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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Settembre 2011
 
   
  SANITAŽ IN SICILIA: PUNTI NASCITA, VARATA LA RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE

 
   
  Palermo, 29 settembre 2011 - I punti nascita in Sicilia passeranno dai 70 del 2009 a 47, con una riduzione di 23 unitaŽ. Saranno rifunzionalizzati i reparti di ostetricia e ginecologia con meno di 500 parti allŽanno, con cinque deroghe in ragione di particolari posizioni geografiche o di difficili collegamenti stradali. Sono questi i punti salienti del decreto sul riordino e la razionalizzazione della rete dei punti nascita in Sicilia che lŽassessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha presentato oggi a Palermo al congresso della SocietaŽ italiana di ostetricia e ginecologia (Sigo). Nel decreto cŽeŽ anche un forte richiamo alle strutture private convenzionate, chiamate ad arginare lŽenorme numero di parti cesarei che eŽ stato registrato negli ultimi anni. "La Sicilia - ha detto lŽassessore Russo - adempie puntualmente a quanto previsto a livello nazionale dalla Conferenza Stato Regioni. Abbiamo disegnato la nuova rete dei punti nascita dopo un eccellente lavoro svolto dai tavoli tecnici cui hanno partecipato i migliori professionisti del settore, seguendo dunque il metodo della condivisione. Si va in modo chiaro nella direzione della qualitaŽ e della sicurezza delle mamme e dei loro bambini". LŽassessore ha sottolineato che le statistiche confermano la maggiore pericolositaŽ delle strutture con basso volume di operativitaŽ e ha anche ricordato come una legge dello Stato consenta alle famiglie di poter iscrivere anagraficamente il proprio figlio in un luogo diverso da quello in cui la mamma ha partorito. Il provvedimento eŽ stato condiviso con lŽassociazione dei comuni(Anci). Il decreto sulla rete dei punti nascita, come previsto nellŽaccordo raggiunto lo scorso anno in Conferenza Stato - Regioni, prevede la rifunzionalizzazione dei punti nascita con meno di 500 parti allŽanno, fissando a mille parti lo standard verso cui si dovraŽ tendere nel giro di un triennio. I cinque punti nascita che resteranno attivi nonostante un numero di parti inferiore sono Corleone (Palermo), Nicosia (Enna), Bronte (Catania), Mussomeli (Caltanissetta) e Santo Stefano di Quisquina (Agrigento). Il loro mantenimento eŽ giustificato dalla oggettiva difficoltaŽ o impossibilitaŽ di garantire, entro tempi congrui, il trasferimento delle pazienti verso strutture di secondo livello, dallŽampiezza dellŽarea territoriale di riferimento e dalla media del numero di parti giaŽ effettuati nel quinquennio, superiore a 150 parti allŽanno. EŽ previsto lŽaccorpamento dei punti nascita, anche con numero di parti superiore a 500, nei casi in cui la distanza fra loro eŽ estremamente ridotta. La nuova organizzazione dovraŽ essere completata entro il 30 giugno 2012, secondo i piani attuativi che dovranno essere predisposti dai direttori generali delle aziende entro il mese di marzo. La rifunzionalizzazione della rete prevede strutture di primo e secondo livello, secondo il modello "hub e spoke" previsto dal Piano sanitario regionale: le strutture di secondo livello, cioeŽ quelle che tratteranno i casi piuŽ complessi, dovranno garantire anche le funzioni assistenziali di terapia intensiva come le Utin (unitaŽ terapia intensiva neonatale) e le rianimazioni. Il decreto dedica particolare attenzione al problema dei parti cesarei che nel 2009 ponevano la Sicilia al secondo posto in Italia dietro alla Campania. GiaŽ lo scorso anno lŽassessorato, attraverso lŽequiparazione delle tariffe tra parto naturale e parto cesareo, eŽ riuscita a invertire il trend (anche i dati del primo semestre 2011 confermano il miglioramento). Adesso lŽobiettivo eŽ quello di raggiungere in breve tempo la soglia del 20% dei parti cesarei primari (attualmente al 37%) ed eŽ giaŽ previsto che saranno introdotte sanzioni economiche a partire dal 2012 per le strutture che supereranno questo limite. EŽ prevista anche la valutazione delle performances dei singoli punti nascita, sia nel pubblico che nel privato, per valutare lŽappropriatezza delle prestazioni.  
   
 

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