Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Settembre 2011
 
   
  BUSTO ARSIZIO: «…SE CENTOVENT’ANNI VI SEMBRANO POCHI…», UNA FESTA IN MUSICA

 
   
  Busto Arsizio (Varese), 21 settembre 2011 - E´ una domenica di inizio autunno, il 27 settembre 1891, quando il sipario del teatro Sociale di Busto Arsizio si alza per la sua prima volta. Sul palco salgono la soprano Bianca Montesini, il baritono Sante Athos, il basso Antonio Nicolini e il mezzosoprano Elvira Ercoli, sotto la direzione del maestro Giulio Buzenac. Nella platea e tra i palchetti, ormai ricordo di un antico passato, si diffondono le note del melodramma «La forza del destino», su musica di Giuseppe Verdi e con libretto di Francesco Maria Piave. Dal «sogno» di Giovanni Candiani al progetto di Achille Sfondrini, le origini del Sociale Prende così forma il sogno dell’ideatore della famosa «tela Olona», il cavaliere Giovanni Candiani: quello di regalare alla sua città natale «un’opera che elevi lo spirito e la cultura». Un sogno, questo, reso realtà dalla figlia, la contessa Carolina Candiani in Durini, e dal genero, il conte Giulio Durini, ma anche da una ventina di lungimiranti possidenti, commercianti e industriali di Busto Arsizio, che, in data 20 agosto 1890, si riuniscono, alla presenza del notaio Carlo Prina, per firmare l’atto costitutivo della «Società anonima per azioni per la costruzione, allestimento ed esercizio di un teatro sociale in Busto Arsizio». Candiani, Crespi, Gambero, Introini, Marinoni, Milani, Pozzi, Provasoli e Tosi sono i cognomi che appaiono vergati su questo documento. Il progetto della sala, che viene edificata nell’allora piazza Nuova (l’attuale piazza Plebiscito), sui terreni denominati «La Mella» (a poca distanza dall’appena inaugurata stazione ferroviaria della linea Novara- Seregno), è affidato all’architetto e ingegnere milanese Achille Sfondrini, già autore del «Carcano» di Milano (1872), del «Flavio Vespasiano» di Rieti (1883) e del «Costanzi» di Roma (1880). Una figura, questa, certamente interessante per lo studio dell’evoluzione della tipologia teatrale del secondo Ottocento, con la dozzina di teatri costruiti e riqualificati tra il 1870 e il 1898. Oggi, del disegno originario del Sociale di Busto Arsizio rimane ben poco a causa dei numerosi restauri che si sono succeduti, tra i quali meritano di essere ricordati quello del 1935, a firma di Ignazio Gardella e Antonio Ferrario, e quello del 1955, realizzato da Mario Cavallè. Il primo rimane nella storia dell’architettura, meritandosi addirittura una segnalazione di Edoardo Persico sulla rivista con il patrocinio e il contributo economico di internazionale «Casabella» (una vera e propria Bibbia per gli specialisti del settore); il secondo trasforma la sala teatrale in un cinema, costruendo una balconata al posto dei palchetti, inserendo una cabina di proiezione nell’antico salone delle feste e ricoprendo la volta affrescata per migliorare l’acustica della sala. E’ questo l’episodio che, per molti, segna la fine della gloriosa storia del teatro Sociale di Busto Arsizio. Una storia, questa, che vide salire sul palco cantanti del calibro della soprano Emma Carelli e del baritono Carlo Tagliabue, ma anche attori come Ermete Novelli, Ernesto Calindri, Paola Borboni, Anna Magnani e Renato Rascel, solo per fare qualche nome. 1941 e 1991, due compleanni importanti a suon di musica Nata sul modello del teatro alla Scala di Milano, la sala bustese ha visto festeggiare i suoi compleanni in musica. Per il cinquantenario, stando a quanto viene scritto nel verbale dell’assemblea consiliare che la «Società per azioni del teatro Sociale» tiene in data 28 marzo 1940, viene proposta una «speciale recita» del melodramma «La forza del destino» di Giuseppe Verdi. Per il centenario, accanto a una mostra monografica con materiale documentario, fotografie ed abiti d’epoca (a Palazzo Cicogna), va in scena, il 19 febbraio 1991, l’opera «Attraverso» del compositore bustese Alessandro Solbiati, un ouverture grafico-pittorica nata dalla collaborazione con il giovane artista Pierpaolo Sandroni. Mentre il 12 ottobre 1991, negli spazi dell’aula magna del liceo classico «Daniele Crespi» (la cui associazione di ex allievi è stata la principale promotrice dell’iniziative per l’importante genetliaco della sala bustese), viene proposto un recital di musicisti locali come Angelo Gambaro, Luigi Emilio Pozzi e il contemporaneo Franco Ferraris, del quale si presenta una rilettura delle «Liriche rinascimentali», interpretate dalla moglie, la soprano americana Lucy Kelston. La tromba di Angelo Pinciroli per i centoventi anni del «Teatro di Busto» Il centoventesimo anniversario di attività della sala non poteva, dunque, che essere all’insegna delle sette note. Ad andare in scena, martedì 27 settembre 2011, alle ore 21.00, sarà Angelo Pinciroli, prima tromba e tromba solista dell’orchestra della Fondazione «Arena di Verona». L´appuntamento -promosso dall’associazione culturale «Educarte», con il patrocinio e il contributo economico del Comune di Busto Arsizio e della Fondazione comunitaria del Varesotto onlus-, si configura come un viaggio in note tra le pagine più significative della storia del teatro, dall´opera alla musica leggera, passando attraverso il musical, l´avanspettacolo e le colonne sonore di celebri film. Arie di Giuseppe Verdi, Nino Rota, Ennio Morricone e, infine, un omaggio a una delle voci più belle della canzone italiana, Mia Martini, compongono il programma di sala (ancora provvisorio) della serata, che vedrà esibirsi anche il pianista Alessandro Orlando, la soprano Barbara Bettari e Ilenia Montagnoli e Tommaso Renda, primi ballerini aggiunti del corpo di ballo della Fondazione «Arena di Verona». Il concerto di Angelo Pinciroli, intitolato «La tradizione italiana in musica», sarà preceduto da una rievocazione storica in costume, a cura degli attori del teatro Sociale e per la regia e l´ideazione scenica di Delia Cajelli. «A ritornare sul palco, richiamati dallo spirito di una musa, quella della musica, saranno -racconta la regia bustese- il cavaliere Giovanni Candiani e i conti Giulio e Carolina Durini. Questi personaggi saranno interpretati da Gerry Franceschini, Stefano Melia e Anita Romano. Nella rievocazione, saranno in scena anche otto ballerine, provenienti da scuole di danza della nostra città e dei paesi vicini». Gli attori, che vestiranno i panni dei protagonisti della storia fondativa del teatro Sociale con il patrocinio e il contributo economico di di Busto Arsizio, arriveranno in piazza Plebiscito su un’elegante carrozza con cavalli, gentilmente messa a disposizione dell’azienda agricola «Fiore» di Giuseppe Ciapparella. Un fermacarte commemorativo, un numero de «Il palcoscenico» e…: tutti i regali del Sociale Lo spettacolo di martedì 27 settembre, intitolato nel suo complesso «…Se centovent´anni vi sembrano pochi...», è soltanto uno dei tanti eventi con il quale la sala bustese intende festeggiare il suo importante genetliaco. «In questi giorni, stiamo lavorando -racconta Delia Cajelli, in qualità di direttore artistico e di co-proprietaria della struttura- all’illuminazione scenografica e alla riqualificazione estetica della facciata. Abbiamo anche voluto realizzare un gadget commemorativo, un fermacarte con un’immagine storica del teatro, riprodotto in tiratura limitata a centoventi esemplari». Ma non è tutto. Dai prossimi giorni, il teatro Sociale di Busto Arsizio inizierà anche una collaborazione stabile con il «Moom» Hotel Motel, albergo di arte e design di Olgiate Olona. In occasione della serata, uscirà, inoltre, un’edizione speciale del mensile «Il palcoscenico», edito dall’associazione culturale «Educarte»: sedici pagine a colori (con un editoriale di Delia Cajelli e uno speciale messaggio d’auguri di Gigi Farioli, sindaco di Busto Arsizio) che permetteranno di ripercorrere le tappe salienti della storia del «Teatro di Busto», dalla «stagione d’oro» della musica lirica allo spettacolo che il premio Nobel Dario Fo tenne nel marzo 1998, dal restauro di Ignazio Gardella a quello di Mario Cavallè. Una storia che fa tappa anche a Como, al Centro studi «Nicolò Rusca», dove è conservato l’archivio Durini e dove - al Titolo Iii (Amministrazione in genere), cartella 15, fascicolo 13- è possibile consultare le «carte relative alla partecipazione del Sig. Giovanni Candiani alla Società del Teatro di Busto e un istrumento di vendita di un’azione di detta società, fatta dalla contessa Carolina Candiani ved. Durini», nel dicembre 1914, presso lo studio notarile del bustese Lorenzo Sala. La conferenza stampa per i 120 anni del teatro Sociale L’intero programma di iniziative è stato presentato questa mattina, martedì 20 settembre, al ridotto «Luigi Pirandello», sala piccola del teatro Sociale di Busto Arsizio. All’incontro erano presenti: Delia Cajelli, direttore artistico della sala bustese, l’avvocato Mario Crespi, assessore alla Cultura del Comune di Busto Arsizio, Carlo Massironi, vice-segretario generale, responsabile fund raising, marketing e comunicazione della Fondazione comunitaria del Varesotto onlus, Alessandro Orlando, in rappresentanza di Angelo Pinciroli e degli artisti in scena martedì 27 settembre 2011, e Giuseppe Lippolis, direttore del «Moom» Hotel Motel di Olgiate Olona. «Abbiamo sentito il dovere di essere presenti a questo appuntamento. La città -ha dichiarato l’assessore Mario Crespi- si prepara a vivere un momento importante della sua storia. La storia del teatro Sociale accompagna quella della di Busto Arsizio da centoventi anni. Entrando in questo teatro si coglie subito la sua atmosfera, un’atmosfera che si vive in altri pochissimi luoghi. Qui si tengono importanti eventi della città: la stagione teatrale, il festival del cinema, iniziative per studenti». Carlo Massironi, vice-segretario generale, responsabile fund raising, marketing e comunicazione della Fondazione comunitaria del Varesotto onlus, ha, invece, sottolineato lo stretto legame che la fondazione da lui rappresentata in conferenza stampa, anche a nome del presidente, l’ingegner Luca Galli, ha con «Educarte», la realtà associativa che si è occupata dell’aspetto organizzativo della serataevento «…Se centovent´anni vi sembrano pochi...». L´ingresso a …Se centovent´anni vi sembrano pochi...» è gratuito, con biglietti di invito. http://www.teatrosociale.it/  
   
 

<<BACK