Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Gennaio 2007
 
   
  STRASBURGO CONTRO IL MONOPOLIO DEI MEDIA, PLURALISMO DEI MEDIA: UN PROGRAMMA IN TRE TAPPE LA RISPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALLE PREOCCUPAZIONI DEL PARLAMENTO E DELLE ONG

 
   
   Bruxelles, 17 gennaio 2007 - Per la vicepresidente Wallström, “La comunicazione è la linfa vitale della democrazia che i media fanno circolare. Per questo le informazioni che veicolano devono essere complete, varie, critiche, attendibili, eque e degne di fiducia” In risposta alle reiterate preoccupazioni espresse dal Parlamento europeo e dalle organizzazioni non governative per la concentrazione dei media e le sue ripercussioni sul pluralismo e sulla libertà di espressione, la commissaria Viviane Reding e la vicepresidente Margot Wallström hanno presentato ieri al Collegio dei commissari un approccio in tre tappe in tema di pluralismo dei media nell´Unione europea. “Per il processo democratico negli Stati membri e nell´intera Unione europea è fondamentale mantenere il pluralismo dei mezzi di comunicazione di massa, che affrontano oggi profondi cambiamenti e riforme dettati dalle nuove tecnologie e dalla concorrenza globale” ha affermato Viviane Reding, commissaria responsabile per la società dell´informazione e i media. “Ciò presuppone una chiara comprensione della realtà giuridica ed economica in cui si muovono oggi i media europei, come intende fare il nostro piano in tre tappe”. La vicepresidente Wallström, responsabile per le relazioni istituzionali e la strategia della comunicazione, ha aggiunto: “La comunicazione, intesa come dibattito vivace e civile tra i cittadini, è la linfa vitale della democrazia che i media fanno circolare. Per questo le informazioni che veicolano devono essere complete, varie, critiche, attendibili, eque e degne di fiducia”. Le tre tappe illustrate dalla commissaria Reding e dalla vicepresidente Wallström fanno seguito alle proposte scaturite dalla Conferenza di Liverpool sull´audiovisivo del 2005 ed indicano in che modo sia opportuno affrontare questo tema politicamente sensibile. Nell´approccio “Reding-wallström” il pluralismo dei media è un concetto molto più ampio di quello di proprietà dei media e si riferisce all´accesso ad informazioni di diverse origini, in modo che i cittadini possano farsi un´opinione senza essere influenzati da una sola fonte dominante. I cittadini hanno bisogno anche di meccanismi trasparenti che garantiscano che i media siano considerati davvero indipendenti. La nuova direttiva sui servizi audiovisivi senza frontiere, proposta dalla Commissione nel dicembre 2005, già contribuisce a rafforzare il pluralismo dei media in quanto obbligherà gli Stati membri a garantire l´indipendenza delle autorità nazionali di regolamentazione dai governi nazionali e dai fornitori di servizi di media audiovisivi. La proposta della Commissione sarà discussa nuovamente nel corso del primo semestre del 2007 in occasione della seconda lettura della direttiva. L´approccio “Reding-wallström” presentato ieri dalla Commissione si articola in tre tappe: 1) un documento di lavoro dei servizi della Commissione sul pluralismo dei media (presentato ieri), che descrive le azioni per promuovere il pluralismo avviate da terze parti e organizzazioni, in particolare l´importante lavoro del Consiglio d´Europa, ed illustra una prima indagine sintetica sui mercati dell´audiovisivo e della stampa scritta negli Stati membri. Si tratta di un´analisi di partenza che comprende informazioni sulle normative nazionali in merito alla proprietà dei media e agli svariati modelli normativi dei 27 Stati membri; 2) uno studio indipendente sul pluralismo dei media negli Stati membri dell´Ue che definisce e sperimenta alcuni indici concreti e obiettivi di valutazione del pluralismo dei media negli Stati membri dell´Unione europea (nel 2007); 3) una comunicazione della Commissione sugli indici di pluralismo dei media negli Stati membri dell´Ue (nel 2008), sulla quale sarà avviata un´ampia consultazione pubblica, per esaminare se sia opportuno applicare gli indici del pluralismo dei media, ad esempio nell´ambito di uno studio ulteriore. Nell´arco dell´intero processo saranno tenuti informati dei progressi compiuti il gruppo dei commissari sui diritti fondamentali insieme al Parlamento europeo e al Consiglio. Http://ec. Europa. Eu/italia/news/192806. Html . . .  
   
 

<<BACK