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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 21 Settembre 2011 |
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MILANO: UN MANIFESTO PEDAGOGICO PER RIPORTARE IL BAMBINO AL CENTRO DELLA VITA DELLA CITTÀ
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Milano, 21 settembre 2011 - La vicesindaco Maria Grazia Guida, con delega all’Educazione e all’istruzione, ieri ha riunito intorno ad un tavolo il gruppo di lavoro del progetto denominato “Maggio 2012”, nato per stendere il “Manifesto pedagogico” per la città, che detterà le nuove linee guida dei servizi educativi del Comune a partire dalle mutate condizioni di vita dei cittadini. La vicesindaco Guida ha dichiarato: “È dalla metà degli anni novanta che il Comune non convocava un tavolo di riflessione per aggiornare il modello pedagogico a cui devono far riferimento i nostri servizi per l’infanzia. Vogliamo riportare il bambino al centro della vita della città. La vita dei milanesi, grandi e piccini, negli ultimi anni è profondamente cambiata. Sono mutate le condizioni di lavoro dei genitori, in particolare delle mamme. Le famiglie, come si dice oggi si sono “allargate” per cui capita spesso che all’interno di una nucleo familiare ci siano esigenze diverse: da quelle del piccolo appena neonato a quelle del nonno con la sua badante. Alle mamme che lavorano oggi viene richiesta grande flessibilità e presenza, ma la gestione della loro quotidianità è ancora troppo spesso faticosa e un’opera acrobatica per far conciliare i tempi di lavoro e della vita familiare. Inoltre è sempre più alta la presenza di minori con genitori provenienti da altri paesi (20%) in una Milano ormai globalizzata. Tutti questi cambiamenti, e molti altri ancora, - ha concluso la vicesindaco - hanno a loro volta fatto emergere nuove necessità sociali ed educative alla quale questa Amministrazione vuole venire incontro: è per questo che abbiamo deciso di metterci al lavoro per ripensare quello che può fare il Comune per assecondare e sostenere le famiglie”. Il Progetto “Maggio 2012” è un’iniziativa nata per la promozione e lo sviluppo del confronto e del dibattito culturale condiviso con tutti gli operatori, le educatrici, le famiglie, gli esperti e tutti i cittadini sui temi dei Servizi Educativi per l’Infanzia nella città di Milano con l’obiettivo di realizzare un nuovo “Manifesto pedagogico”. “Intendiamo coinvolgere tutta la città – ha sottolineato la vicesindaco Guida – in questo progetto dedicato ai bambini: per una sua vera e completa realizzazione è necessario che si estenda al massimo una partecipazione diffusa da parte di tutte le anime della città, quelle civili, sociali e professionali. Al fine di realizzare questo progetto è stato costituito un gruppo di lavoro composto da: Susanna Mantovani, docente di Pedagogia all’Università Milano Bicocca, lo psicoterapeuta Fulvio Scaparro, Milena Santerini, docente di Pedagogia all’Università Cattolica, Pier Cesare Rivoltella, docente di didattica e tecnologie dell´istruzione all’Università Cattolica, Emanuela Maggioni, neuropsichiatra infantile della Fondazione Benedetta D’intino, Gian Vincenzo Zuccotti, Direttore della Clinica Pediatrica Università degli Studi - Ospedale Sacco, il giornalista Franco Bomprezzi e don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità. Il gruppo di lavoro s’impegna a elaborare indirizzi ed orientamenti per una riformulazione innovativa delle linee pedagogiche del Comune di Milano per i servizi all’Infanzia per rimodulare l’attuale strutturazione dell’offerta educativa alle mutate condizioni di vita dei cittadini, sia per quanto riguarda i bisogni delle famiglie, sia per quanto concerne l’organizzazione stessa dei servizi. Il “Manifesto Pedagogico” dovrebbe trovare un’applicazione operativa già a partire dall’anno educativo 2012/2013. Il gruppo di lavoro ha anche l’obiettivo di organizzare i contenuti di un grande evento cittadino che si svolgerà nel mese prossimo maggio durante il quale sarà presentato il nuovo Manifesto Pedagogico e all’interno del quale sarà possibile aprire il confronto, oltre che nell’ambito cittadino, anche a livello nazionale attraverso la presenza anche di altre città in cui sono presenti servizi all’infanzia di portata analoga a quella della Città di Milano. Questo progetto non comporta nessun costo per l’Amministrazione, gli esperi del gruppo di lavoro partecipano a titolo gratuito. Maggio 2012 I temi del Manifesto pedagogico - 1. I bambini come bene di tutti e responsabilità di tutti (All our children). Questo potrebbe essere il punto di partenza più convincente per avviare nuovi percorsi di dialogo, di partecipazione e di inclusione. Alcuni temi possono sostituire accessi prioritari: le regole del vivere insieme, autonomia e interdipendenza, la lingua, le lingue, i nuovi linguaggi e in particolare le tecnologie. 2. La continuità Zerosei. Si tratta di recuperare il tema della continuità dei Servizi Educativi per l’Infanzia nella loro accezione più squisitamente educativa. 3. La dimensione pubblica e privata dei Servizi per l’Infanzia. Il tema è legato alla necessità di immaginare nuove forme organizzative, nuovi modelli di formazione, reti e partenariato con nuovi soggetti. 4. Il tema dell’ascolto e del coinvolgimento. Gli attori che entrano in gioco nella quotidianità dei servizi per i bambini e le loro famiglie chiedono di essere ascoltati e coinvolti nelle scelte e nell’assunzione di responsabilità, consapevoli del fatto che i servizi per l’infanzia sono beni di tutti. 5. Il bambino e la città che lo circonda. Guardare la città dal punto di vista del bambino può aiutare a vedere quello che non funziona. Il bambino – si è detto – è un “ buon investimento “ e le città che più hanno investito su bambini hanno recuperato abbondantemente in qualità della vita per tutti i cittadini. 6. Il bambino con disabilità. Strettamente connesso al tema dell’organizzazione della città è quello dell’inclusione delle disabilità. Il tema pone l’esigenza di una “ visione “ unitaria che contenga il tutto. La “ disabilità “ è una parte del tutto. La città deve tenerne conto. Nell’organizzare gli spazi gioco, per esempio, gli stessi giochi devono poter essere usati anche da una parte dei bambini. L’immagine suggestiva di una città filmata da un punto di vista di un bambino con disabilità potrebbe essere un forte momento di coinvolgimento e di riflessione, insieme con un possibile “ focus “ di approfondimento con gli stessi bambini. 7. I tempi dei bambini e quelli della città . Il tempo rappresenta una variabile fondamentale nell’organizzazione dei servizi per l’infanzia all’interno dei nuovi e mutati contesti cittadini. La risposta tradizionale di un “tempo educativo” standard rappresentato dagli orari consolidati dei servizi non può essere l’unica risposta per una città che si “muove”, che svolge “nuovi lavori”, che ricerca “nuovi modelli” di risposta. Si devono immaginare, condividere e realizzare, insieme con la città, nuove scelte organizzative per i servizi, che tengano conto dei nuovi bisogni e delle nuove esigenze. L’appuntamento con il futuro è già fissato: la città cambia in continuazione, le famiglie presentano esigenze diverse e tempi diversificati, i bambini vivono contesti differenti e nuovi. I servizi per l’infanzia devono poter interpretare il nuovo superando anche – se necessario – i modelli e le pratiche sperimentate ed evitando di rimpiangere con nostalgia il passato idealizzato dei servizi educativi. 8. La famiglia protagonista. E’ il tema della partecipazione e della ricerca di nuove forme di esperienza comune, nuove regole condivise per un impegno rinnovato nella corresponsabilità educativa (nella cura dei luoghi, nella definizione degli obiettivi educativi, nell’apertura verso gli altri…). 9. Bambini comunque. I bambini non sono in attesa di permesso di soggiorno, non sono stranieri che non parlano l’italiano…I bambini sono bambini comunque ed il tema da affrontare è quello della difficile sfida dell’inclusione e della partecipazione attiva ai servizi dei genitori immigrati e dei loro bambini. Per questo è necessaria una cultura rinnovata, antropologica e pedagogica, nei servizi e una formazione specifica e non emergenziale degli educatori. 10. La professionalità educativa e la formazione. La questione prioritaria è posta dalla necessità di pensare a nuovi modelli di formazione che utilizzino le potenzialità di socializzazione, condivisione e documentazione rese disponibili dalle tecnologie, con particolare riferimento alla “medialità” possibile attraverso l’uso della rete. Gruppo di lavoro per il “Manifesto pedagogico” Susanna Mantovani - Docente di Pedagogia all’Università Milano Bicocca, ha insegnato alla Freie Universität di Berlino. Ha condotto diverse ricerche empirico-sperimentali pubblicate su riviste nazionali e internazionali e confluite nel volume Pedagogia della comunicazione verbale (Franco Angeli, Milano 1990), a cura di L. Lumbelli. Tra le altre pubblicazioni, La ricerca in asilo nido, con T. Musatti (Juvenilia, 1983); Infanzia e società (Marietti, 1985); Attaccamento e inserimento. Stili e storie delle relazioni al nido, con Restuccia Saitta Laura e Bove Chiara (Franco Angeli, 2004); Digital kids. Come i bambini usano il computer e come potrebbero usarlo genitori e insegnanti, con Ferri Paolo (Etas, 2008). Fulvio Scaparro - Psicoterapeuta, scrittore e pubblicista, ha insegnato psicopedagogia e psicologia all’Università degli studi di Milano e nelle Scuole di Specializzazione in Psicologia Clinica e dei Cicli di Vita, Psicologia dell´età evolutiva, Neuropsichiatria Infantile e Criminologia Clinica. E’ stato, inoltre, Giudice onorario fino al 1992 del Tribunale per i Minorenni. Milena Santerini - Docente di Pedagogia generale, Pedagogia sociale e interculturale (Corso di Laurea in Scienze dell´educazione), Pedagogia della persona e delle emergenze educative (Laurea Magistrale in Scienze pedagogiche) presso l’Università Cattolica di Milano, è coordinatrice del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria. Dirige, inoltre, il Centro di ricerca sulle relazioni interculturali ed è direttore scientifico del Master in Formazione interculturale - Competenze per l’integrazione e l’inclusione sociale. Pier Cesare Rivoltella - Docente di didattica e tecnologie dell´istruzione all’Università Cattolica, ha fondato e dirige il Cremit (Centro di Ricerca per l´Educazione ai Media, all´Informazione e alla Tecnologia, è Presidente della Sirem (Società Italiana di Ricerca sull´Educazione Mediale), membro del Consiglio Direttivo dell´associazione Weca (Web Cattolici) e dirige la rivista Rem - Research on Education and Media. Emanuela Maggioni - Neuropsichiatra infantile, è stata Responsabile del Servizio di Neuropsichiatria e Riabilitazione dell’età evolutiva, nel Centro Irccs S. Maria Nascente - Fondazione Don Gnocchi Onlus; e Responsabile clinico-operativo del Settore Comunicazione Aumentativa e Alternativa del Centro Benedetta D’intino. Gian Vincenzo Zuccotti - Direttore della Clinica Pediatrica dell’ospedale Sacco, è laureato in Medicina e Chirurgia presso l´Università degli Studi di Milano, è specializzato in Pediatria, in Neonatologia - Patologia Neonatale e in Malattie Infettive. E’ stato, inoltre, docente al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, professore a contratto a titolo gratuito, presso la Scuola di specializzazione in Pediatria Iii dell’Università di Milano e presso la Scuola di Laurea in infermieristica dell’Università degli Studi di Milano. Ha pubblicato oltre 450 articoli su riviste scientifiche nazionali ed internazionali. Franco Bomprezzi - Giornalista e scrittore, è stato caporedattore centrale di Agr-agenzia giornalistica Rcs. Oggi collabora con diverse testate, occupandosi di temi riguardanti le difficoltà delle persone disabili. Ambrogino d’oro nel 2005, è stato nominato anche Cavaliere della Repubblica dal Presidente Giorgio Napolitano, nel 2007. E’, inoltre, direttore responsabile di Dm, periodico della Uildm, Unione italiana lotta alla distrofia muscolare. Don Virginio Colmegna - Nominato nel 1993 dal Cardinal Carlo Maria Martini direttore della Caritas Ambrosiana, ne è stato alla guida fino al 2004. Oggi è presidente della Casa della Carità, fondata da Martini nel 2002. Dal 2006 è presidente del Centro ambrosiano di solidarietà. Dal 1995 è impegnato sui temi dell’infanzia e della famiglia sul territorio di Sesto San Giovanni in collaborazione con diverse realtà, associazioni e cooperative. Nel 2011 ha ricevuto la laurea ad honorem in Scienze Pedagogiche dall´Università degli Studi di Milano-bicocca. |
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