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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Gennaio 2007
 
   
  INAUGURATA A TIONE L’ASSISTENZA DOMICILIARE PER I MALATI TERMINALI: ENTRO IL 2007 SARÀ ESTESA A TUTTO IL TRENTINO

 
   
  Trento, 18 gennaio 2007 – L’assessore provinciale alle politiche per la salute Remo Andreolli, che per l’occasione era accompagnato da Carlo Favaretti, direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, ha stamani inaugurato, presso l’ospedale di Tione, il servizio di Assistenza domiciliare integrata “Cure palliative”, che opera a livello sperimentale già da un anno, ma che ora si consolida e viene ufficializzato. “Un servizio, questo – ha ricordato l’assessore nel suo indirizzo di saluto, – la cui attuazione rientra tra gli obiettivi che la giunta provinciale ha affidato all’Azienda sanitaria nel 2005 e che, dopo un periodo di sperimentazione, oggi finalmente diventa operativo e definitivo. Dopo le esperienze vissute positivamente a Trento e a Rovereto, con il distretto delle Giudicarie e della Rendena entriamo nella fase di estensione del servizio di cure ai malati terminali, che entro la fine del 2007 dovrà coprire l’intero territorio provinciale. Con questo noi vogliamo testimoniare concretamente che, per quel che riguarda i servizi prestati ai pazienti, non esistono differenze in termini di qualità, di efficacia e di efficienza, fra il cosiddetto centro e la cosiddetta periferia. Vogliamo invece dimostrare, e per questo ringrazio tutti coloro che a diverso titolo hanno lavorato e lavorano nell’assistenza domiciliare “cure palliative, che è possibile adattare e riformulare di volta in volta le esperienze fatte altrove alle esigenze specifiche e peculiari delle diverse aree geografiche del Trentino”. L’assistenza ai malati terminali, infatti, che pure non scomoda i grandi numeri (da fine 2005 a oggi, nel distretto delle Giudicarie e della Rendena, sono stati 44 i pazienti seguiti dall’unità territoriale composta da infermieri, medici generici e specialisti) e attualmente sono meno di dieci i malati terminali che vengono assistiti dall’equipe guidata dalla dottoressa Mariangela Togni), ha come obiettivo quello di lenire per quanto possibile i dolori fisici e i disagi psichici dei pazienti malati gravemente, ma anche supportare le famiglie nell’opera di assistenza domiciliare. “Oggi assistiamo a fenomeni sempre più evidenti di trasformazione sociale – ha detto ancora l’assessore Andreolli, – ed è nostro compito, nel campo sanitario, adattare costantemente i nostri servizi a questi mutamenti. L’aumento del numero di anziani e conseguentemente anche di coloro che, giunti al termine della loro vita, versano in condizioni ormai gravi irrecuperabili, con tutto il fardello di dolore che ciò comporta, deve stimolarci a individuare risposte nuove ai nuovi bisogni emergenti. L’assistenza domiciliare integrata ‘cure palliative è una di queste risposte, resa possibile grazie all’opera di stimolo e di indirizzo del governo provinciale e dell’assessorato alle politiche per la salute e all’azione di coordinamento dell’azienda sanitaria, ma soprattutto grazie all’impegno, alla dedizione e alla disponibilità di quanti intrecciano le rispettive competenze per fare assistenza laddove c’è necessità”. Nel corso della presentazione a Tione sono intervenuti il dottor Franco Fiorentini, direttore del distretto sanitario Giudicarie e Rendena, la dottoressa Mariangela Togni e Carlo Favaretti. Nel 2005 la giunta provinciale assegnava all’Azienda sanitaria l’obiettivo di estendere l’assistenza domiciliare integrata-cure palliative al distretto Giudicarie e Rendena, dopo la sperimentazione, con équipe dedicate, dell’attività di cure palliative nei distretti di Trento-valle dei Laghi e della Vallagarina. Nel distretto delle Giudicarie e Rendena, a causa delle caratteristiche specifiche date dal territorio, dall’orografia e dalla distribuzione della popolazione, non è stato possibile far tesoro della soluzione individuata per Trento e Rovereto dell’équipe dedicata e pertanto la funzione delle cure palliative è stata affidata al Servizio cure domiciliari (Assistenza domiciliare integrata) adeguatamente potenziato e con un forte investimento formativo sul ruolo del medico di medicina generale e dell’infermiere impegnato nell’assistenza domiciliare. L’assistenza, per tutto il 2006, è stata quindi garantita alle persone con neoplasie in fase avanzata oppure affette da patologie cronico degenerative che risiedevano nel distretto: ha previsto interventi domiciliari del medico di medicina generale, dell’infermiere territoriale, dei medici specialisti ospedalieri e dei medici specialisti del Servizio delle cure palliative della Vallagarina, dell’assistente sociale e domiciliare. Obiettivo dell’assistenza è stato il controllo del dolore e degli altri sintomi (ad esempio nausea, singhiozzo ecc. ), ma anche il sostegno alla famiglia e il mantenimento del paziente a domicilio fino al punto, se richiesto dalle famiglie, del decesso. Dei 44 pazienti assistiti fino a oggi, 36 sono deceduti e, di questi, trenta sono morti in casa. È prevista la reperibilità medica e infermieristica dalle 8 alle 20, sette giorni su sette. I medici della continuità assistenziale (guardia medica) coprono la fascia oraria che va dalle 20 alle 8 del mattino, dal lunedì al venerdì, il sabato, la domenica e i festivi. L’assistenza infermieristica viene garantita sempre dallo stesso operatore, eccetto che nei fine settimana o in caso di sostituzioni. L’unità valutativa multidisciplinare (Uvm), che era già operativa nel distretto, è stata individuata come strumento centrale per la gestione e il coordinamento dell’intero progetto assistenziale “cure palliative”. A tale unità, infatti, vanno indirizzate le segnalazioni di pazienti potenzialmente inseribili nell’assistenza: queste segnalazioni vengono fatte dal medico di medicina generale, dal medico ospedaliero, dal servizio sociale, dal medico del distretto, dal paziente stesso o dai suoi familiari. In ogni caso, il responsabile clinico dell’intero processo rimane sempre il medico curante. Alla segnalazione all’Uvm segue una verifica preliminare dei bisogni reali e dell’esistenza di una rete familiare che consenta il mantenimento del paziente a domicilio. Dopo di che il servizio viene immediatamente attivato, con una durata media di assistenza per paziente di circa sessanta giorni. La sperimentazione dell’assistenza domiciliare ai malati terminali nelle Giudicarie e in Val Rendena è stata supportata da una formazione specifica grazie alla collaborazione del Servizio cure palliative della Vallagarina, che ha coinvolto tutto il personale infermieristico del servizio territoriale. Sono stati inoltre affiancati anche i medici di medicina generale, con una adeguata formazione sulle cure palliative, assicurando al contempo la collaborazione dei medici palliativisti del distretto della Vallagarina. “Tutto ciò – ha concluso l’assessore Andreolli, – perché noi siamo sempre più convinti che al centro di tutta la nostra attenzione debba esserci l’uomo con i suoi bisogni. Ed è per rispondere a questi bisogni in modo tempestivo ed efficace, che gli sforzi di tutti vanno nella direzione della multidiscplinarietà, dell’integrazione fra i diversi soggetti che operano nell’ambito della sanità, ma soprattutto nel essere sufficientemente elastici e creativi per saper adattare i metodi alle singole situazioni. Non parliamo più, allora, di centro e di periferia, come se lontano da Trento i servizi debbano per forza di cose essere minori e più rarefatti. L’esperienza di Tione, ma anche quelle della Valsugana, del Primiero e di altre realtà geografiche del Trentino stanno a indicare che dappertutto è possibile mettersi al servizio di chi ne ha bisogno con intelligenza e con passione”. .  
   
 

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