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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Settembre 2011
 
   
  TOSCANA, EVASIONE FISCALE: STABILIZZARE IL MAGGIOR GETTITO RECUPERATO

 
   
   Firenze, 22 settembre 2011 - “Non solo far cassa un anno, ma far diventare stabile il maggior gettito recuperato: magari con la possibilità in futuro, scovato chi non paga le tasse, di ridurre la pressione fiscale su altri”. In modo selettivo, come strumento per attrarre investimenti e rendere la Toscana più competitiva. L’assessore alle finanze e ai tributi della Toscana conferma oggi ai giornalisti, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, che la lotta all’evasione fiscale e il contrasto di qualsiasi illegalità economica è una priorità per la giunta regionale. Un obbligo morale che diventa doppiamente una necessità, in periodi di tagli per la pubblica amministrazione: con bilanci ogni anno più asciutti, servizi in difficoltà e il rischio di far pagare, con nuove tasse a volte obbligate, sempre gli stessi. Così perchè tutti paghino rispetto alle loro possibilità e il maggior gettito recuperato diventi un’entrata stabile la giunta studia nuove misure: otto. Tutto parte da un progetto integrato specifico, parte del Dpef e del programma regionale di sviluppo, che ora dovrà declinarsi in azioni specifiche. “In un anno il recupero dei tributi regionali non pagati è cresciuto – annota l’assessore – In dodici mesi abbiamo incassato 160 milioni. Quest’anno ad agosto erano già 72: oltre il 14 per cento in più, negli stessi mesi. Ma vogliamo andare oltre”. Da qui una serie di azioni volte a ‘scovare’ o far scoprire con maggiore facilità i redditi da assoggettare ad Irpef, il valore della produzione (su cui si calcola l’Irap), le rendite catastali o anche superfici ed attività che sono i parametri, ad esempio, della tassa sui rifiuti. Strumenti che la Regione potrà utilizzare direttamente o da mettere a disposizione degli enti locali o di chi è tenuto ad operare i controlli. Contrasto dell’evasione, sottolinea Nencini, ma anche ripristino della legalità per l’appunto. Temi molte volte legati l’uno all’altro. Un’esempio? “Le imprese che violano le norme sulla sicurezza sul lavoro possono essere potenziali evasori. Un’idea – spiega l’assessore – è quella di incrociare le banche dati e chiedere un aiuto alle aziende sanitarie locali”. Fare squadra insomma, ma in modo concreto. Anche perchè già ora sui tributi regionali (e in futuro anche su quelli statali) i Comuni che collaborano e contribuiscono a scovare evasori con segnalazioni qualificate potranno trattenere nelle proprie casse buona parte di quanto recuperato: la metà dei tributi regionali, per intero (ma solo per qualche anno) quelli statale. L’assessore parla non a caso di patti territoriali anti-evasione, da stipulare a livello provinciale: dai rifiuti alle concessioni demaniali, dal mondo dell’agricoltura all’emersione delle residenze di comodo.  
   
 

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