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Notiziario Marketpress di
Venerdì 30 Settembre 2011 |
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MILANO (CRT): UNA RADICALE RICERCA DI SENSO: SISTO DALLA PALMA E IL CRT . UN PROGRAMMA RICCO DI SPETTACOLI E PROGETTI AMBIZIOSI E DI FORTE IMPATTO SULLA CITTÀ, REALIZZATO CON LA
CONVINZIONE CHE IL TEATRO SIA RICERCA, RISCHIO E SCOPERTA.
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Un programma denso di appuntamenti, progetti consolidati e nuovi, per la prima stagione Crt firmata da Silvio Castiglioni su linee già tracciate da Sisto Dalla Palma. Una stagione di transizione fra passato glorioso e nuove sfide, nel solco della vocazione del Crt: la continua esplorazione di nuovi talenti, di nuovi linguaggi della scena, di nuovi gruppi; la valorizzazione di nuovi testi italiani e stranieri e delle scritture sceniche originali; la formazione, in tutte le sue declinazioni; la cura e l’attenzione al contesto sociale, alla comunità, al territorio. Una stagione di spettacoli aperta sul mondo contemporaneo per coinvolgere lo spettatore in prima persona, con grandi maestri della ricerca come Emma Dante, immancabile compagna di strada, che quest’anno firma tre spettacoli; o come Claudio Morganti, il Teatro del Carretto, Saverio La Ruina, i Motus; il ritorno di gruppi nuovissimi come Babilonia Teatri; o ancora il debutto milanese di Opera e Teatro Sotterraneo con il loro lavoro più recente. Ventisei spettacoli, otto produzioni, undici prime milanesi di cui cinque prime nazionali. Artisti e gruppi di generazioni e sensibilità diverse, impegnati a costruire mondi originali con linguaggi personali, per raccontarci la realtà con l’urgenza di quella radicale ricerca di senso che Sisto Dalla Palma assegna alle origini del Crt. Un’urgenza che diventa il filo rosso per tutte le azioni che portano alla costruzione della stagione, dagli spettacoli di produzione alle ospitalità, dai progetti speciali all’immagine che accompagna il programma, al quaderno di approfondimento degli spettacoli curato dall’artista Patrizio Esposito. Una scommessa per spettatori partecipanti, interessati a un teatro attivo, che sentano il bisogno di credere che il teatro possa cambiare il mondo, come auspicava un grande maestro, Leo de Berardinis, cui è ispirato e dedicato il quaderno di presentazione degli spettacoli. La scommessa è anche quella di prendersi il rischio di portare a Milano spettacoli impegnativi in senso economico e organizzativo come La Madre di Mimmo Borrelli; o investire su operazioni poeticamente pure, imprese coraggiose e titaniche come il progetto Educazione fisica di Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco; o consentire a Claudio Morganti, grazie anche a una collaborazione internazionale, di realizzare Ombre Wozzeck. La stagione – che si declina in due spazi, il Teatro dell’Arte e il Salone di via Dini – inaugura al Salone (7 – 10 ottobre) con la Xii edizione del Festival Internazionale della nuova danza Short Formats – running out of culture / a corto di cultura, un festival che torna a essere internazionale portando a Milano sette compagnie di nazionalità diverse: dieci spettacoli, nove prime nazionali e tre film in prima visione. Alla direzione artistica torna Barbara Toma, per un’edizione incentrata su chi della danza fruisce: il pubblico. E che solleva domande radicali come: a cosa serve la danza? Perché e per chi continuare a danzare? Perché finanziare la cultura? Primo spettacolo della stagione dal 18 al 30 ottobre al Teatro Salone è la nuova edizione di Piccolo Mondo Alpino, vincitore del Premio Kantor 2010, ultimo progetto ideato da Sisto Dalla Palma. Spettacolo di rara freschezza scritto e interpretato da Marta e Diego Dalla Via, che hanno saputo utilizzare in modo mirabile il dialetto per raccontare con acre divertimento le nostre contraddizioni utilizzando la metafora di un piccolo paese montano di villeggiatura. Una “favola tragica” molto amata e incoraggiata dallo scrittore Tiziano Scarpa. Per chi se lo fosse perso ai numerosi festival estivi cui ha partecipato, debutta a Milano dall’1 al 6 novembre al Teatro Salone Homo Ridens, uno scherzo divertente in salsa amara realizzato da Teatro Sotterraneo, affermata compagnia fiorentina che rovescia la scena come un calzino. Spettacolo ideale per un pubblico dadaista che, diventando per una sera cavia degli attori, desideri sperimentare gli stimoli che attengono al riso, ai suoi meccanismi, complici di un’indagine sull’attitudine umana alla risata. Una performance di divertimento assoluto. La talentuosa Compagnia del Tratto, uno dei cinque gruppi siciliani presenti in stagione, finalista al Premio Kantor 2010, porta al Crt Salone dal 10 al 16 novembre in prima nazionale il suo Manichìni, che riflette sull’immobilismo di certi moralismi dove vige un eccessivo buonsenso che proibisce ogni possibilità alternativa, capace solo di bloccare la vita e ogni nuova scelta. Una scrittura scenica di grande efficacia che si avvale dell’intenso coinvolgimento fisico e vocale degli attori e dell’uso originale dialetto siciliano. Grande attesa al Salone per uno degli spettacoli di punta della stagione Crt: Educazione Fisica, (22 novembre – 11 dicembre) opera prima di Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, tra i fondatori della Compagnia Sud Costa Occidentale di Emma Dante, che hanno “addestrato” una squadra di 14 giovani attori per uno spettacolo che, dopo varie fasi di laboratori e residenze, vuole fare una riflessione sull’educazione e la formazione di un gruppo, partendo dalla suggestione dello sport e della pallacanestro in particolare, per mettere in evidenza le analogie che possono riguardare non solo lo sport ma anche la formazione scolastica, teatrale e sociale. Uno spettacolo fisico, dinamico basato e incentrato sulla preparazione attorale. L’allenatore, i ragazzi e i corpi: un raro tentativo di avvicinare teatro e sport. Attendiamo con ansia la sfida. A dicembre il Crt torna al Teatro dell’Arte con la primissima edizione de La città incantata (dal 7 dicembre all’8 gennaio), un progetto speciale e inedito, dedicato alla memoria del Professore: 6 spettacoli di teatro contemporaneo per ragazzi dai 6 anni in su, realizzati da protagonisti della ricerca teatrale, artisti con i quali il Crt ha intessuto negli anni una solida collaborazione. La rassegna natalizia illuminerà a festa il ritorno al Teatro dell’Arte, e offrirà anche installazioni e laboratori per bambini. Iniziano due gruppi nuovissimi, Teatro Sotterraneo con La repubblica dei bambini, e Babilonia Teatri con Baby don’t cry, entrambi prodotti dal Teatro delle Briciole; quindi, nel centenario salgariano, i Sacchi di Sabbia con l’irresistibile Sandokan o la fine dell’avventura; torna per Natale la mirabile Biancaneve del Teatro del Carretto; chiudono il progetto due splendidi lavori di Emma Dante, il collaudato Cenerentola e il nuovissimo Gli alti e bassi di Biancaneve. A gennaio (dal 10 al 15) sempre al Teatro dell’Arte, torna a grande richiesta l’acclamato La Trilogia degli occhiali, il grande affresco di Emma Dante, capace come sempre di raccontare in modo suggestivo e forte la nostalgia, la malattia, la solitudine, l’amore, e a suscitare ogni volta riso e pianto insieme. La stagione continua anche al Salone dove, dopo il successo delle stralunate vicende famigliari di Fine Famiglia, il gruppo milanese Animanera realizza un sequel altrettanto folle e rocambolesco: Senza Famiglia. Per chi volesse gustarseli insieme, il 21 e il 22 gennaio al Salone sarà possibile vederli uno dopo l’altro, per una piccola maratona dedicata a un grottesco viaggio nella famiglia italiana e i suoi stereotipi. Subito dopo le risate e le beffe, ecco Assolutamente Solo di David Batignani, al Salone dal 24 al 29 gennaio, uno spettacolo che indaga in modo struggente e poetico il rapporto tra padre e figlio. Grazie a una coproduzione italo-francese tra Crt e il Théâtre Garonne di Toulouse, Claudio Morganti realizzerà l’atteso Ombre Wozzeck, (Teatro dell’Arte 17 – 29 gennaio) a conclusione di un lungo processo di studi e ricerche, che ci restituisce la famosa e tragica storia del soldato Woyzeck qui riscritta scenicamente per cenni e suggestioni potenti mediante un teatro d’ombre e d’attori, in bilico tra sogno e realtà. Segue Saverio La Ruina, con il suo ultimissimo lavoro, Italianesi (Teatro dell’Arte 31 gennaio - 5 febbraio) costruito intorno alla drammatica condizione, sconosciuta ai più, degli italiani internati nei campi di prigionia albanesi. Nello scenario della nuova drammaturgia italiana si colloca anche Sabrina Petyx, premiata autrice siciliana di grande talento che ha lavorato con Michele Perriera, Thierry Salmon e Emma Dante. Dopo i riconoscimenti di “Come campi da arare” e “Volevo dirti”, porta a Milano il nuovissimo Ti mando un bacio nell’aria per la regia di Giuseppe Cutino (Crt Salone 1 – 12 febbraio). Vincenzo Schino con la compagnia Opera, pur giovanissimo è già noto per la sua audace capacità di sperimentare nuovi linguaggi. Un raffinato costruttore d’immagini che in Sonno sa ben unire gli incubi visivi e pittorici di Francisco Goya e il mondo visionario e poetico del Macbeth di Shakespeare. (dal 14 al 19 febbraio al Teatro dell’Arte). Contemporaneamente, al Salone, il regista messinese Giampiero Cicciò mette in scena Perthus, un capolavoro della drammaturgia francese firmata Jean-marie Besset, che affronta il tema dell’adolescenza raccontando la storia di due ragazzi oppressi dalle loro madri. Dal 21 febbraio al 2 marzo al Crt Salone seguiranno due spettacoli di Antonio Ianniello un giovane e promettente drammaturgo/regista romano: il primo Questa Tosse, finalista al premio Kantor, che annovera tra gli interpreti Paolo Graziosi, attore molto conosciuto al grande pubblico; il secondo Ci sono tanti modi per morire – due tentativi una specie di gioco per invitare gli spettatori a scegliere qual è la morte più autentica e soprattutto, a fine spettacolo, indurci a pensare che vivere non è poi così male. Un’esperienza teatrale molto particolare sarà vissuta dagli spettatori de La Madre di Mimmo Borrelli, tra i più dotati e visionari drammaturghi della scena italiana, artefice di un napoletano arcaico di grande intensità evocativa. Interpretato da una grasndissimaa Milvia Marigliano, lo spettacolo ci presenta una Medea contemporanea collocata in un antro/utero materno, e in cui saranno ammessi per piccoli gruppi anche gli spettatori. La stagione continua al Salone con due classici contemporanei targati Crt, fortemente voluti dal Professore: il primo è Storia della Colonna Infame da Alessandro Manzoni interpretato da Silvio Castiglioni e Emanuela Villagrossi (6 – 25 marzo), uno spettacolo diretto da Giovanni Guerrieri cui è riuscito il non facile compito di catturare, in una scena affascinante e minacciosa, l’indignazione che scaturisce dalla cupa bellezza del testo manzoniano, e, in una parola, di farci amare un classico. Il secondo è un progetto a lungo coltivato da Marco Sgrosso liberamente tratto da Memorie del sottosuolo, il romanzo più intimo e teatrale di Dostojevskij (17 aprile – 6 maggio Teatro Salone). La cooperazione con Pim Off ci ha permesso di realizzare, a suggello della stagione, l’ambizioso progetto Syrma Antigónes, di Motus l’evento che prevede l’ospitalità dei tre contest, tre spettacoli che la compagnia riminese ha dedicato ad Antigone: Io vado via (4 maggio al Pim Off), Let the Sunshine in e Too Late al Teatro Salone il 7 e l’8 maggio. La collaborazione con Pim Off segna una svolta nella politica del Crt suggerita dalla posizione strategica del Salone, sulla soglia fra Città e territorio. Il Salone diventa così il simbolo di una nuova partenza, luogo di radicamento sul territorio, dalle iniziative per attivare la collaborazione tra i teatri della zona cinque, al nuovo impulso dato al Centro di Drammaturgia Comunitaria e al nuovo Corso triennale di drammaturgia performativa e comunitaria. Il Salone suggerisce anche i due progetti originali che spiccano nel calendario come due cornici vuote, da articolare strada facendo, che si definiranno durante la stagione. Il primo è Lavarsi gli occhi, (in periodo pasquale dal 27 marzo al 1° aprile) dedicato al teatro sacro. Sulla scia della precedente esperienza, quest’anno si lavorerà intorno alle declinazioni del sacro in una città sempre più multiculturale. Il secondo è Fare teatro in Lombardia oggi, che chiuderà la stagione, un progetto al quale si lavorerà per tutto l’inverno, per creare una casa del fare teatro per artisti e gruppi lombardi, di teatro e danza, con laboratori, incontri, riflessioni, spettacoli. Una grande occasione per aprire il dialogo fra artisti e spettatori, per interrogarci sui nuovi linguaggi della scena e sul senso del nostro lavoro, per incrociare gli sguardi e disporsi all’ascolto |
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