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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Ottobre 2011
 
   
  MARCHIATURA O MICROCHIP? CHIEDIAMO AI PULEDRI!

 
   
  Come molti altri tipi di bestiame, i puledri vengono da lungo tempo identificati tramite la marchiatura. Oggi però si mette in discussione questa pratica per ragioni riguardanti il benessere degli animali, alcuni infatti suggeriscono che impiantare microchip è più umano mentre altri difendono questa antica pratica. Ma cosa ne pensano i puledri? È questo che si sono chiesti gli scienziati austriaci e tedeschi che si sono proposti di studiare gli effetti di questi due metodi sui puledri. Il lavoro è stato condotto presso l´Istituto Graf Lehndorff di scienze equine, un´unità di ricerca congiunta dell´Università di medicina veterinaria di Vienna, in Austria, e del Brandenburg State Stud di Neustadt in Germania. Le loro scoperte, presentate su The Veterinary Journal, mostrano che anche se le differenze a breve termine sono molto meno drammatiche di quanto sostengono gli attivisti dei diritti degli animali, la marchiatura con ferro caldo ha effetti prolungati che potrebbero compromettere il benessere dei puledri. Il team non voleva concentrarsi solamente sulle acute risposte allo stress e ha esaminato anche gli effetti della marchiatura sul benessere degli animali a lungo termine. È importante per gli allevatori poter identificare i propri animali e la pratica di usare ferri roventi per marchiarli si può fare risalire agli antichi egizi. Oggi cani e gatti vengono identificati impiantando un microchip trasponder e anche se i cavalli tradizionalmente si marchiano alla vecchia maniera, in molti paesi si sta passando all´uso di microchip anche per questi animali. La Danimarca ha abolito la marchiatura nel 2009 e la Germania potrebbe seguire molto presto il suo esempio, si sta infatti discutendo l´argomento nel parlamento tedesco. Simili dibattiti sono in corso anche in Australia e negli Stati Uniti. Questo studio rappresenta la prima volta che gli effetti della marchiatura vengono studiati nei puledri; studi precedenti si sono occupati solo dei cavalli adulti anche se la marchiatura viene eseguita quasi sempre quando il cavallo è ancora un puledro. L´insieme degli studi precedenti suggeriva che la marchiatura era notevolmente più stressante rispetto all´impianto di un microchip, ma il team austro-tedesco voleva testare questa ipotesi anche sui puledri. Il team ha esaminato i livelli degli ormoni dello stress nella saliva dei puledri quando venivano marchiati e quando si impiantava loro un microchip nel collo. Hanno anche osservato il comportamento, la temperatura corporea e il battito cardiaco durante e dopo queste procedure. I risultati mostrano che entrambi i metodi sono associati a livelli di stress similmente acuti per gli animali visto che per entrambe le pratiche le concentrazioni di cortisol nella saliva aumentavano e c´era un simile aumento transitorio del battito cardiaco e del comportamento avversivo. È interessante però che a quanto sembra lo stress provato era in parte dovuto all´immobilizzazione dei puledri e non alle procedure di marcatura in sé. Mentre però entrambe le pratiche possono essere ugualmente stressanti all´inizio, la bruciatura della pelle causata dalla marchiatura a fuoco durava una settimana e questo era associato a un aumento generale della temperatura della pelle che durava per diversi giorni. Questi risultati mostrano che il danno causato dalla bruciatura ai tessuti è più pronunciato di quanto gli scienziati si aspettassero. Quindi la conclusione più importante dello studio è che la marchiatura induce alterazioni più prolungate nei puledri rispetto all´impianto di microchip, come spiega il ricercatore principale dello studio, Christine Aurich dell´Università di medicina veterinaria di Vienna. "La marchiatura, ma non l´impianto di microchip, causa una ferita da bruciatura necrotizzante e un generale aumento della temperatura corporea superficiale, e insieme questi due fattori identificano un danno dei tessuti." Per maggiori informazioni, visitare: Università di medicina veterinaria di Vienna: http://www.Vetmeduni.ac.at/    
   
 

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