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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Ottobre 2011
 
   
  RAPPORTO SULLO STATO DELL’EDITORIA IN ITALIA 2011 A CURA DELL’UFFICIO STUDI DI AIE

 
   
   Francoforte, 13 ottobre 2011 - La sintesi Torna un modesto segno più nel mercato del libro nel 2010, con qualche segnale di incertezza però nel 2011. Riprende a crescere, dopo due anni in flessione, il giro d’affari del settore librario (+0,3%), che si conferma come il principale per dimensioni tra le industrie dei contenuti italiani. Cresce la lettura degli italiani, che raggiungono quota 26,4milioni (+ 1,7 punti percentuali sul 2009). Nasce nel 2010 e cresce nel 2011 anche il mercato degli ebook, sia in termini di titoli (erano 1.619 quelli in italiano a gennaio 2010, a dicembre scorso erano 6.950 con un +329%) che di fatturato. Inesistente ancora nel 2009 si stima abbia raggiunto gli 1,5 milioni di euro a dicembre 2010. Rappresenta una quota ancora piccola del mercato complessivo (0,04%) ma non può che essere destinato a crescere nel 2011: in numero di titoli in italiano leggibili su eReader (sono già 18.000 a settembre 2011) che di fatturato, che dovrebbe attestarsi tra i 3-4 milioni di euro a fine 2011. Il tutto in un nuovo quadro normativo, con l’approvazione nel luglio 2011 della rinnovata legge sul prezzo del libro al consumatore finale che pone fine a una situazione di incertezza per gli operatori. 3,4miliardi di euro il fatturato complessivo del mercato – E’ un mercato sempre debole quello del 2010 per l’editoria italiana che, dopo la crisi del 2009 (-4,3%), torna a crescere dello 0,3% sull’anno precedente, per un fatturato complessivo di 3.417milioni di euro a prezzo di copertina. Il settore dei libri per ragazzi tra novità e ristampe continua a far bene in termini di titoli (sopra i 4mila) e per fatturato, guadagnando un +5,7% sul 2009 (pari al 13,7% del mercato). Cala invece il fatturato della scolastica e delle adozioni (-2,8% pari a 648 milioni di euro). Almeno altri due aspetti meritano di essere sottolineati relativamente al mercato trade: la quota dei tascabili, che rappresentano oggi il 20,3% del settore con una crescita del 10,6%, e il crescente ruolo della piccola editoria, che raggiunge il 13,5% del fatturato dei canali trade. E-book: 1,5 milioni di euro di fatturato e 0,04% del mercato - Cresce il peso del comparto e-book (0,04% a fine 2010, ma a dicembre 2011 dovrebbe attestarsi sui 3-4 milioni di euro) sul fatturato complessivo anche se meno rapidamente rispetto alle previsioni degli operatori e alle stime elaborate lo scorso anno, sintomo di un mercato che nasce in buona sostanza tra il maggio-giugno 2010. Aumenta il numero di titoli disponibili (18mila a settembre 2011 che diventeranno 20-21mila a dicembre di quest’anno) e la diffusione di dispositivi di lettura, con oltre 390mila e-reader venduti nel Paese (giugno 2011) nonostante i prezzi medi ancora elevati (199-299 euro). Si evidenzia inoltre una sostanziale stabilità del prezzo medio degli e-book italiani (11,18 euro), indice del fatto che gli editori sono alle prese con la costituzione del catalogo, e appare evidente la crescita del formato ePub come standard di produzione. Buone le performance di tutto il mercato digitale: pesa il 9,9% di quello complessivo – L’editoria digitale non è però solo e-book. Il mercato digitale, in cui gli editori italiani sono presenti dai primi anni Novanta soprattutto nel settore dei servizi per le professioni e aziende è stimato 341milioni di euro. E comprende il segmento cd-rom e dvd-rom (214,2milioni), banche dati on-line oltre a una vasta e articolata gamma di servizi erogati attraverso internet (125,6milioni), audiolibri (0,7milioni), e, appunto, e-book (1,5 milioni di euro). A colpire, oltre alla crescita (al di sotto delle aspettative) del mercato e-book, è il forte incremento registrato dai servizi collegati con le banche dati on line (ma anche iconografiche nel settore arte) che crescono del 29,9% rispetto all´anno precedente e, pur nella difficoltà di separare nettamente la vendita dei servizi attraverso il Web da servizi e prodotti cartacei (o di formazione) offerti attraverso reti di agenti, testimonia un diverso bisogno di autonomia e libertà di scelta che i nuovi canali sono in grado di offrire all´utente. Canali di vendita: si consolida il trade (+4,2%), con in testa la libreria tradizionale (+2,6%), boom delle librerie on line (+24,5%) - Continua la crescita dei canali trade (libreria, Grande distribuzione organizzata- Gdo, librerie on line, edicola) che registrano nel 2010 un +4,2%, confermando il dato (+3,5%) del 2009. Tiene bene anche la libreria, che continua ad essere il canale d’acquisto privilegiato per i libri (rappresenta il 51% del mercato), e che vale 1,1miliardi di euro, in crescita del 2,6%. Diminuisce (del 2,8%) il peso della libreria a conduzione famigliare mentre sale del 2,9% quello delle librerie di catena confermando un trend in atto già dallo scorso anno. Crescono, e con il maggior tasso in assoluto, le vendite on line: +25%, non solo per l’ingresso di nuovi operatori (laFeltrinelli.it a fine 2009, Amazon.it a fine 2010) o per le politiche di promozione, ma soprattutto per cambiamenti nei comportamenti d’acquisto da parte del pubblico. La Gdo cresce del 3%, a ritmo ridotto rispetto all’anno scorso, mentre l’edicola conferma i recenti miglioramenti dovuti soprattutto al rinnovamento del canale con la formula del franchising (+2,6%). Cresce inoltre la vendita in occasioni di fiere del libro (+5%). Nonostante le performance negative di alcuni settori ormai maturi e che rispondono meno ai nuovi comportamenti di lettura/acquisto del pubblico delle famiglie - in particolare il rateale (-15,2%) e i collezionabili (-5%) - il giro d’affari complessivo cresce dello 0,3% rispetto al 2009. Cresce la lettura in Italia: nel 2010 sono 26,4 milioni gli italiani che leggono almeno un libro all’anno. 968 mila in più dell’anno precedente - Nel 2010 i lettori di almeno un libro non scolastico nei dodici mesi precedenti sono saliti al 46,8% (+1,7 punti percentuali sul 2009) della popolazione con più di 6 anni di età: l’incremento maggiore registrato dal 1998 e che ha portato il numero di lettori a quota 26,4 milioni. La composizione dei lettori rimane però sempre la stessa: Poco meno della metà (il 44,3%) legge fino a tre libri all’anno; Solo il 15,1% ne legge uno al mese (con una leggera decrescita rispetto al 2009); Le fasce infantili e giovanili di popolazione sono lettori più forti rispetto alla media. Cresce del 6,2% il numero dei lettori tra i 6-10 anni (in questa fascia dichiara infatti di leggere almeno un libro non scolastico negli ultimi 12 mesi il 58,4%). Legge poi il 65,4% di quelli 11-14enni e il 59,1% dei 15-19enni. Produzione: calano i titoli (a quota 57mila), le novità (122milioni) e le copie (208milioni) - Per il terzo anno consecutivo il numero di titoli pubblicati e le copie stampate e immesse nei canali di vendita fanno registrare un segno negativo. Ormai quello che poteva ancora apparire come un fenomeno congiunturale inizia a configurarsi come strutturale dell’editoria italiana. Al calo nel numero di titoli (dai 58.829 del 2009 ai 57.558 del 2010, cui però vanno verosimilmente aggiunte qualche centinaia di titoli self published) corrisponde anche un calo di copie stampate e immesse nei canali di vendita (si è passati dai 213milioni del 2009 ai 208milioni del 2010; 122 milioni, il 59%, sono prime edizioni). L’andamento negativo della produzione riguarda soprattutto la varia adulti, che cala del 3,5% nei titoli e del 7,5% a copie. Crescono invece i libri per bambini e ragazzi (9,2% a titoli e 9,3% a copie) e il settore educativo (1,3% a titoli e 6,4% a copie). Complessivamente il numero di titoli commercialmente vivi (esclusi quelli educativi) ha raggiunto e superato nel 2010 i 690mila (+38,2% in cinque anni), crescendo del doppio rispetto alla produzione in commercio (+19,7%). Si confermano inoltre di anno in anno alcuni fenomeni come il calo delle copie e dei titoli dei dizionari che perdono, rispettivamente, il 49,1% e il 14,2%, delle opere di reference (-32,0% e -16,9%), dei libri di marketing ed economia aziendale (-52,7% e -43,9%), fino all’informatica (-84,0% e -38,4%). Le case editrici attive in Italia e che hanno una presenza diffusa e stabile in tutte le librerie del territorio nazionale sono circa 2.500 (sono invece 7.009 le case editrici censite); gli addetti della filiera sono circa 32mila. Export: meno libri ma più diritti ceduti all’estero - Continua il trend positivo che vede ridursi progressivamente il peso delle opere di autori stranieri sul totale della produzione libraria: scendono infatti a quota 9.009 i titoli tradotti (erano 10.046 nel 2009, corrispondenti al 20,1% del totale di quelli pubblicati). Nei diritti ceduti un esempio significativo si registra nel settore dei libri per ragazzi dove dai 486 diritti venduti a editori stranieri (contro i 1.250 comprati) del 2001 si è passati tra 2009 e 2010 a 1.607 venduti (e 1.283 libri comprati). Un segnale positivo è rappresentato inoltre dalle coedizioni – che crescono soprattutto nel settore dei libri per bambini e dell’editoria d’arte – passando dal 44,1% del 1997 all’86% del 2010 (corrispondenti ad oltre il 2% di tutti i titoli pubblicati - tredici anni fa erano solo lo 0,5%). L’export del libro di carta rimane sostanzialmente stabile, attorno all´1,2% del mercato, pari a 41,8 milioni di euro a valore. All’export dei libri italiano – e alla sua vendita a librerie italiane all’estero o a biblioteche universitarie specializzate in italianistica – è subentrato progressivamente un’attenzione maggiore da parte di tutte le editorie – da quella cinese a quella Russa, a quelle dell’America Latina - alla cessione dei diritti, a progetti di coedizione, alla crescente realizzazione di libri da parte di case editrici italiane direttamente in lingua inglese per il mercato internazionale. E i primi mesi del 2011? Positivi: +2,1% complessivamente nei canali trade, con qualche segnale di incertezza – Il primo semestre del 2011 mostra ancora una tenuta del mercato trade (allo 0,1% in meno delle librerie tradizionali corrisponde un +1,5% nella Gdo). Si conferma inoltre l’ulteriore crescita delle librerie on line che sui canali trade raggiungono il 5,5% di quota di mercato, segnando la perdita di terreno delle librerie a conduzione familiare, oggi attorno al 36% (le libreria di catena rappresentano il 41,8% del mercato), assorbite dalla formula del franchising. Il primo trimestre del 2011 aveva fatto segnare un +0,2% di incremento a valore e un +1,2% di crescita a copie. Le campagne promozionali avviate, come tutti gli anni, nella prima parte del 2011 sulle collane tascabili sono la principale ragione di questo andamento. Cresce inoltre l’offerta di titoli in formato e-book: se si pensa che a dicembre 2010 erano disponibili in italiano 6.950 titoli (e poco più di 1.600 a gennaio 2010), oggi (settembre 2011) l’offerta può vantare 17.951 titoli che diverranno (prevedibilmente) 20-21mila a fine 2011, anche se il valore del mercato difficilmente riuscirà a superare la soglia dei 2milioni di euro. Sul piano normativo, abbiamo avuto nella seconda parte del 2011 l’approvazione della cosiddetta Legge Levi che aggiorna il testo precedentemente in vigore in materia di prezzo di vendita dei libri al consumatore finale e l’incremento di Iva degli e-book (oggi al 21%).  
   
 

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