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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Settembre 2011
 
   
  IRAN: A PORDENONE UN CONVEGNO SULL’ APARTHEID FEMMINILE

 
   
  Pordenone, 26 settembre 2011 - l’iran, con suoi oltre 70 milioni di abitanti, rappresenta oggigiorno la più grande prigione del pianeta, dove i diritti umani più elementari vengono quotidianamente calpestati. All’ interno della prigione della repubblica islamica dell’ iran ce nè un’altra, ancora più repressiva, che riguarda le donne iraniane, considerate nel loro paese una specie inferiore rispetto all’uomo.Infatti, in iran, il regime integralista islamico prima ancora di proporre la propria costituzione , nel 1979, ha abrogato la legge per la protezione della famiglia che era i vigore dal 1967, la quale garantiva alle donne pari diritti rispetto agli uomini. Al posto di questo “diritto di famiglia” venne imposta una legge islamica tradizionale: la sharia. In questo modo hanno riportato l’intero paese indietro di cent’anni. Infatti col nuovo sistema politico hanno dato vita ad una sorta di apartheid grazie al quale una donna per legge: 1-non può fare il giudice; 2-non può chiedere il divorzio; 3-non può viaggiare senza l’autorizzazione di un uomo; 4-la sua testimonianza, legalmente, vale metà di quella di un uomo; 5-non può cantare; 6-non può praticare la maggior parte degli sport; 7-una bambina raggiunge la maggiore età a 9 anni( e non a 18), potendo cosi contrarre matrimonio e divenendo responsabile di tutte le sue azioni; 8- il valore della sua vita ad esempio . In caso di risarcimento per morte , è pari alla meta’ di quello di un uomo; 9-non può ballare; 10-una donna non può candidarsi per la presidenza della repubblica iraniana (art. 115); 11-le spiagge sono divise per uomini e donne; 12-gli autobus hanno la parte posteriore riservata alle donne; 13-se un uomo uccide una donna della propria famiglia non può essere condannato (art. 220 del codice penale islamico). Il fondatore della repubblica islamica dell’ Iran, komeini dichiarò che con questi provvedimenti intendeva restituire dignità alle donne; noi , invece, riteniamo che egli abbia derubato il popolo iraniano non solo dei suoi sacrosanti diritti, ma sopratutto della sua storia di popolo di grande cultura. Cosi Neda, giovane studentessa uccisa durante una manifestazione pacifica per ottenere una societa’ civile senza apartheid femminile, è diventata il simbolo di questa lotta del popolo intero, anche nostra, che viviamo all’estero ma che non dimentichiamo le nostre radici e la nostra cultura. Gli iraniani ringraziano l’ amministrazione comunale di Pordenone di aver istituito una borsa di studio a nome di Neda, per non dimenticare la lotta pacifica del popolo iraniano per la democrazia. Per far conoscere e diffondere queste situazioni l’associazione Neda Day, il Comune di Pordenone, la Provincia di Pordenone, Cinema Zero, l´ Universita´ di Pordenone-udine e Pn Box organizzano per il 27 ottobre 2011 alle ore 20.30 una conferenza presso Cinema Zero di Pordenone nel corso della quale si discuterà su: i diritti negati delle donne in Iran e nei paesi islamici; la lapidazione; deturpazione del viso con acidi ; impiccagioni davanti ai bambini http://youtu.Be/s-4al5dxy5s  e altre atrocita´. All’ incontro interverranno: Il Dott. Roberto Toscano Ex ambasciatore italiano a Tehran e autore di vari libri; Azar Mahloojian scrittrice iraniana e autore di diversi libri; Mina Ahadi presidentessa mondiale contro la lapidazione e pena di morte; Farideh Arman attivista politica in Svezia; Maria Rashidi responsabile dell´associazione dei diritti delle donne in Svezia; il Dott. Giuseppe Losasso: chirurgo e presidente di associazione Smailagain; il Gruppo Musicale Orang27. L’ intera conferenza verrà ripresa dal regista  Marco Rossitti e trasmessa da alcune tv satelitari e su Pnbox. http://www.pnbox.tv/  Il 28 settembre, sempre in tema, ci sarà un dibattito in diretta su Canale Italia dalle ore 6 alle 8 dove sarà possibile intervenire telefonicamente in diretta. Il giorno 29 presso Cinema Zero di Pordenone, dalle ore 10.30 in poi, ci sarà un incontro con gli studenti. Per informazioni schehrazad@libero.It    
   
 

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