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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Gennaio 2007
 
   
  ASSESSORE COPPOLA: GRAZIE AL GOVERNO PRODI IL VENETO PAGHERA’ 628 MILIONI DI EURO IN PIU’ E NE RICEVERA’ 346 IN MENO

 
   
  Venezia, 18 gennaio 2007 - “Le nuove misure fiscali messe in atto con la finanziaria dello Stato per il 2007 comporteranno un aggravio di 156 euro per ogni cittadino veneto. Questo è un dato certo e insindacabile e per questo dobbiamo ringraziare solo la Finanziaria di Prodi. Proprio per questo motivo, la Regione non ha voluto aumentare la propria tassazione”. Lo ha detto l’assessore al bilancio Isi Coppola intervenendo ieri in Consiglio Regionale nell’ambito della discussione generale della legge finanziaria e del bilancio di previsione per il 2007. L’assessore ha replicato agli interventi precedenti, soprattutto alle accuse di inattendibilità dei dati e delle cifre presentati, sollevati dall’opposizione. “Questo ci ha un po’ amareggiato – ha detto – ma i dati purtroppo sono quelli. La finanziaria 2007 dello Stato è stata, ed è per il nostro Paese, un’autentica stangata. Ed è stata la riprova palese di come questo governo di centrosinistra abbia di fatto invertito la marcia in quel processo di decentramento fiscale che bene o male era iniziato nel 2001. Se la devolution varata dal governo di centrodestra fosse ancora in vigore, pur con tutti correttivi necessari, difficilmente avremmo potuto assistere alla devastante invasività che il Governo attuale pone oggi, anche in quei ristretti campi di autonomia tributaria che le Regioni hanno a disposizione. E’ una realtà dolorosa e lo dicono tutte le Regioni, non solo noi”. “La finanziaria nazionale è stata valutata dal centrodestra, sin dall’inizio, assolutamente esagerata. Oggi, a finanziaria approvata, salta fuori la “grande sorpresa” che nel 2006 l’Italia starà dentro al 2,5% nel rapporto deficit-Pil – ha detto dice l’assessore. Alle Regioni si è fatto pagare un contributo eccessivo e spropositato. Basta considerare che con i tagli previsti dalla finanziaria le Regioni incidono sul totale della spesa pubblica italiana per il 19% e devono pagare per il 27%!. Una sproporzione che è stata sottolineata anche dalla Conferenza delle Regioni che ha come capofila l’Emilia Romagna. Un surplus che sarà suddiviso tra i vari ministeri, senza concertazione con le Regioni, portando avanti ingerenze anche pesanti su quelle che sono da tempo competenze regionali. Per la prima volta nel 2007 il Veneto, suo malgrado, ha visto interrompere il trend di crescita della spesa regionale che dal 2001 si era costantemente innalzato, specie nel settore degli investimenti, questo a caduta quindi sulla crescita del Pil. Qualcuno dovrà assumersene la responsabilità e di certo non è il Governo di questa regione!”. L’assessore ha poi spiegato come la manovra finanziaria dello Stato blocca il Veneto e le altre Regioni, elencando alcuni punti: la spesa sanitaria nazionale che rispetto ad un fabbisogno di 104 miliardi di euro per i livelli essenziali di assistenza, indicati a luglio nel Dpef di questo Governo, ne assegna effettivamente 97 alle Regioni (al Veneto verranno solo 400 milioni di euro in più, invece dei 630 milioni preventivati) e questo costringerà le Regioni a coprire un deficit sanitario divenuto cronico o con ulteriori tassazioni o con inevitabili tagli. “C’è poi la riduzione – ha sottolineato l’assessore – delle entrate a libera destinazione che, insieme all’indebitamento, costituiscono il vero bilancio della Regione per dare risposte al territorio e che sono diminuite di 13,3 milioni di euro. Infine, il patto di stabilità: prima interessava solo alcune aree del bilancio, con la finanziaria nazionale è stato esteso a tutte, con esclusione solo della sanità. Il tutto si è tradotto in un danno importante alla nostra capacità di spesa e quindi “freno a mano” allo sviluppo. Inoltre, i meccanismi fiscali messi in atto dallo Stato (Irpef, studi di settore, cuneo fiscale) finiranno per inasprire la tassazione già in atto e finiranno per gravare sul Veneto per 628 milioni di euro, pari a 156 euro per ciascun cittadino. Se avessimo potuto usare le stesse regole del Patto di stabilità del 2006 avremmo potuto spendere 103 milioni di euro in più. Con le nuove regole questo non è possibile. La Regione ha ridotto del 20% le spese correnti che erano comprimibili e ha fatto il massimo sforzo sia non tassando ulteriormente, sia aumentando la flessibilità del bilancio ricorrendo all’esternalizzazione delle risorse. La proposta di far ricorso alle risorse della Cassa Depositi e Prestiti è stata proprio un’idea del Veneto ed accolta nella finanziaria dello Stato. Consentirà di mettere a disposizione della nostra economia 230 milioni di euro, attraverso la Veneto Sviluppo. Pur con un bilancio in grande difficoltà, è stato fatto ogni sforzo possibile, soprattutto per mantenere il livello dei servizi e per non gravare sui cittadini veneto”. “La mia – ha concluso Isi Coppola - ha voluto essere una replica soprattutto dedicata ad una chiara informazione, fatta di dati certi, troppe illazioni e faziosità gratuite si sono volute dire in questi giorni. Questo bilancio ha bisogno di grande condivisione e comprensione e vorrei che, fuori da quest’aula, tutti - maggioranza e opposizione - potessero essere fino in fondo onesti e trasparenti con i propri elettori e ancor più con i cittadini veneti. Chi vuole ha la possibilità di farlo. ” . .  
   
 

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