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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Settembre 2011
 
   
  AGRICOLTURA DI PRECISIONE: IL SATELLITE CHE “GUIDA” IL TRATTORE, IL PANE CHE “CURA” IL CUORE: ECCO TUTTE LE PROPOSTE DEI PIF

 
   
  Firenze – Il satellite che guida il trattore e l’agricoltura diventa di “precisione”. Il pane, derivato da antiche farine, ricche di vitamine che servono a prevenire malattie cardiovascolari. La lana delle pecore che diventa tessuto pregiato “ad alto calore termico”, invece che dover essere smaltita come “rifiuto speciale”. Il siero avanzato dalla lavorazione dei formaggi che serve a nutrire un allevamento di suini, invece che finire anch’esso fra i rifiuti da smaltire. Il “nocciolino” che avanza dopo l’estrazione dell’olio dalle olive e diventa un ammendante per vivai. Ci sono soluzioni di alta tecnologia ma anche “riscoperte” di una tradizione “rivisitata” in chiave moderna fra i 15 Pif, i progetti integrati di filiera selezionati dalla Regione e che, una volta presentati i progetti definitivi, verranno finanziati con 25 milioni di euro. I Pif metteranno in moto investimenti per 57 milioni. Eccoli con una breve descrizione, uno per uno: Montaione: un nuovo molino, la pasta tipica e … il pane che fa bene al cuore Capofila Newcopan Srl (Montaione – Fi), Investimenti totali: € 7.517.596 – contributo € 3.000.000, Il titolo del progetto è: “Valorizzazione della filiera cerealicola toscana finalizzata alla produzione di sfarinati per panificazione e pasta fresca tradizionale regionale”. Obiettivo degli investimenti: aumento del valore aggiunto dei prodotti, riduzione dei costi di produzione, valorizzazione delle produzioni di qualità e maggiore aggregazione delle aziende. Per favorire la disponibilità della materia prima secondo le necessità dell’industria di trasformazione è prevista la creazione di un centro stoccaggio di cereali e di un centro di stoccaggio di sfarinati, al quale si aggiungerà anche un nuovo e moderno centro di molitura. I prodotti saranno la base per la panificazione e la produzione di paste fresche di nicchia (pici), ma anche per un impianto di confezionamento per farine ad uso alimentare. Nell’ambito del progetto anche la produzione di un pane ottenuto da varietà antiche di frumento tenero e caratterizzato da un elevato contenuto di vitamine importanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Infine è previsto il riutilizzo degli scarti di lavorazione con un impianto di produzione di energie a biomassa che utilizzerà i residui (paglia, tegumenti, ecc..) del nuovo impianto di molitura, che sarà finanziato grazie al Pif. Pasta dei coltivatori toscani: quando il satellite guida il trattore. Capofila Consorzio Agrario di Siena. Investimenti totali € 5.895.150 – contributo € 2.459.190. Migliore qualità del grano duro, più sicurezza sul lavoro, più competitività e redditività delle aziende agricole. Ai consumatori sarà garantita la tracciabilità in modo da garantire un’informazione trasparente sulla storia e l’origine del prodotto. E’ prevista anche l’introduzione di macchine ed attrezzature agricole che consentano un sempre minore impatto ambientale, ma anche la riduzione dei costi colturali ed energetici e l’adozione di un protocollo agronomico tale da accrescere il livello qualitativo del grano duro. Il progetto “Agricoltura di Precisione per la Pasta dei Coltivatori Toscani” si avvarrà inoltre di tecnologie come quelle satellitari per il supporto alla coltivazione del grano duro in Val d’Orcia. Dalla pasta “Tosca” alla birra artigianale con orzo coltivato in Toscana. Capofila Toscana Cereali Investimenti totali € 6.615.390 – Contributo € 2.961.544. Titolo del progetto: “Innovazione e sviluppo della filiera toscana grano duro/pasta e altre filiere corte”. Filiera corta per il grano duro e l’orzo, riduzione dei costi di produzione, incremento del valore aggiunto sulle produzioni, allargamento della produzione e dei prodotti trasformati cerealicoli, diversificazione. Fra gli esempi la filiera dei dei cereali soffiati, “La Tosca” (la pasta toscana con il marchio della farfallina) due innovative filiere quali la pasta all’uovo e la birra artigianale prodotta con orzo coltivato in Toscana. Anche questo progetto prevede l’ammodernamento delle imprese agricole attraverso l’investimento in attrezzature e macchinari innovativi e il potenziamento dei centri di stoccaggio dal punto di vista organizzativo e produttivo. Dal seme al pane: in Valtiberina più qualità per il grano tenero. Capofila Società Agricola Valtiberina. Investimenti totali €4.316.778 – contributo € 1.656.605. Interventi mirati per ridurre costi di produzione, incrementare il valore aggiunto sulle produzioni e migliorare le caratteristiche qualitative del frumento tenero, allrgare la produzione e i prodotti trasformati cerealicoli. Le azioni previste prevedono: l’acquisto di strumentazioni e di dotazioni da parte delle aziende agricole, un molino con il relativo centro di stoccaggio, che consentiranno di innalzare le qualità chimico-nutrizionali del frumento tenero per la panificazione (peso specifico, indici di elasticità e di forza ed altri parametri merceologici) e di migliorarne le condizioni sanitarie; l’ammodernamento del parco macchine delle imprese agricole finalizzato ad incrementare la sicurezza sul lavoro, ad ottimizzare le fasi di lavorazione riducendo i costi di produzione, a ridurre l’impatto ambientale; l’attivazione di filiere locali fra imprese agricole, molini e panifici volte a creare valore aggiunto e un circuito virtuoso su tutti i soggetti della filiera. Mangimi sicuri per animali e produzione di oli cosmetici. Capofila Consorzio Strizzaisemi (Pisa). Investimenti totali € 1.838.970 – Contributo € 1.023.887. Titolo del progetto: Imes-semi. Obiettivo principale del progetto è quello di sviluppare nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore delle specie oleaginose attraverso l’introduzione/potenziamento, in aree a forte vocazione cerealicola, di colture quali girasole, colza, lino e cartamo, da inserire nell’avvicendamento ai cereali autunno-vernini. Previsti nuovi sistemi e attrezzature per la coltivazione delle oleaginose e per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti. In programma un impianto automatico di spremitura meccanica di semi di oleaginose per la produzione di oli ad uso alimentare umano e cosmetico e di panelli proteici per garantire un’alimentazione animale sicura. E’ prevista anche l’ideazione di un sistema di tracciabilità in grado di garantire l’origine del prodotto e la territorialità delle produzioni. Il progetto prevede inoltre lo sviluppo di nuove tecnologie per il trattamento e la stabilizzazione dei prodotti ottenuti al fine della buona conservazione nel tempo e del mantenimento delle loro caratteristiche nutrizionali. Prodotto il formaggio, con il siero si allevano i suini. Capofila Caseificio Sociale Manciano (Gr). Investimenti totali €5.089.017 – Contributo €2.142.524. Titolo del progetto: “Consolidamento della filiera produttiva del latte ovino toscano”. Il progetto mira al potenziamento del processo produttivo caseario, con riduzione dei costi, migliore commercializzazione del prodotto e attività di promozione sui mercati. Tra le attività è prevista la trasformazione del residuo giornaliero della caseificazione (siero) in valore aggiunto, attraverso l’utilizzo come alimento integrato ai suini da ingrasso, con riduzione dei costi di smaltimento del siero da ottenere attraverso la realizzazione di una stalla di concezione tecnologica avanzata, nel rispetto del benessere animale e nel trattamento tecnologicamente avanzato dei reflui. Al fine di migliorare l’efficienza delle consegne e salvaguardare la qualità del prodotto è previsto il potenziamento dei mezzi destinati alla consegna dei prodotti caseari sia verso la Gdo (supermercati e impermercati) che gli altri mercati nazionali. Sono inoltre previsti investimenti aziendali in attrezzature e macchinari, finalizzati al miglioramento sia dei parametri qualitativi del latte (caratteristiche organolettiche e igienico-sanitarie), sia della qualità dei mangimi per ottimizzare l’alimentazione. Carne, formaggio e latte di qualità: tracciabilità dal produttore al consumatore. Capofila Atpz – Associazione Toscana Produttori Zootecnici (Si-fi-ar-gr). Investimenti totali € 2.079.890 – contributo € 1.166.810. Titolo progetto: “Qualificazione filiera carne e latte bovino”. Obiettivo: maggiore qualificazione della filiera produttiva della carne e del latte bovino toscani al fine di migliorare la competitività delle imprese toscane, in Italia e all’estero. Previsti investimenti per l’ammodernamento delle imprese, acquisto di attrezzature e nuovi impianti con particolare riguardo agli aspetti tecnologici quali ad esempio impianti fotovoltaici su fabbricati aziendali finalizzati al risparmio energetico. Il progetto prevede inoltre di implementare le certificazioni “Agriqualità” e la tracciabilità del prodotto durante le fasi della trasformazione, dal produttore al consumatore. Si punta anche alla valorizzazione di alcuni prodotti lattiero-caseari vaccini della Maremma e si prevedono attività finalizzate a valutare l’influenza del tipo di pascolo sulla qualità del latte vaccino e del formaggio, mediante l’individuazione delle caratteristiche organolettiche, nutrizionali e funzionali di questi alimenti e attuando un sistema di tracciabilità del prodotto basato sull’utilizzo di codici che saranno facilmente leggibili anche dal consumatore finale. Carne di chianina certificata e garantita No Ogm. Capofila Bovinitaly – Società Cooperativa Agricola srl. Investimenti totali €4.340.164 – contributo €1.905.114. Titolo del progetto: “Interventi volti al miglioramento della qualità della carne bovina a marchio Igp Vitellone bianco dell’Appennino Centrale”. Obiettivi: aumentare la competitività della filiera delle carni bovine, in particolare di razza Chianina, a marchio Igp Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, contenere i costi, razionalizzare i sistemi di produzione, dare informazioni chiare e complete al consumatore, rafforzare i rapporti con la distribuzione moderna. Prevista l’introduzione in azienda di mezzi tecnici, macchinari ed attrezzature all’avanguardia e il miglioramento della sostenibilità ambientale (impianti solari fotovoltaici, impianti per la produzione di biogas con gli effluenti di allevamento). Il progetto prevede la sperimentazione di nuove ed alternative forme di preparazione della carne, l’introduzione di sistemi di tracciabilità del prodotto utilizzando sistemi di gestione e controllo dei capi e dell’alimentazione; il potenziamento dei rapporti con la Grande Distribuzione Organizzata. Inoltre è previsto un protocollo che consenta di dichiarare No Ogm l’alimentazione dei capi bovini certificati Igp Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale e di mettere in atto un apposito sistema di tracciabilità ed etichettatura. Latte ovino e caprino e… la riscoperta della lana per prodotti di qualità. Capofila Caseificio Val di Cecina. Investimenti totali €3.149.647 – Contributo €1.707.125. Titolo progetto: Promozione e valorizzazione filiera carne, latte e sottoprodotti ovini. La filiera è quella ovi-caprina. Le azioni prevedono l’ammodernamento delle aziende per migliorare il benessere degli animali e garantire una maggiore efficienza e competitività nelle attività di alimentazione e mungitura, adottando soluzioni tecnologicamente avanzate; l’accrescimento del valore aggiunto dei prodotti, l’attivazione di partenariati di cooperazione per l’utilizzo della lana – attualmente considerato uno scarto – attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie. Sono inoltre previsti interventi finalizzati all’implementazione dei sistemi di qualità alimentare mediante la prosecuzione della certificazione Agriqualità; azioni di sostegno alle associazioni di produttori per le attività di promozione dei prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare e azioni di diversificazione delle attività agricole. In particolare sulla lana si intende riutilizzare le lane provenienti dagli allevamenti ovini, oggi considerate un prodotto di bassa qualità e rientrante nella categoria dei rifiuti speciali, per la realizzazione di complementi di arredo ad elevato comfort termico. Mugello: Carne più buona e “garantita” e animali nutriti con granella locale. Capofila Caf – Cooperativa Agricola Firenzuola. Investimenti totali € 1.735.885 – Contributo € 741.271. Titolo: “Potenziamento della filiera carni bovine nel territorio del Mugello con particolare riferimento al miglioramento della qualità del prodotto finito”. Rafforzamento della filiera, integrazione e coinvolgimento dei produttori, dalla produzione primaria alla produzione finale e commercializzazione; razionalizzazione dell’alimentazione zootecnica con granella di provenienza locale; ottimizzazione delle condizioni di allevamento e miglioramento qualitativo della carne da presentare al consumatore finale. Previsto un centro di stoccaggio per l’alimentazione zootecnica a servizio delle aziende socie della cooperativa Caf e mediante accordi con aziende cerealicole locali che producono mangimi. E’ previsto un impulso all’etichettatura volontaria della carne bovina e inoltre, per garantire più redditività agli allevatori, è previsto il potenziamento delle fasi di sezionamento e confezionamento all’interno della cooperativa. Montalbano: un olio da sogno e l’ipotesi di Banca della Terra. Capofila Oleificio Cooperativo Montalbano. Investimenti totali € 3.435.828 – contributo €1.486.142. Il progetto nasce per sviluppare e rilanciare l’area geografica del Montalbano e del Circondario Empolese, area ad elevata vocazione olivicola, attraverso azioni volte a consolidare la filiera olivo-olivicola esistente garantendo la commercializzazione di un prodotto di alta qualità e allo stesso tempo remunerativo, nel rispetto della sostenibilità ambientale ed economica. Le azioni principali riguardano la meccanizzazione delle operazioni colturali per l’abbattimento dei costi di produzione (acquisto di macchine ed attrezzature che agevolino le operazioni colturali e la raccolta); la possibilità di realizzare un progetto di associazione tra imprese, denominato “Banca della Terra” per la gestione dei terreni a rischio di abbandono; l’ampliamento dell’oleificio per il contenimento del picco produttivo concentrato nell’arco di un mese circa; l’ampliamento della capacità di stoccaggio del prodotto finito attraverso l’acquisto di serbatoi termo-condizionati; l’installazione di una centrale termica per il reimpiego del nocciolino come combustibile; attività di informazione e promozione del prodotto a cura del Consorzio per la Tutela dell’Olio Extra Vergine di Oliva Toscano Igp. Olio della Costa Toscana: Pisa, Livorno e Grosseto in pista per la qualità. Capofila Terre dell’Etruria Soc. Coop. Agricola. Investimenti totali € 2.280.516 – Contributo €995.079. Titolo progetto: “Olio della Costa Toscana”. Obiettivo:la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva prodotto nelle province di Livorno, Pisa e Grosseto, mediante l’introduzione di innovazioni nelle fasi di produzione, trasformazione e commercializzazione. Previsti nuovi impianti e acquisto di macchine specializzate per l’esecuzione delle operazioni di potatura e di raccolta, con lo scopo di ridurre i costi di produzione e accrescere la qualità del prodotto. E ancora potenziamento di strutture di confezionamento e commercializzazione per accrescere le potenzialità commerciali del prodotto e investimenti per impianti innovativi finalizzati al miglioramento qualitativo. Sono previste inoltre azioni volte alla promozione dell’olio di oliva extravergine Igp Toscano mediante l’aggregazione di diversi soggetti che svolgeranno in forma coordinata attività di promozione, comunicazione e partecipazione ad eventi/fiere. Questi interventi sono integrati da interventi complementari (nuovi impianti di olivi, generazione di energia da impianti fotovoltaici, miglioramento di un frantoio aziendale). Il vivaismo scommette sull’ambiente: “nocciolino” delle olive come ammendante. Capofila Vivai Sandro Bruschi (Pt). Investimenti totali € 1.996.250 – Contributo € 1.059.500. Titolo progetto: “Valorizzazione del settore vivaistico”. Obiettivo: creare una filiera con operatori della produzione e della trasformazione-confezionamento del prodotto, in un settore in cui non esistono esperienze di aggregazione simili, e avviare in modo integrato un processo di valorizzazione, investendo sulla tutela e compatibilità ambientale per conferire una maggiore competitività delle produzioni vivaistiche toscane. Le due attività in cui si articola il progetto comportano la realizzazione di interventi finalizzati ad acquisire la certificazione ambientale Mps (attraverso l’acquisto di attrezzature e la realizzazione di strutture per la gestione dei prodotti certificati in modo separato), non limitata ad una unica impresa ma estesa ai vari produttori agricoli firmatari dell’accordo di filiera, e la razionalizzazione dei consumi idrici, tramite interventi di miglioramento ed ammodernamento degli impianti di irrigazione. L’altro obiettivo principale è il minor impatto ambientale dell’attività vivaistica dovuto alla riduzione dell’uso della torba. Questa infatti è una risorsa non rinnovabile il cui consumo contribuisce all’aumento delle emissioni di gas serra, anche per il trasporto dai lontani siti di estrazione del Nord Europa. Il progetto prevede proprio la creazione di un nuovo ammendante, sostitutivo della torba, ottenuto dalla trasformazione degli scarti da frantoio oleario (nocciolino) Morellino di Scansano: nuove macchine per un prodotto di alta qualità. Capofila Cantina Vignaioli Morellino di Scansano Soc. Coop. Agricola. Investimenti totali € 2.345.926 – Contributo € 938.786. Titolo progetto: “Ammodernamento della Cooperativa Vignaioli Morellino di Scansano – Soc. Coop. Agricola”. Rrazionalizzare le operazioni colturali, ottenere più qualità, ridurre i costi e superare così le criticità. Previsti investimenti per macchine operatrici che consentano di svolgere le operazioni agronomiche in modo ottimale riducendo i tempi aumentare la remuneratività. Sono previsti anche investimenti in attrezzature volte a migliorare la logistica del trasporto dell’uva dal produttore alla trasformazione, con procedimenti innovativi per mantenere la qualità delle uve più integra possibile fino all’inizio della pigiatura, così da assicurare la produzione di vino con sempre maggiori standard qualitativi. Per le imprese di trasformazione sono previsti investimenti in macchine e impianti di ultima generazione finalizzati a migliorare l’organizzazione, ridurre i costi delle singole gestioni, diversificare le produzioni e le relative confezioni per meglio rispondere alle richieste del mercato ed in particolare della grande distribuzione Pistoia: gli stlisti del vivaismo… si mettono in vetrina. Capofila Azienda Agricola Vannucci Piante di Vannucci Vannino. Investimenti totali € 4.462.925,00 – Contributo € 1.999.870. Titolo progetto: “Pistoia: gli stilisti del vivaismo”. Fra gli obiettivi la creazione di una “rete” fra più aziende, ognuna specializzata in un fase o in un prodotto e tutte insieme tese ad offrire sul mercato una gamma merceologica completa e di alta qualità, la riduzione in maniera sostanziale dei consumi idrici e soprattutto il miglioramento delle condizioni di commercializzazione grazie alla programmazione della produzione e alla creazione di una vetrina dedicata all’esposizione e commercializzazione. Investimenti aziendali con creazione o ristrutturazione di impianti di vasetteria, l’installazione di serre ed ombrari, linee automatizzate per la movimentazione dei carichi e l’acquisto attrezzature finalizzate all’ottimizzazione delle operazioni colturali, nonché la realizzazione di un polo espositivo in zona di elevata visibilità e facile accessibilità dove verranno collezionate, anche a titolo promozionale di tutto il settore, piante provenienti dalle aziende partecipanti dirette ed indirette. Proposto anche il progetto “Irrigo” per il risparmio idrico, una rete di informazioni sui consumi idrici delle colture e la sperimentazione di innovazioni sulla coltivazione.  
   
 

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