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Notiziario Marketpress di
Mercoledě 12 Ottobre 2011 |
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PIANI DI GESTIONE LOCALE ANCHE PER LE VONGOLE NELLE MARCHE.
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´L´incontro con i rappresentanti della consulta per l´economia ittica regionale e i presidenti dei consorzi di gestione dei molluschi bivalvi, ha visto la massima collaborazione per avviarci al superamento di un problema ventennale, ereditato dal Ministero. Durante l´incontro sono stati analizzati i primi risultati della ricerca che stiamo effettuando sulle vongole, ricerca che per essere esaustiva andra` avanti per tutto il 2012. Le procedure per la rideterminazione dei confini devono essere messe a punto e l´attuale regolamento di deroga sulla divisione rimarra` valido fino al 31 gennaio 2012. Per venire incontro alle esigenze del consorzio di Civitanova, che i dati mostrano penalizzato rispetto ad altre realta`, mi sono impegnata in prima persona per il reperimento di 200, forse incrementabili a 300 mila euro, per costituire un fondo di solidarieta` di rotazione. Uno strumento fruibile da tutti, se ce ne fosse la necessita`. Le posizioni sono molteplici e diverse, ma stiamo lavorando all´unisono a una proposta condivisa per superare definitivamente un capitolo e aprirne un altro sulla base di un nuovo regolamento di gestione delle vongole, la messa a regime del fondo di solidarieta`, il tutto all´interno di un piano di gestione con lo scopo di favorire una piu` rapida ripresa del settore, attraverso il miglioramento della sostenibilita`, tramite il controllo del tasso di sfruttamento della risorsa, e il miglioramento della competitivita` delle imprese che vi operano. Servira` ancora tempo per una posizione condivisa da parte di tutte le associazioni e i consorzi, ma sono fiduciosa che il senso di concretezza di ognuno portera` a una buona soluzione´. Sara Giannini, assessore alla Pesca, commenta cosi` il summit finito ieri in Regione in tarda serata. La pesca delle vongole e` nelle Marche molto rilevante: nella regione operano 220 unita` a fronte di 610 imbarcazioni operative su tutto il territorio nazionale. Un problema di sovraffollamento che affonda le radici verso la fine degli anni ´60, quando la continua evoluzione tecnologica e la forte espansione del mercato rendeva tale pesca tra le piu` produttive in Adriatico, inducendo il Ministero a rilasciare molte licenze. Se in un primo momento l´uso delle draghe idrauliche e` risultato particolarmente remunerativo, nei successivi anni si e` verificato un calo della risorsa che ha portato a una vera e propria crisi, attenuata in parte dai concorsi di gestione, che hanno il compito di coordinare le attivita` di prelievo evitando il sovra sfruttamento della risorsa. Le fluttuazioni di questa e le forti tensione tra i concorsi degli operatori, ha portato la Regione a regolamentare il prelievo e contestualmente avviare una ricerca scientifica per valutare la consistenza del prodotto nelle diverse aree. Il tecnico incaricato dalla Regione, Giuseppe Prioli, ha illustrato ieri durante l´incontro i primi risultati della consistenza del prodotto unitamente ai quantitativi pescati dagli operatori appartenenti ai diversi consorzi negli ultimi anni, le giornate complessive di pesca e tutti gli altri dati disponibili. Da questi emerge una differente produttivita` delle diverse aree che impone alla Regione di rivedere il regolamento per operare opportuni aggiustamenti. |
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