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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Ottobre 2011
 
   
  GIOVANNI BATTISTA GUADAGNINI 1711 - 1786 UN LIUTAIO ALLA CORTE DI DON FILIPPO DI BORBONE TEATRO FARNESE DI PARMA, 4 – 16 OTTOBRE 2011

 
   
   Parm,a 5 ottobre 2011 - Da sempre i violini, le viole e i violoncelli costruiti da Giovanni Battista Guadagnini (1711-1786), il più grande liutaio italiano della seconda metà del Settecento, insieme ad Antonio Stradivari e Giuseppe Guarneri del Gesù, sono apprezzati per le loro caratteristiche formali e soprattutto per le loro eccezionali qualità sonore. Fino a pochi anni fa, però, la vita e la carriera di Guadagnini, erano avvolte da un alone di mistero, anche a causa dello stesso liutaio che in vecchiaia, evidentemente per ragioni commerciali, aveva accreditato una sua origine cremonese e un discepolato, per altro impossibile, presso il grande Stradivari. Grazie a recenti ricerche storiche e documentarie oggi sappiamo che Guadagnini nacque a Bilegno, un piccolo borgo del piacentino, e fu poi attivo a Parma dal 1758 alla corte dell’infante don Filippo di Borbone godendo della protezione del colto e influente primo ministro Du Tillot. Parma in quegli anni si avviava a diventare l’ “Atene d’Italia”, uno dei più fervidi centri d’arte e di cultura dell’intera penisola dove musica e teatro giocavano un ruolo di primo piano. Il Festival Verdi 2011 è lieto di prendere parte all’articolato omaggio a Guadagnini approntato per celebrare i trecento anni dalla nascita del grande liutaio dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza in collaborazione con lo Studio di Liuteria e Restauro Scrollavezza & Zanrè, con l’attiva collaborazione delle più prestigiose istituzioni culturali e musicali nazionali ed internazionali e grazie al sostegno di Fondazione Cariparma e Aso O. Tavitian, in qualità di main sponsors dell’iniziativa e con il contributo di Rotary Club Parma Est, Innerwheel Parma Est, Reale Mutua Assicurazioni e Cariparma Credit Agricole – oltre a riportare a Parma una serie di preziosissimi strumenti provenienti da collezioni di tutto il mondo – diviene anche l’occasione per rileggere, da una prospettiva del tutto originale, una delle stagioni più alte e felici della cultura cittadina, caratterizzata da un grandissimo fermento nel campo della arti figurative e decorative, in cui la musica occupava un posto particolarmente importante a corte, anche perché lo stesso duca era un violoncellista dilettante. L’esposizione “Giovanni Battista Guadagnini 1711-1786. Un liutaio alla Corte di Don Filippo di Borbone”, ospitata entro la suggestiva cornice dei saloni ottocenteschi della Galleria Nazionale di Parma dall’8 al 16 ottobre prossimi, accanto ai ritratti dei principali membri della corte borbonica, celebra i trecento anni dalla nascita del grande liutaio, ripercorrendo attraverso preziosi esemplari di strumenti ad arco provenienti da collezioni private di tutto il mondo, tutte le fasi più rappresentative della sua movimentata ed originale carriera, dai primordi a Piacenza, al soggiorno a Milano, all’importante periodo vissuto a Parma fino ai tardi anni a Torino. Una retrospettiva, quella sull’opera di Guadagnini, che diviene anche un’occasione per approfondire gli aspetti connessi alla realizzazione di questi strumenti ad arco oggi così ricercati, dei precursori e dei continuatori della sua liuteria nei territori di Parma e Piacenza. E’ per questo che all’esposizione degli strumenti antichi originali si accompagnerà negli ambienti più raccolti della Sale della Rocchetta, insieme ai celebri capolavori di Correggio e Parmigiano, una rassegna di liutai contemporanei, fra i più importanti e noti a livello internazionale, che con i loro strumenti interpretano l’eredità del grande liutaio di origini piacentine, tramite la realizzazione di copie fedeli o come libera interpretazione ed adattamento dei modelli del passato. Un’ultima sezione della mostra, non meno significativa per importanza, è dedicata, ai maestri della Scuola Parmense Contemporanea. Parma è, infatti, uno dei centri italiani dove al liuteria si è sviluppata con più fermento nel corso del secolo appena passato; risale, infatti, al 1928 la fondazione della prima scuola pubblica di Liuteria in Italia. L’iniziativa, inserita anche come evento collaterale del Festival Verdi 2011, vede la più ampia partecipazione da parte dei più importanti soggetti culturali e delle istituzioni musicali non solo della città, fra le quali Teatro Regio di Parma, Istituzione Casa della Musica, Fondazione Arturo Toscanini – Orchestra Regionale dell’Emilia-romagna, Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, Conservatorio di Musica “Giuseppe Nicolini” di Piacenza, Fondazione Antonio Stradivari (Cremona), la cui collaborazione consentirà di affiancare alla mostra un ricco cartellone di manifestazioni collaterali, in particolare di concerti che si terranno nello spettacolare Teatro Farnese e nei suggestivi ambienti della Galleria Nazionale e di una giornata di studi organizzata presso la Casa della Musica di Parma che vedrà la partecipazione dei maggiori specialisti nazionali ed internazionali, conferenze e visite guidate con laboratori per i ragazzi e le famiglie e uno spettacolo di burattini, appositamente realizzato per l’evento. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Stradivari di Cremona, all’interno della prestigiosa rassegna di Mondo Musica, il Salone Internazionale di strumenti musicali che si terrà a Cremona dal 30 settembre al 2 ottobre prossimi, verrà inoltre realizzato uno stand appositamente dedicato alla mostra Guadagnini, in cui saranno esposti anche alcuni strumenti originali, fatto che costituirà un’importante anteprima dell’esposizione presso il pubblico degli appassionati e degli addetti ai lavori.  
   
 

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