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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Ottobre 2011
 
   
  UMBRIA, GIORNATA MONDIALE DEGLI INSEGNANTI: MAESTRI DI SCUOLA E DI VITA PER I NOSTRI GIOVANI

 
   
  Perugia, 6 ottobre 2011 - “I “maestri” di “scuola e di vita” rappresentano per i nostri ragazzi un punto di riferimento imprescindibile per la crescita individuale e per la formazione”. Lo ha dichiarato la vicepresidente della giunta regionale ed assessore all’istruzione ed al diritto allo studio, Carla Casciari intervenendo, mercoledì 5 ottobre, a Terni ad un’iniziativa organizzata dall’Aimc (Associazione Italiana Maestri Cattolici), nella sala conferenze del Museo Diocesano, in occasione della “Giornata Mondiale degli Insegnanti”, voluta da Unesco e Ilo (International Labour Organization) per celebrare il ruolo fondamentale che gli insegnanti svolgono nella società. “Nella maggior parte dei Paesi sviluppati, ha affermato la vicepresidente Casciari, è in corso un acceso dibattito sulle risposte da dare alle tante sfide lanciate alla scuola, che spaziano dal problematico rapporto tra le nuove tecnologie e la didattica, alle incertezze sui modelli lavorativi di riferimento per la costruzione di profili professionali il più possibile adeguati e duraturi, alle pratiche di esperienze di alternanza scuola-lavoro. Il percorso da compiere è irto di difficoltà. Alcune sono riconducibili al ruolo ancora da definire che le Regioni potranno svolgere nella complessa partita del decentramento, così come devono ancora essere individuati i “livelli essenziali delle prestazioni” in materia scolastica, a partire dai quali si svilupperà l’impianto del federalismo fiscale previsto dalla legge. Contemporaneamente però, ed in contro tendenza con tali obiettivi, si è avviata la stagione dei tagli della riforma Gelmini, che si è abbattuta sulla scuola ed ha comportato un impoverimento qualitativo e quantitativo della scuola pubblica”. “La scuola italiana, ha detto Casciari, ha bisogno di risorse e di certezze e non di annunci e dunque la qualità della scuola pubblica rimane per il governo regionale dell’Umbria una questione centrale. A dimostrazione della validità dei percorsi di istruzione e delle capacità di insegnamento dei nostri docenti, i risultati degli ultimi test Invalsi (pubblicati nel mese di agosto) ci restituiscono un panorama della scuola umbra soddisfacente, ponendo gli studenti umbri della scuola primaria e secondaria di primo grado al di sopra della media nazionale per le competenze in italiano e in matematica. Il merito di certi risultati va quindi certamente iscritto ai docenti umbri che sono ancora capaci di offrire una preparazione efficace e adeguata ai fabbisogni degli studenti”. “La scuola italiana, ha detto Casciari, ha bisogno di risorse e di certezze e non di annunci e dunque la qualità della scuola pubblica rimane per il governo regionale dell’Umbria una questione centrale. A dimostrazione della validità dei percorsi di istruzione e delle capacità di insegnamento dei nostri docenti, i risultati degli ultimi test Invalsi (pubblicati nel mese di agosto) ci restituiscono un panorama della scuola umbra soddisfacente, ponendo gli studenti umbri della scuola primaria e secondaria di primo grado al di sopra della media nazionale per le competenze in italiano e in matematica. Il merito di certi risultati va quindi certamente iscritto ai docenti umbri che sono ancora capaci di offrire una preparazione efficace e adeguata ai fabbisogni degli studenti”. “Negli ultimi anni, ha ricordato Casciari, la scuola è stata bersaglio di numerosi tagli a livello nazionale, che hanno fatto sentire la loro pressione anche a livello locale, e la Regione Umbria, non volendo e non potendo sostituirsi ai compiti del Ministero dell’Istruzione, ha cercato di compensare con proprie risorse i tagli subiti. Nel Programma annuale per il diritto allo studio anno 2011 la Regione ha mantenuto tutti gli impegni assunti anche negli anni passati, confermando le risorse stanziate per il 2010, con l’obiettivo di sostenere e qualificare l´offerta d´istruzione e formazione, rafforzando la collaborazione tra scuola e enti locali anche attraverso una migliore organizzazione dei servizi ed un più incisivo coordinamento di programmi e progetti”. “Quest’anno la Regione Umbria, ha confermato la vicepresidente, oltre al riparto che annualmente viene trasferito ai Comuni per il sostegno ai servizi di supporto all’attuazione del diritto allo studio, ha voluto fare uno sforzo straordinario prevedendo nel bilancio una voce specifica per i precari della scuola. In questo modo la Regione è intervenuta a sostegno dei tanti precari che non hanno trovato possibilità di occupazione rispetto alle nomine annuali effettuate dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria a causa dei tagli effettuati dal Ministero. Stiamo attivando anche un sostegno ai quarti anni dei corsi serali che, con i tagli di personale non verrebbero attivati lasciando così gli studenti-lavoratori, dopo aver frequentato tre anni di scuola, senza la possibilità di raggiungere il diploma”. “Contro le ultime decisioni assunte dal Governo comunque, ha aggiunto la vicepresidente Casciari, la Regione Umbria ha anche promosso un ricorso alla Corte Costituzionale per la dichiarazione di illegittimità del provvedimento che detta regole nel campo del dimensionamento della rete scolastica di competenza esclusiva della Regioni. L’entrata in vigore del decreto legge comporterebbe accorpamenti delle istituzioni scolastiche dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado in istituti comprensivi, con un numero minimo di alunni pari a 1000, con deroga a 500 per gli istituti che si trovassero in zone disagiate, quindi anche montane. Inoltre si prevede l’impossibilità per gli istituti scolastici autonomi con un numero inferiore a 500 alunni (deroga a 300 per le zone disagiate) di avere dirigenti scolastici assegnati con incarichi a tempo pieno indeterminato. Ogni territorio ha bisogno di una sua scuola, di un suo corpo docente, di un numero speriamo sempre più nutrito di alunni, di una amministrazione scolastica che funzioni e funzioni bene, perché se è vero quello che diceva Victor Hugo che “Aprire una scuola, è chiudere una prigione”, non possiamo dimenticare la scuola della Costituzione. In questo, ha concluso Casciari, sta l’importanza del ruolo degli insegnanti che allo stesso tempo devono essere faro e riferimento valoriale per gli studenti e devono essere anche sentinelle del disagio strisciante che spesso si annida nell’animo dei ragazzi”.  
   
 

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