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Notiziario Marketpress di
Giovedì 06 Ottobre 2011 |
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LIGURIA: ARTIGIANATO E PICCOLA IMPRESA, CRESCITA DEL FATTURATO MA SENZA OCCUPAZIONE PRESENTATI I DATI DELL’OSSERVATORIO CONGIUNTURALE PRIMO SEMESTRE 2011
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Genova, 6 Ottobre 2011 - Crescita del fatturato, ma senza nuova occupazione per l’artigianato e la piccola impresa in Liguria. Il primo semestre del 2011 fa registrare una lieve ripresa delle transazioni oltre confine e del fatturato, ma questo sembra non aver influito sul miglioramento dell’occupazione che si assesta su livelli negativi, sia per il primo semestre (-0,2% congiunturale e -0,1% tendenziale) che su base annuale. L’analisi dell’Osservatorio Congiunturale sull’Artigianato e la Piccola Impresa in Liguria promosso da Unioncamere Liguria e Commissione regionale per l’Artigianato, realizzata da Confartigianato Liguria e Cna Liguria e curata dal Centro Studi Sintesi e presentata questa mattina in Regione alla presenza dell’assessore allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli, da Marco Merli, presidente regionale Cna, Nicola Caprioni, segretario regionale Cna e Luca Costi, segretario Confartigianato Liguria, coinvolge un campione di 1.500 piccole imprese liguri con meno di 20 addetti, con l’obiettivo di analizzare i risultati raggiunti, semestre dopo semestre, dall’artigianato e dalle piccole imprese liguri. Il comparto manifatturiero presenta progressi sia nella produzione che nel fatturato e negli ordini che raggiungono quasi i tre punti percentuali, ad eccezione dell’occupazione dove si registra un calo a livello congiunturale di -0,3%. Appaiono però positive le previsioni per il 2011 per la propensione ad investire da parte delle aziende liguri con investimenti in ripresa. Buone le performance nel settore dei servizi alle imprese con un +1,2% della domanda e un +0,9% del fatturato; mentre le aziende dei servizi alle persone non fanno registrare sviluppi particolarmente positivi con un calo del fatturato -0,1% anche se presentano un andamento positivo dell’occupazione rispetto a tutti gli altri comparti, con un +0,6%. Sono ancora in difficoltà le imprese di costruzioni che hanno evidenziato flessioni sia a livello congiunturale che tendenziale. A livello territoriale Genova sembra essere la provincia che può dare l’impulso a rilanciare l’economia della regione, si registra infatti una moderata crescita della produzione/domanda con un +0,5% e del livello del fatturato +1,3%. Continua la crescita degli ordini con un +3,8% a livello congiunturale e un +3,9% su base annua e anche l’export fa registrare una crescita di un +2,3% a livello congiunturale e un +3,1% a livello tendenziale. Nelle altre realtà territoriali si registrano dinamiche più stabili, tendenti alla diminuzione della produzione/domanda e del fatturato. La provincia della Spezia fa registrare un’emorragia occupazionale con flessioni a livello congiunturale al di sotto della media generale (-1,1%). In ripresa, rispetto all’anno scorso risultano invece le quote degli investitori con incidenze superiori al 7% per Imperia, al 6% per Savona e al 13% per La Spezia. Un miglioramento, soprattutto per gli ordinativi, si prevede nella provincia della Spezia e per i volumi di export a Savona e Imperia. Ancora una volta le imprese sottolineano che due tra i maggiori problemi con cui devono fare i conti sono la scarsità di liquidità determinata in larga parte dalla contrazione del credito da parte delle banche e dall’allungamento dei tempi di pagamento. Nel primo semestre 2011 il 32% delle aziende intervistate ha registrato maggiori difficoltà di accesso al credito a fronte di un piccolo numero di aziende (3,8%) che ha potuto beneficiare di una maggiore apertura da parte delle banche. Una rigidità che viene denunciata soprattutto dalle aziende edili e dei servizi alla persona anche se risulta un fenomeno generalizzato a tutti i settori. Per quanto riguarda i tempi di pagamento quasi il 36% delle imprese ne registra un ulteriore aumento rispetto alla fine del 2010. Secondo le imprese liguri ci vorranno almeno altri due anni per potersi lasciare alle spalle la crisi. Poco più del 13% delle imprese ritiene che entro fine anno si potrà aprire una nuova fase di crescita, circa il 17% prevede che sia il 2012 l’anno della ripresa. Però oltre il 37% delle imprese non riesce a fare delle previsioni e sembra essere rassegnata al fatto che tale situazione di incertezza rimarrà invariata ancora per un tempo indefinito. Più ottimiste le aziende manifatturiere e dei servizi. Tra i fattori indicati dalle imprese di maggiore ostacolo all’attività imprenditoriale risultano: l’elevata pressione fiscale (46,7%), la mancata ripresa della domanda (34,1%), la concorrenza sleale e l’eccessiva burocrazia per il 21% delle aziende, oltre alla scarsa liquidità che costituisce un elemento di disturbo per il 12,6% degli intervistati. Secondo il rapporto Sintesi nell’agenda degli interventi prioritari da adottare occupa il primo posto la necessità di favorire l’accesso al credito, a testimonianza di come la rigidità delle banche continui ad essere un fattore di ostacolo allo sviluppo e alla crescita, di intervenire a sostegno del reddito delle famiglie e dell’occupazione, e a favore di infrastrutture viarie, logistiche e tecnologiche. |
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