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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Gennaio 2007
 
   
  TORNA LA WINTER MARATHON E FA SEGNARE IL RECORD DI PARTECIPAZIONI: DAL 18 AL 21 GENNAIO 2007 E’ DI SCENA L’AFFASCINANTE CAVALCATA ALPINA CON 149 EQUIPAGGI DI 13 NAZIONI PRONTI A SFIDARSI CON LE AUTOSTORICHE SUI 15 PASSI ALPINI IN UNA KERMESSE DI 12 ORE IN UN PAESAGGIO DA FAVOLA, TRA LA MARMOLADA E LA RONDE DOLOMITICA DEL SELLA-GARDENA-PORDOI.

 
   
  Madonna Di Campiglio, 17 gennaio 2007 - Gelo, verglass, neve fresca, freddo polare, erte ripide e gelate, motori tirati allo spasimo, gomme che slittano, cuori che palpitano, cronometri che decretano vittorie o cocenti delusioni. In un paesaggio da favola, dove l’amore per l’automobile e le sfide intrise d’avventura prevalgono su tutto, da Giovedì 18 a Domenica 21 Gennaio 2007 viene riproposta la cavalcata notturna di 500 km. - valicando ben 15 passi alpini in 12 ore - che rappresenta la sfida invernale per autostoriche più esclusiva e prestigiosa: è la mitica Winter Marathon. E questa 19. Esima edizione segna un record assoluto di prestigio: nel 2007 si è toccata infatti la quota massima di partecipazioni mai registrata dal 1989 ad oggi: 149 equipaggi, su altrettante vetture costruite fino al 1968 con trazione rigorosamente posteriore, sono pronte a sfidarsi al centesimo di secondo, con partenza ed arrivo nella magnifica ed accogliente località di Madonna di Campiglio, all’ombra delle Dolomiti del Brenta. Dopo la consueta gara di sci, dalle ore 13 di Giovedì 18 gennaio, Venerdì 19 è giornata dedicata alle punzonature e alla partenza fissata alle ore 16 nel cuore del centro storico dello stupendo borgo montano del Trentino. Si scalano i tornanti dei passi Mendola e Lavazè, della Marmolada e della mitica ronde dei passi Sella, Gardena, Campolongo e Pordoi per poi tornare da Bolzano alla Mendola e concludere la marcia in linea alle 4 del mattino di sabato. Qui la classifica dovrebbe già essere segnata, ma se ci fossero sfide da derimere si andrà al gran finale sotto gli occhi di migliaia di spettatori: nel pomeriggio di sabato è in programma l’epilogo nello stile delle passerelle più raffinate per i primi 30 della provvisoria e i primi tre di classe: dalle ore 14 sono di scena le due prove cronometrate sui quattro giri del laghetto ghiacciato di Campiglio, ultime di 25 prove cronometrate e un controllo orario che decreteranno vincitori assoluti e di classe. In condizioni di massima sicurezza, con la garanzia del miglior equipaggiamento invernale, anche i piloti meno esperti non si sentiranno mai soli: gli organizzatori di Marva e i numerosi commissari di percorso del Gruppo Ufficiali di gara di Aci Brescia – in tutto oltre 300 persone - costituiscono una certezza pronta ad offrire ogni tipo di supporto logistico lungo il percorso. Tutto è ormai fatto: si riscaldino i motori, la proverbiale kermesse invernale è pronta a far rivivere emozioni forti ed epiche sfide dal sapore antico. Anche nel 2007 la Winter Marathon apre la stagione internazionale dell’automobilismo storico e per la diciannovesima edizione l’evento vanta un record ed un fascino ineguagliabile. Precedentemente al via si sono schierati 125-135 equipaggi, stavolta si è raggiunto il tetto delle 149 auto storiche costruite prima dell’anno 1968, tutte rigorosamente a trazione posteriore. Ben tredici le Nazioni di provenienza : Belgio, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo, Olanda, Principato di Monaco, Russia, Stati Uniti, Svizzera, Venezuela, Spagna, Francia. Pensata molti anni fa per coniugare sport e turismo, cultura e passione motoristica tra mille insidie di uno scenario alpino incomparabile, Winter Marathon è cresciuta molto. Non ha subìto ridimensionamenti né crisi, anzi, la sua formula di successo diverte ed affascina per lo spirito avventuroso con cui piloti e navigatori si lanciano il guanto della sfida. E’ una competizione regolaristica che non presta il fianco a calcoli prevedibili ed offre a chi possiede una spiccata sensibilità di guida su terreni a scarsa aderenza l’occasione per porre in luce le proprie peculiarità sui fondi scivolosi. E’ un’arte difficile quella del controsterzo ad oltre 2000 metri in altitudine, ma regala emozioni sublimi! Qui la vittoria è una conquista ardua anche da parte degli specialisti più celebrati della regolarità per autostoriche che anche quest’anno non hanno voluto mancare ad un appuntamento così prestigioso. Tra loro i vincitori delle precedenti Winter Marathon (Giuliano Cané, Flaminio Valseriati, Gian Maria Fontanella, Paolo Mazzetti, Roberto Vesco, Luciano Viaro, Sergio Sisti, Bruno Ferrari) affronteranno sfidanti agguerritissimi che puntano al trionfo per guadagnare un posto di rilievo nello scenario delle più ardite e gioiose competizioni che il settore regolarità abbia mai conosciuto. Controsterzare con dolcezza, saper affrontare ghiaccio vivo in una notte polare, tormente di neve o verglass sui tornanti in tramontana. Gomme termiche da sgonfiare, antigelo a iosa per proteggere il radiatore, carburazione da smagrire, tecnica di guida improntata alla massima linearità con sapienti tocchi di volante e pedali. Dal 1989 ad oggi, per diciannove edizioni, il lessico della Winter Marathon è unico e imprescindibile: non ha elementi in comune con altri eventi di autostoriche. Qui non vince la potenza pura del motore, né la tecnica raffinata dei migliori regolaristi del mondo, né tantomeno l’irruenza dell’equipaggio tutto proteso ad attacchi e sbandate temerarie: l’erta della Mendola e di Lavazè, le scalate di Costalunga, Marmolada, Fedaia, Sella, Pordoi, le discese dalla Valgardena a Bolzano mettono a dura prova l’abilità di guida del pilota, la sintonia dell’equipaggio e l’affidabilità del mezzo meccanico, sollecitato in ogni sua componente, dalla meccanica della trasmissione all’impianto elettrico. Qui la sorpresa è dietro l’angolo: al freddo polare anche i migliori regolaristi compiono gaffe, anche il leader della classifica provvisoria rischia di “impiantarsi” nella neve e scivolare in testa-coda, non solo sulla strada ma anche… in classifica. Far slittare le gomme e sbandare davanti alle fotocellule provoca ritardi imperdonabili, proprio come subire un’avaria alla vettura messa a durissima prova dalle proibitive condizioni climatiche. Questi e altri sono episodi imponderabili di un evento suggestivo e avventuroso. Ma per questo irresistibile ed affascinante. Percorrere 500 km. Nel cuore della notte, valicare 15 passi alpini lungo un tracciato innevato che per oltre il 50% è ad un’altitudine oltre i 1500 metri e affrontare ogni tipo di condizione meteo pone non pochi problemi al Comitato Organizzatore. Ma il fascino ammaliante della Winter Marathon non ammette cedimenti: così il 19 e 20 gennaio 2007 i fedelissimi della cosiddetta “notte da chiodi” torneranno a misurarsi nelle prove cronometrate con controlli orario di cui è punteggiato il percorso. Ma gli organizzatori hanno pensato a tutto e, nel caso nevicasse copiosamente o cadesse una slavina lungo il tracciato primario, hanno individuato vari percorsi alternativi, adottabili in seguito a possibili chiusure dei passi alpini da parte degli enti proprietari delle strade; le Commissioni valanghe delle tre Province di Trento, Belluno e Bolzano potrebbero, infatti, stabilirne il divieto di transito per ragioni di sicurezza. Resta l’incognita della temperatura, variabile che condiziona l’esito agonistico, il rendimento delle vetture, ma anche la scivolosità del fondo stradale. Se durante le ore diurne la temperatura si alzasse, la neve a bordo strada si scioglierebbe e, in seguito ad una gelata notturna, nei “tornantini in tramontana” l’aderenza sarebbe alquanto problematica. Macché previsioni, nessuna strategia di gara: solo perfetta sintonia pilota-navigatore ed un’auto ben equipaggiata. Il resto viene da sé, di passo in passo. Inseguire un sogno schiude mille prospettive incerte e straordinariamente affascinanti: è questo il significato intrinseco della vera sfida con sé stesso e contro i rivali, nelle più disparate condizioni ambientali. Winter Marathon sintetizza in una notte il clima antico dei rally più famosi del mondo e riporta alla luce le celebri veglie del “Montecarlo” con gli epici duelli anni Settanta-ottanta tra italiani, transalpini contro il resto del mondo; tra Fiat e Lancia contro Renault, Porsche, Ford, Bmw, Saab, Mini o Volvo. Al buio e al gelo, sui passi alpini è l’amore per l’avventura e le autostoriche impegnate in una sfida estrema a tenere banco: così si ripete anche nella Winter Marathon 2007. E’ un’arte difficile che diventa sublime quando la vittoria non è solo un miraggio e, superando difficili erte e in picchiata lungo discese da brivido, tutto diventa realtà. A questo punto pilota, navigatore e macchina diventano terzetto affiatato che rasenta la perfezione e sa donare un divertimento unico e indimenticabile. Vittoria: anche nell’edizione Winter Marathon 2007 saranno in molti a inseguirla ed adularla. Difficile stilare un pronostico, più facile riuscire a racchiudere in un ampio ventaglio i favoriti destinati ad occupare i quartieri alti della classifica assoluta, non dimenticando che gli outsiders hanno sempre recitato la parte dei protagonisti, risalendo con inusitata disinvoltura la classifica assoluta proprio sugli ultimi passi alpini. E se non c’è un favorito unico, ora vi indichiamo la trentina di equipaggi con ambizioni da assoluto che non nascondono sogni di gloria. Punta al successo (che ha acciuffato solo nel 1995 e 2006) il plurivincitore della Mille Miglia, il bolognese Giuliano Cané nell’abitacolo della Bmw 503 n. 8. Sarà avvincente osservarlo contro un altro pluridecorato, Flaminio Valseriati su Porsche 356 B Cabrio n. 90. Al via anche gli ex-campioni tricolori, Roberto Vesco e Mauro Giansante, entrambi su Triumph Tr 3, rispettivamente n. 29 e 25. Punta al vertice assoluto il vincitore dell’edizione 2002, Paolo Mazzetti su Triumph Spitfire n. 95; il plurivincitore di Mille Miglia e Winter Marathon, Sergio Sisti, guiderà l’Alfa Romeo Giulia Super n. 116. Non potevano mancare due piloti già trionfatori a Campiglio: si tratta del piacentino Gian Mario Fontanella su Porsche 356 A n. 21 e del bresciano Bruno Ferrari su Abarth 750 Zagato n. 37. La rosa dei favoriti vede presente anche Guido Foresti su Porsche 356 Speedster n. 24, Roberto Gaburri su Porsche 356 A Cabrio n. 47. Desta sorpresa la partecipazione di due equipaggi provenienti dalla Russia: si tratta di Nadia Bajenina in coppia con il fuoriclasse triestino Luciano Viaro e di Boris Bazhenin navigato da Fabio Mondini, su Fiat 124 Spider n. 117 e 129. Tra i Vip al via il celeberrimo fotografo Oliviero Toscani su Porsche 356 Speedster del 1956 n. 28 nel passato brillante protagonista della Mille Miglia. Un altro personaggio politico, che da anni dimostra d’avere il motore delle autostoriche nel cuore, è certamente Valerio Prignachi, assessore provinciale bresciano, al volante dell’Alfa Romeo 1900 Super n. 50. .  
   
 

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