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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Ottobre 2011
 
   
  AMBIENTE IN SICILIA: ALLŽARS DDL DEL GOVERNO SU RIFORMA AREE PROTETTE

 
   
  Palermo, 13 ottobre 2011 - EŽ stato inviato alla commissione Territorio dellŽAssemblea regionale siciliana il disegno di legge n 795, approvato dalla giunta di governo, su "Istituzione, gestione e valorizzazione delle aree protette", predisposto dallŽassessore regionale al Territorio e Ambiente, Gianmaria Sparma. "Si tratta - spiega lŽassessore - di un riordinamento complessivo della legislazione ambientale siciliana che eŽ datata ormai trentŽanni fa. Infatti lŽattuale disciplina delle aree protette eŽ ancora incentrata principalmente sulla legge regionale n. 98 del 1981, che ha garantito una efficace conservazione del patrimonio naturale regionale, ma che richiede ormai un ammodernamento dettato da esigenze piuŽ attuali e da successive disposizioni nazionali e comunitarie. Questo provvedimento, avviato dai miei predecessori nella giunta Lombardo e concertato con le associazioni ambientaliste e gli enti gestori delle riserve - conclude Sparma - prevede anche una semplificazione burocratica e forti tagli alle spese del settore, in linea con la politica di contenimento dei costi del Governo regionale". La modifica della normativa vigente si rende necessaria per recepire importanti disposizioni della legge quadro nazionale 394/1991, per rafforzare i risultati sinora conseguiti e rendere ancora piuŽ efficaci ed efficienti le gestioni. Inoltre, per offrire ulteriori strumenti operativi agli enti gestori delle riserve naturali, per migliorare la fruizione di parchi e riserve e per perfezionare il sistema delle aree protette in modo da favorire, nel rispetto dellŽambiente e del paesaggio, il rilancio culturale, sociale ed economico delle comunitaŽ locali, oltre che per concentrare le principali disposizioni in materia di aree protette. Il disegno di legge, sul versante della riduzione delle spese, prevede lŽabolizione della figura di vice-presidente, che attualmente svolge mere funzioni cerimoniali, ma con un onere finanziario non indifferente a carico dei parchi; viene abolito il Cts (Comitato tecnico scientifico), le cui funzioni vengono assorbite dagli uffici tecnici del parco e, per le materie di rilevanza regionale e o nazionale, vengono trasferite al Crpn (Comitato regionale per la protezione del patrimonio naturale); si riducono a tre complessivamente gli organi del Parco, e cioeŽ il presidente, il Consiglio direttivo - che avraŽ funzioni di amministrazione ed indirizzo strategico - e la ComunitaŽ del parco che avraŽ un compito essenzialmente consultivo e senza nessun onere a carico dei parchi. Sono introdotte inoltre la possibilitaŽ, per gli enti gestori delle riserve naturali, di svolgere attivitaŽ di tipo economico direttamente o attraverso privati, con la corresponsione di un canone, e la possibilitaŽ di gestire i beni demaniali e patrimoniali rientranti nel proprio territorio e godere dei redditi dagli stessi prodotti; la possibilitaŽ di prevedere un biglietto di ingresso nelle riserve o in porzioni di parco e la possibilitaŽ di accedere con prioritaŽ ai finanziamenti comunitari, prerogative che diminuiranno progressivamente la dipendenza degli enti gestori dal finanziamento regionale.  
   
 

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