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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Settembre 2011
 
   
  EATON, ROSSI: “UNA SOLUZIONE PER 300 OPERAI, MA IL CENTRODESTRA VOTA CONTRO”

 
   
  Firenze, 26 settembre 2011 – Ci sono due visioni diverse: quella completamente liberista del centrodestra , che ha trascinato il paese nella crisi economica, produttiva e occupazionale più disastrosa, e la nostra, che cerca tutte le strade e si dota di tutti gli strumenti per farvi fronte e rilanciare lo sviluppo. Noi vogliamo trovare una soluzione per i 300 lavoratori della Eaton, sull’orlo della disoccupazione, cercando di dare una risposta alle aspettative delle zone della Toscana più colpite dalla recessione. La questione è troppo importante e troppo urgente, non possiamo permetterci esitazioni”. Così il presidente Enrico Rossi commenta l’esito della discussione che si è tenuta il 22 settembre nella sede della prima commissione del consiglio regionale sulla proposta di legge in materia di sostegno e rilancio dell’economia toscana. All’interno della proposta di legge un articolo relativo agli interventi di reindustrializzazione consegna a Fidi Toscana spa il compito di costituire società o partecipare a società finalizzate alla riconversione delle aree in situazione di crisi, come la Eaton di Massa Carrara. La proposta di legge è stata approvata, con il voto negativo del centrodestra. “La situazione della Eaton – aveva detto tra l’altro il presidente Rossi intervenendo in apertura dei lavori della commissione – si qualifica in modo specifico. La multinazionale ha deciso improvvisamente di delocalizzare le produzioni, lasciando letteralmente per la strada 300 lavoratori. Quella di Massa è un’area di crisi, sui cui sono in corso attività per la reindustrializzazione, anche da parte del Ministero dell’industria, attraverso un pacchetto di investimenti e agevolazioni che vedrebbero impegnati sia il Governo sia la Regione. Né Invitalia né la Regione sono riuscite a trovare, in ambito nazionale e regionale, una soluzione unica per il rilancio. Ad oggi disponiamo di un elenco di gruppi che potrebbero realizzare interventi aggiuntivi. Lo scoglio è costituito dal fatto che la Eaton è ancora proprietaria dell’area”. “Assumendoci in pieno la responsabilità di governare questa situazione così difficile – ha proseguito il presidente – abbiamo pensato di acquisire il sito e di riassegnarlo alle imprese disposte a utilizzare gli incentivi per l’insediamento. E’ molto chiaro, mi pare, il rilevo che una operazione di questo genere assumerebbe per quest’area della Toscana martoriata dalla crisi, sotto il profilo concreto e, perchè no, anche simbolico. Abbiamo individuato Fidi come lo strumento per realizzare il progetto. Oggi parliamo della Eaton, ma di questo tipo di intervento potremmo aver bisogno anche per altre situazioni. Ecco la ragione della proposta di legge. Sappiamo il rischio che corrono le area deindustrializzate: quello di diventare terreno per l’espansione edilizia o delle attività commerciali.” “Comunque – ha concluso il presidente – io non mi innamoro di uno strumento, di una “scatola”. So che il problema è urgente, che i lavoratori sono ormai sull’orlo della disoccupazione, che dobbiamo darci una possibilità per intervenire. Quindi interveniamo e parallelamente avviamo una riflessione, una discussione più generale sugli strumenti di cui vogliamo dotarci per il futuro”. Nel corso della discussione è intervenuto anche l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini. “Non c’è nessuna volontà – ha affermato – di creare un’Iri o una Gepi regionale. Vogliamo uno strumento molto più leggero, limitato che possa funzionare in situazioni specifiche, in piane trasparenza e con il controllo e sotto le direttive del consiglio regionale”.  
   
 

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