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Notiziario Marketpress di
Martedì 27 Settembre 2011 |
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TOSCANA, ROSSI: “PER CAMBIARE PASSO BASTA POLITICHE RECESSIVE”
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Firenze, 27 settembre 2011 – “Abbiamo bisogno di un cambiamento strutturale delle politiche e delle politiche economiche europee e nazionali. Correre, cambiare passo non è possibile fino a che in Italia e in Europa si percorrono politiche liberiste e recessive”. Questo l’appello lanciato il 23 settembre dal presidente della Regione Enrico Rossi nel corso del suo intervento all’assemblea regionale di Confindustria Toscana. “Ho sentito parlare di Toscanina e per molti versi ancora lo siamo – ha proseguito il presidente – Ma questa Toscanina sta all’interno di una Italietta che a suo volta è immersa nella piccola, debole Europa nelle mani dei banchieri. Per l’Italia è anche un problema di autorevolezza . A Bruxelles hanno intitolato due palazzi a De Gasperi e a Altiero Spinelli: a quale altro italiano verrà intitolato un palazzo nuovo?”. “Siamo dentro un quadro di politiche – ha detto ancora – che consentono un attacco speculativo che pagano i lavoratori, le imprese, lo stato sociale. Dobbiamo trovare la strada per stabilizzare con un fondo europeo i titoli sovrani, abbiamo bisogno rilanciare politiche europee di investimento.” “Quanto a noi – ha continuato il presidente – dobbiamo insistere caparbiamente sulla centralità dell’industria, impegno che è anche mio. Il rendiconto presentato in questa occasione dimostra che in questi mesi le cose si sono mosse, che abbiamo cambiato passo. Non possiamo dirci soddisfatti, ma accettiamo volentieri la sfida per fare di più, per correre di più, con l’ansia di fare ma anche con giusta razionalità e lucidità, che vanno mantenute per raggiungere obiettivi importanti”. “La Regione – ha ricordato Rossi – ha realizzato, con Fidi e Sici, forti interventi di sostegno all’apparato produttivo. Siamo perfino oggetto di attacco per aver profuso risorse pubbliche alla finanza che supporta la nostra impresa produttiva. Ma lo facciamo perché abbiamo visto che laddove riusciamo a intervenire per risanare, ristrutturare e rilanciare, imprenditori che hanno voglia di rischiare ci sono e insieme a loro possiamo fare il miracolo. Tuttavia è chiaro che siamo di fronte a un cambiamento strutturale del ruolo della Regione. Al netto della sanità, che ha un equilibrio vero nei conti, la nostra disponibilità di spesa, che era attestata sui 2 miliardi e 200 milioni di euro ha subito un taglio di 5-600 milioni. Non abbiamo prebende da distribuire e non vogliamo farlo. Abbiamo rimodulato i fondi europei per alzare il livello di investimento in ricerca delle nostre imprese, abbiamo operato per impedire altre delocalizzazioni. Abbiamo avviato una profonda riforma della pubblica amministrazione che ha consentito di tenere i livelli di welfare, tagliando il bilancio e combattendo gli sprechi. Abbiamo tagliato i consigli di amministrazione, stiamo procedendo alla gara unica per il trasporto pubblico locale. Ci prefiggiamo una manovra che recuperi sul fronte degli investimenti”. “Abbiamo fatto molto per le infrastrutture – ha sottolineato il presidente -: la Tirrenica, le terze corsie, l’Alta velocità, il rilancio del porto di Livorno; per l’ aeroporto di Firenze stiamo risolvendo un problema quarantennale in poco più di un anno; vogliamo intervenire con il project financing per la Fi-pi-li e la Firenze-siena. Abbiamo investito in turismo e ricerca. Vogliamo lanciare i progetti per il corridoio dell’Italia Centrale. Sono angosciato dal fatto che anche in Toscana ci sono decine di migliaia di giovani fuori dai processi formativi e fuori dal lavoro. Per questo ho lanciato il progetto Giovani Sì, per portare i giovani vicino a noi, per provare il gusto di trasferire i saperi. I tirocini retribuiti saranno una esperienza unica e importante. Partiremo anche con finanziamenti per fare impresa, il prestito d’onore fino a 50 mila euro e fino a 300 mila per progetti più complessi. Per correre più veloci abbiamo bisogno di gambe fresche”. “Ma la Regione non basta – ha concluso Rossi – Abbiamo bisogno di avere al nostro fianco il sistema bancario e quello delle imprese. Ho fiducia nella Toscana, nella sua creatività, nella forza della sua imprenditoria che vuole accogliere sfida modernità. Condivido la consapevolezza di un limite: quello della rendita che esprime sempre conservazione, localismi, corporativismi. E necessario e possibile combinare sviluppo e ambiente. La modernità non contrasta con la tutela dell’ambiente. Dobbiamo andare avanti sulla una strada di lavoro, e per questo chiedo più impegno alle imprese”. |
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