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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Ottobre 2011
 
   
  POLITICA DI COESIONE: CRESCITA VS SOSTENIBILITÀ "UN EURO SPESO IN POLONIA PORTERÀ 40 CENTESIMI ALL´UNIONE EUROPEA DEI QUINDICI". SEMPRE PIÙ REGIONI FANNO APPELLO ALLE POLITICHE DI COESIONE E PASSERANNO PRESTO DA 84 A 68.

 
   
  Bruxelles, 12 ottobre 2011 - I fondi di coesione e sviluppo regionale permettono un´armonizzazione dei Paesi a livello sociale ed economico. I parlamentari nazionali e gli eurodeputati hanno discusso giovedì il pacchetto legislativo relativo a questi fondi dal 2013 in poi. La Commissione europea ha puntato sulla crescita richiedendo di poter interrompere l´erogazione dei fondi qualora le politiche nazionali non rispettino gli impegni presi. Un dettaglio che preoccupa i deputati. Nel 2010 la politica di coesione rappresentava il 45% del budget annuale dell´Unione europea. Gli obiettivi: il rafforzamento della concorrenza, dell´occupazione, della cooperazione territoriale europea e il sostegno delle regioni più povere. Il 70% dei nuovi fondi saranno assegnati a quei 120 milioni di cittadini che vivono in regioni il cui Pil è inferiore ai tre quarti della media europea. In questo modo i paesi ricchi pagheranno per quelli più poveri? No. A quanto dice il commissario per le Politiche regionali Johannes Hahn, i due terzi delle esportazioni effettuate da ogni singolo Stato membro resteranno all´interno del mercato unico: "Un euro speso in Polonia porterà 40 centesimi all´Unione europea dei Quindici". Pubblico e privato - Sempre più regioni fanno appello alle politiche di coesione e passeranno presto da 84 a 68, secondo il commissario Johannes Hahn. La crescita di richieste produce così un maggiore controllo sull´attribuzione dei fondi. Secondo la presidentessa della commissione per lo Sviluppo regionale Danuta Hübner, "sarà necessario investire in progetti che attirino denaro dal settore privato". La deputata polacca di centro-destra ha inoltre insistito sul fatto che "l´Europa deve difendere una crescita sostenibile e creare posti di lavoro che non andranno persi domani". Crescita vs sostenibilità - L´attribuzione dei nuovi fondi dipenderà da due fattori chiave. Da un lato la reale possibilità di produrre crescita e occupazione, dall´altro la Commissione sarà in grado di tagliare le sovvenzioni nel caso in cui non vengano rispettate politiche sostenibili e responsabili. Su quest´ultimo punto i deputati hanno manifestato qualche timore. La deputata francese di centro-destra Elisabeth Morin-chartier è preoccupata per il nuovo metodo di attribuzione dei fondi: "Non possiamo imporre una doppia penalità a quei paesi che già sono in difficoltà". Anche la parlamentare Danuta Hübner ha criticato questa "condizionalità" come "una punizione indiretta" per i paesi e le regioni in difficoltà. "Ci stiamo concentrando troppo sulla stabilità e non abbastanza sulla crescita". Al contrario, la rappresentante del Consiglio dell´Unione europea Elzbieta Bienkowska sostiene che "la condizionalità" non è una forma di punizione ma un incentivo ad una maggiore efficienza delle azioni nella politica di coesione". I fondi per la politica di coesione: Fondo per lo sviluppo regionale europeo: corregge gli squilibri tra le regioni attraverso gli aiuti alle imprese, investimenti infrastrutturali, sostiene lo sviluppo regionale e la cooperazione tra regioni. Fondo sociale europeo: incentiva l´occupazione e all´accesso al lavoro, all´educazione e alla reintegrazione delle fasce più svantaggiate. Fondo di coesione: finanzia le reti di trasporto transeuropee, le fonti di energia rinnovabile e i trasporti pubblici. Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale: migliora la competitività del settore agricolo e forestale; protegge l´ambiente e il paesaggio. Fondo europeo della pesca marittima: sostiene l´industria della pesca e le comunità costiere a diventare ecologicamente sostenibili.  
   
 

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