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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Settembre 2011
 
   
  PUGLIA: RISORSE IDRICHE DALLA BASILICATA

 
   
  Bari, 22 settembre 2011 - Con riferimento al dibattito svoltosi ieri nel corso della riunione straordinaria del Consiglio regionale della Basilicata e all´ordine del giorno approvato, l´assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Esprimo compiacimento sul fatto che il Consiglio regionale della Basilicata si sia accorto, all´unanimità, della necessità di regolare la gestione delle risorse idriche nell´ambito di un contesto nazionale, per meglio regolare i trasferimenti e la gestione della risorsa idrica. Presumo che questo contesto nazionale sia quello previsto dalla normativa comunitaria e nazionale, in termini di competenze ed organizzazione, e cioè l´Autorità di bacino del distretto idrografico meridionale, presieduta dal Ministro dell´Ambiente, e composta dalla Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Abruzzo e Molise. A questo proposito, ricordo a tutti i commentatori che fu la Puglia, a mia mano, a richiedere l´approvazione di tale impegno nella seduta di approvazione del Piano di gestione. Purtroppo ad oggi, nonostante mi preoccupo di ricordarlo a tutti ogni mese con specifica missiva, nessuno ha avvertito la necessità di farlo, tantomeno presto. Sarà la volta buona? Speriamo. Circa la seconda canna del Sinni, devo confessare stupore. La questione non è politica ma tecnica. A prescindere dalle opinioni degli ingegneri idraulici pugliesi, i quali potrebbero essere tacciati di conflitto d´interessi, faccio rilevare che la necessità di raddoppio è stata sempre sostenuta dai tecnici lucani da almeno vent´ anni, anzi dalla realizzazione della prima condotta, considerato che l´opera esistente ha già, e per lunghi tratti, la predisposizione per la seconda canna. Tale necessità, che si configura quale canna di servizio, lungi dal rappresentare aumento del tributo idrico in favore della Puglia, è funzionale a garantire una soluzione alternativa del flusso idraulico per la Basilicata e per la Puglia, qualora - come prudentemente riferiscono i tecnici - dovesse verificarsi un fortunale capace di lasciare a secco la Puglia e, nella prospettiva del Consiglio lucano, la Basilicata. Ne deriva che qualora i tecnici lucani dovessero revocare quanto lungamente sostenuto, la Puglia e i Cittadini lucani, con tali autorevoli rassicurazioni, non avrebbero nulla da temere, per cui quell´opera si potrebbe tranquillamente evitare, con il nostro gaudio per il notevole risparmio di denaro. Infine: leggo che nel dibattito consiliare e nel frastuono dei comunicati susseguenti, alcuni esponenti dell´opposizione lucana, anche disattendendo le comunicazioni rassegnate con la solita e riconosciuta saggezza dal Presidente De Filippo, sostengono che la Puglia ed Acquedotto Pugliese sono debitori di 46 milioni di euro nei confronti della Basilicata. L´affermazione è frutto di scarso profitto in matematica. Acquedotto pugliese è debitore della Regione Basilicata per 10 milioni di euro, per l´ultimo esercizio contabilizzato dalle due regioni, ed Acquedotto lucano è debitore di Acquedotto pugliese per quasi 500 mila euro. Non abbiamo pagato sinora perché è in corso un proficuo lavoro di definizione del valore della componente ambientale dell´acqua per i diversi usi (industria, potabile, agricoltura). Ciò significa, tradotto a beneficio dello stesso esponente politico dell´opposizione lucana qualora fosse scarso in profitto anche in altre discipline, che l´acqua è risorsa naturale preziosa e in esaurimento, per cui qualsiasi utilizzo diverso dal potabile e dall´agricoltura deve essere pagato di più, come opportunamente deciso all´unanimità dal Comitato europeo delle regioni in sede di approvazione del parere richiesto dalla presidenza dell´epoca, ungherese, al Presidente Vendola. Qual è la morale su quest´ultimo punto? Gli amministratori regionali della Puglia, amministrando e difendendo gli interessi dei pugliesi, e devo confessare anche dei lucani, fanno tutto ciò che dicono nei comizi, senza dislessie o divergenze tra ideato e realizzato."  
   
 

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