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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Ottobre 2011
 
   
  LOMBARDIA. WELFARE: MINDISPENSABILE RIFORMA SISTEMA UNENDO GLI SFORZI SI MIGLIORA QUALITÀ ASSISTENZA

 
   
  Civate/Lc, 3 ottobre 2011 - Riforma del welfare, introduzione del ´Fattore Famiglia´ e potenziamento dell´assistenza domiciliare. Sono solo alcuni dei temi trattati dall´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, nel suo saluto in apertura del convegno ´Nuovi modelli di cura´ organizzato dall´Asl e dalla Provincia di Lecco. Sono intervenuti anche, tra gli altri, Marco Luigi Votta e Massimo Giupponi, rispettivamente direttore generale e direttore sociale dell´Asl. ´Il tema delle cura - ha affermato Boscagli - fa parte di quella grande ´questione welfare´, che occorre affrontare con spirito di trasparenza e con il coraggio di cambiare. In questi anni l´impegno di Regione Lombardia in favore delle persone non autosufficienti è sotto gli occhi di tutti: circa 650 strutture specializzate, per un totale di 57.500 posti letto, pari alla metà di tutta la dotazione nazionale´. ´In questa congiuntura - ha spiegato l´assessore - si è resa però indispensabile una riforma del nostro sistema di welfare: lasciare infatti tutto invariato significa compromettere il futuro del nostro sistema sociale. E´ necessario costruire un sistema sostenibile nel tempo e assicurare la libertà di scelta dei singoli e delle famiglie, attraverso una diversificazione dell´offerta´. ´Il primo tema da affrontare - ha detto ancora Boscagli - è il recupero di ulteriori risorse per l´assistenza. La nostra spesa pubblica è infatti troppo incentrata sulla previdenza ma lo Stato da solo non può farcela. Serve quindi una nuova corresponsabilità al pagamento da parte delle famiglie, in misura però proporzionale alla composizione del nucleo (come prevede il ´Fattore Famiglia´), e l´apertura a forme innovative di coinvolgimento del mondo assicurativo e mutualistico´. ´Insieme - ha concluso Boscagli - possiamo porre le basi per raggiungere un sistema plurale, partecipato, comunitario, che superi l´assistenzialismo e lo statalismo, incrementando la qualità pur in un momento di contrazione della spesa pubblica´.  
   
 

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