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Notiziario Marketpress di
Giovedì 22 Settembre 2011 |
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FISCO, L’IDEA: PRODOTTI NON TRACCIATI COME SPIA DI POSSIBILE EVASIONE
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Firenze, 22 settembre 2011 - Può sembrare l’uovo di Colombo. E forse lo è: usare la tracciabilità dei prodotti alimentari e per la salute per combattere l’evasione fiscale. O meglio: controllare le aziende dove sono state segnalati prodotti non tracciati, perchè la violazione potrebbe essere un indicatore di sottofatturazione, pagamenti a nero e dunque evasione. E un’ulteriore misura che la Regione Toscana potrebbe utilizzare già dai prossimi mesi: uno strumento offerto all’Agenzia delle Entrate, che sembra interessata, utile per controllare tra l’altro i dati sulla produzione e dunque possibili evasioni sull’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive. “L’idea ci è venuta dopo una recente incontro con il garante per la privacy. Che le imprese che violano le norme sulla sicurezza sul lavoro possano nascondere anche una potenziale evasione è assodato, soprattutto nel caso delle imprese cinesi – spiega l’assessore Nencini – Ma condividere queste banche dati, per motivi di privacy, non sarà forse possibile nell’immediato. Per le banche dati sulla tracciabilità non ci sarebbero invece problemi”. Una legge impone che tutti i prodotti alimentari siano tracciati. Per ogni confezione c’è una storia, che documenta i passaggi dal produttore al consumatore finale. Dai vigili urbani in su sono diversi gli organi ispettivi che verificano la corretta applicazione della norme e le violazioni finiscono in più archivi, che ora potrebbero essere condivisi e scambiati. |
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