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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Settembre 2011
 
   
  STUDENTI, ALUNNI, TIROCINANTI E VOLONTARI DI PAESI TERZI NON POSSONO AVVALERSI PIENAMENTE DEL VANTAGGIO DI MUOVERSI E SOGGIORNARE NELL’UE

 
   
   Bruxelles, 29 settembre 2011 – Secondo una relazione pubblicata ieri dalla Commissione, gli studenti stranieri che vengono nell’Ue per motivi di studio incontrano ancora difficoltà a causa di un’attuazione non uniforme della normativa Ue pertinente. La prima relazione riguardante l´attuazione, da parte degli Stati membri, delle norme Ue sull´ingresso e il soggiorno di studenti, alunni, tirocinanti non retribuiti e volontari di paesi terzi indica che il ricorso a queste forme di immigrazione temporanea potrebbe essere ulteriormente migliorato: potrebbero essere aumentati e rafforzati, in particolare, il livello di armonizzazione della direttiva e i diritti che ne conseguono. "La mobilità degli studenti va a vantaggio dello sviluppo economico globale poiché promuove la circolazione di conoscenze e di idee. La Commissione continuerà a impegnarsi per creare un quadro legislativo efficace che permetta ai cittadini dei paesi terzi di acquisire competenze e conoscenze attraverso un periodo di formazione in Europa", ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissario per gli Affari interni. Nel 2009, più di 200 000 cittadini di paesi terzi sono entrati nell´Unione europea per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato1. La maggior parte dei cittadini di paesi terzi arriva nell’Ue ai fini di istruzione e di studio. Nel 2009 gli Stati membri che hanno accolto più studenti sono: Francia (53 563), Italia (32 634), Germania (31 345), Spagna (22 068) e Svezia (13 968). La relazione odierna valuta lo stato del recepimento della direttiva e individua i punti problematici che ostacolano l´esercizio del pieno potenziale di questo strumento dell´Ue. Dalla relazione emerge una forte esigenza di modificare la direttiva, specialmente per quanto riguarda i seguenti aspetti: rafforzamento delle garanzie procedurali (fissazione di termini specifici per il trattamento delle domande; obbligo, per gli Stati membri, di motivare il rifiuto); rafforzamento delle clausole di mobilità (che riguardano gli studenti ammessi in un primo Stato membro e che presentano domanda per continuare gli studi in un secondo Stato membro); promozione di sinergie con i programmi Ue che facilitano la mobilità dei cittadini dei paesi terzi nell´Unione europea; miglioramento del livello di armonizzazione per quanto riguarda i volontari, i tirocinanti non retribuiti e gli alunni (cosa che potrebbe contribuire all´elaborazione di un quadro giuridico europeo globale nel settore dell´istruzione, della formazione e degli scambi culturali con i paesi terzi). La Commissione intende pertanto proporre modifiche alla direttiva nel 2012. La Commissione continuerà a garantire che la direttiva venga correttamente recepita e attuata in tutta l´Unione europea, anche avviando, se necessario, procedure d´infrazione. Continuerà inoltre a lavorare con gli Stati membri a livello tecnico e intende informare e assistere meglio sia gli Stati membri che i cittadini dei paesi terzi, utilizzando al meglio Internet, principalmente attraverso il futuro portale per l´immigrazione. Inoltre, senza interferire con la competenza degli Stati membri a determinare il volume dei migranti, potrebbe essere specificamente affrontata in futuro la questione dell´accesso all´occupazione, alla fine degli studi, per gli studenti provenienti dai paesi terzi. Contesto La direttiva 2201/114/Ce2 introduce norme comuni per l´ammissione di cittadini di paesi terzi in uno Stato membro dell´Ue per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato. L´obiettivo generale della direttiva è promuovere l´immagine dell´Europa in quanto centro mondiale d´eccellenza per gli studi. In questo contesto, la direttiva mira a istituire un quadro giuridico comune che faciliti ai cittadini di paesi terzi l´ingresso e il soggiorno nell´Ue a fini di studio. L´esistenza di un quadro legislativo coordinato e trasparente rende l´Ue più visibile, accessibile e interessante per gli studenti di paesi terzi come luogo di istruzione superiore. La direttiva stabilisce inoltre una serie di norme di base relative alle condizioni per l’ingresso e il soggiorno di alunni, tirocinanti non retribuiti e volontari nell´Ue. Diversamente da quanto accade per le norme relative agli studenti, gli Stati membri possono decidere se applicare o meno la direttiva a questi tre gruppi di migranti. Promuovendo queste forme di immigrazione, la direttiva intende incoraggiare l´"arricchimento reciproco" fra vari soggetti e una "maggiore comprensione fra culture". I primi anni di istruzione hanno un´influenza fondamentale sui valori, gli atteggiamenti, le aspirazioni e le conoscenze dei giovani. Le attività di tirocinio e la formazione professionale consentono loro di acquisire importanti competenze che possono giovare sia a loro che ai loro datori di lavoro in future situazioni lavorative. Le attività di volontariato possono essere fonte preziosa di scambi culturali per i volontari desiderosi di acquisire nuove competenze ed esperienze. La relazione risponde all´obbligo incombente alla Commissione ai sensi dell´articolo 21 della direttiva. È basata su uno studio svolto per la Commissione e su altre fonti, fra cui richieste specifiche fatte attraverso la Rete europea sulle migrazioni, denunce, domande e petizioni inviate da privati e discussioni con gli Stati membri su questioni pratiche derivanti dall´applicazione della direttiva.  
   
 

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