questa attenzione interna può - anzi, deve - essere riproposta ed essere assunta come condotta quotidiana". |
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